opera
Nel tentativo di tornare a nuotare
categoria | Scultura |
soggetto | Animale, Natura |
tags | animali, natura, uomo, ecosistema, alluminio, squalo, ragno, viaggio |
base | 100 cm |
altezza | 85 cm |
profondità | 100 cm |
anno | 2020 |
La quotidianità che esperiamo ogni giorno è formata da piccole azioni, movimenti semplici o ripetitivi che modificano incessantemente il tessuto della realtà. La maggior parte di queste azioni sfilano silenti sotto gli occhi dell’uomo, che abbandona la pretesa di calcolare quali saranno gli esiti degli avvenimenti.
Ogni anno lo shark finning, la pratica che prevede la rimozione delle pinne degli squali –nella maggior parte dei casi ancora in vita– genera mercato molto redditizio. L’animale, dopo aver subito una o più mutilazioni viene rigettato in mare e incapace di nuotare in modo efficace, sprofonda nei fondali.
“Nel tentativo di tornare a nuotare” è il progetto scultoreo che guarda all’arto mutilato, alla parte rimossa che sente il richiamo del corpo fantasma. È la materia che si auto-dota di nuove zampe, protesi per tornare alla struttura a cui appartiene. Un viaggio utopico forse, ma allo stesso tempo azione necessaria da compiere per la sopravvivenza della specie. Ciò che si mostra è un corpo ibrido che si genera in circostanze avverse: una figura metallica di allumino, bionica. Questo nuovo essere così formatosi si presenta in procinto di partire, in un momento congelato nel tempo ma proiettato al prossimo futuro. Le zampe così estranee all’acqua, quanto congeniali alla terra ferma, riassumono un necessario passaggio evolutivo, una techne di cui si avvale la pinna per poter tornare al corpo originario.
Tecnica: Alluminio specchiato e vernice trasparente a polvere
“Nel tentativo di tornare a nuotare” è il progetto scultoreo che guarda all’arto mutilato, alla parte rimossa che sente il richiamo del corpo fantasma. È la materia che si auto-dota di nuove zampe, protesi per tornare alla struttura a cui appartiene. Un viaggio utopico forse, ma allo stesso tempo azione necessaria da compiere per la sopravvivenza della specie. Ciò che si mostra è un corpo ibrido che si genera in circostanze avverse: una figura metallica di allumino, bionica. Questo nuovo essere così formatosi si presenta in procinto di partire, in un momento congelato nel tempo ma proiettato al prossimo futuro. Le zampe così estranee all’acqua, quanto congeniali alla terra ferma, riassumono un necessario passaggio evolutivo, una techne di cui si avvale la pinna per poter tornare al corpo originario.
Tecnica: Alluminio specchiato e vernice trasparente a polvere