opera
Mirrorland
categoria | Installazione |
soggetto | Natura, Bellezza |
tags | arte, cangiante, specchio, scultura, fiore, digitale, fiera, mirror |
base | 50 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 20 cm |
anno | 2023 |
“Mirrorland” è il progetto di Mattia Sugamiele pensato per gli spazi dell’Hotel Eden, che anche quest’anno rinnova la partnership con la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea Roma Arte in Nuvola. L’esposizione, prima personale dell’artista nella capitale, vuole ricreare in una cornice inedita e insolita un mondo virtuale, proponendo una realtà parallela che si specchia a quella visibile, in un caleidoscopio di immagini in continua evoluzione. Il lavoro artistico di Sugamiele si interroga sulla relazione tra l’uomo e la progressiva innovazione tecnologica. Animali, piante e simboli del quotidiano vengono riconvertiti in avatar polimaterici, icone inanimate di un universo empirico ma che trovano spazio solo in una realtà immateriale. Le opere di Sugamiele diventano simulacri di elementi a noi familiari suggellati di estetica techno-pop, copie frutto dell’ingegno umano e della rivoluzione digitale. A rivestire un ruolo essenziale per comprendere la novità del progetto sono i materiali: plastiche morbide e schiumose, stoffe cangianti e iridescenti e superfici specchianti che invitano al tatto e al gioco; le forme di Sugamiele rassicurano il pubblico mostrandosi come accoglienti icone simil-virtuali, che invitano ad addentrarsi in un modo privo di minacce apparenti. Ad essere interpellato dall’artista è il bisogno primordiale dell’umano di ricavarsi un luogo dove non sentirsi in pericolo: se per i nostri progenitori questo era il focolare domestico dove rientrare dopo il lavoro, per l’individuo figlio del post-modernismo è il virtuale, inteso come rete di canali dove poter vivere, attraverso avatar e community, un’esistenza altra. Le nostre vite scorrono tra l’essere online e offline, dove l’esperienza virtuale si intreccia a quella reale e viceversa. “Mirrorland” si presenta quindi come un’inusuale oasi di pace, una dimensione idilliaca proposta in alternativa a quella fattuale, dove poter leggere una narrazione sul digitale in progressivo mutamento.