opera
Block#S4
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura, Bellezza, Architettura |
tags | il lavoro operaio come vita, relazioni, rapporti, classe, rapporto sociale, cantiere, operaio, lavoro, vita, vivere, casa, tetti a falede, softsculpture, scultura, sfruttamento, politica, acrilico, legno, cemento, gesso, critica sociale |
base | 30 cm |
altezza | 30 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2022 |
Tecnica mista // legno/cemento/tessuto
L'opera fa parte del progetto "VIVRE tra spazi abitativi e relazioni umane", in cui il cemento diviene materiale principale che mi ha consentito plasticamente di ipostatizzare il lavoro nel vivere.
Le opere descrivono questa sistematicità attraverso l’inserimento di elementi architettonici e d’arredo, mediante segni che richiamano sia l’ambiente urbano esterno sia lo spazio interno - così delineando una casa che non si interrompe mai - che dialogano continuamente con la quotidianità. Utilizzando questo paradigma strutturale, ho applicato sul cemento elementi in legno che aspirano a riprodurre i tetti a falde, decorazioni tramite stencil che richiamano gli interventi urbani liberi sui muri o rivestimenti murali interni.
In altre opere ho applicato del tessuto e del filo da cucito, richiamando così sia la bellezza che il calore interno della casa e, con esse, la possibilità tattile di sentire l’habitat. In questo gioco polisemico le opere rimandano a un dialogo continuo tra interno e esterno, tra vita sensibile e psichica, tra vivere e vita, nelle quali il lavoro operaio diviene probabile essenza che permane, elemento catalizzante che si reifica nel vivere umano. L'opera è stata selezionata per la campagna Un-Fair del 2023 - https://www.un-fair.com/
L'opera fa parte del progetto "VIVRE tra spazi abitativi e relazioni umane", in cui il cemento diviene materiale principale che mi ha consentito plasticamente di ipostatizzare il lavoro nel vivere.
Le opere descrivono questa sistematicità attraverso l’inserimento di elementi architettonici e d’arredo, mediante segni che richiamano sia l’ambiente urbano esterno sia lo spazio interno - così delineando una casa che non si interrompe mai - che dialogano continuamente con la quotidianità. Utilizzando questo paradigma strutturale, ho applicato sul cemento elementi in legno che aspirano a riprodurre i tetti a falde, decorazioni tramite stencil che richiamano gli interventi urbani liberi sui muri o rivestimenti murali interni.
In altre opere ho applicato del tessuto e del filo da cucito, richiamando così sia la bellezza che il calore interno della casa e, con esse, la possibilità tattile di sentire l’habitat. In questo gioco polisemico le opere rimandano a un dialogo continuo tra interno e esterno, tra vita sensibile e psichica, tra vivere e vita, nelle quali il lavoro operaio diviene probabile essenza che permane, elemento catalizzante che si reifica nel vivere umano. L'opera è stata selezionata per la campagna Un-Fair del 2023 - https://www.un-fair.com/