Luca Petti

Scultore, Artista
Milano
Foto del profilo di Luca Petti
Luca Petti (Benevento, 1990) vive e lavora a Milano. Dopo la laurea magistrale in Arti Visive indirizzo Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), dal 2015 al 2017 prende parte al progetto da lui co-fondato Agreements to Zinedine - ATZ, un collettivo formato da artisti. È docente di Tecniche e tecnologie della decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Verona. 



 
La sua ricerca si struttura a partire dall’osservazione del mondo animale e vegetale su cui si inserisce una riflessione sulle dinamiche che caratterizzano il contemporaneo.



 
Tra le mostre principali si segnalano la collettiva “Da sogno”, esposizione collettiva a cura di Letizia Mari (2020), Milano; “Nature is our gardener. Relazioni Simbiotiche”, mostra personale a cura di Letizia Mari (2019), Galleria Marrocco, Napoli; L’opera permanete POV (Part Of Vacations) presso il PAV di Torino del 2017; la partecipazione nello stesso anno alla 18° BIENNALE DEL MEDITERRANEO, con il progetto Domesticated Generation, curata da Curate It Yourself - CIY, Tirana, Albania; REFUGE IN CASE OF TROPICAL STORM progetto installativo per OUTER SPACE, a cura di Ginevra Bria e Atto Belloli Ardessi, FuturDome, Milano; il progetto PLLLLA PLLLLA (maybe plants platform), presso La Cattedrale Studio, Milano; la partecipazione a CONTEXTO, un progetto di Casa Testori, a cura di Marta Cereda, Davide Dall’Ombra e Giuseppe Frangi, presso Edolo e l’opera permanente “Transizioni” presente dal 2013 presso Arte Sella, Trento.
 
 
Statement
“Ogni oggetto dovrebbe essere considerato come qualcosa che contiene potenzialità parzialmente definite che si attuano quando un oggetto interagisce con un sistema appropriato.” 
Bohm, Quantum Theory, p. 139 
Nell’era contemporanea, fluida, multiforme e veloce, gli oggetti che compongono il reale hanno un ruolo fondamentale per la comprensione e la percezione dell’uomo. La nostra epoca dispone di elementi organici e inorganici, protesi tecnologiche di cui l’uomo si avvale per comprendere il mondo. Gli oggetti di varia natura sono la risultanza di manipolazioni e trasformazioni. La materia si scompone e ricompone per acquisire ogni volta significati diversi. La molteplicità delle forme restituisce strutture complesse in continua relazione e simbiosi con gli ecosistemi in cui viviamo. La materia di cui è composto il reale si aggrega in strutture ed esprime delle potenzialità nell’oggetto stesso in cui si compone. 
In questa visione polimorfica, manipolare le strutture e rimodellare le funzioni risulta uno strumento necessario di ricerca per arrivare a una comprensione del reale altra, per immaginare possibilità nascoste, in potenza, per creare nuove relazioni ed evolvere la consapevolezza dell’uomo nel mondo. Questo studio si traduce in forme estetiche concrete che si dipanano nella loro imponenza visiva e lasciano una sensazione di spaesamento, propria del mistero scientifico. 
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