opera
Distanziamento
categoria | Installazione |
soggetto | Bellezza, Politico/Sociale |
tags | arcobaleno , arte relazionale, distanziamento, ossimoro |
base | 350 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2022 |
“Distanziamento” è un progetto di arte relazionale realizzato in collaborazione con 14 anziane signore, a partire dal secondo lockdown fino a marzo 2022, per riannodare le relazioni a partire da fili colorati.
Il progetto ha voluto in primo luogo ridare importanza e visibilità agli anziani, che, a causa della pandemia, erano stati socialmente isolati, sia come singoli che come membri della nostra comunità.
Nello specifico, sono state coinvolte delle signore iscritte al Centro Servizi Anziani.
Attraverso la messa in atto della pratica antica del ricamo, le signore coinvolte sono state chiamate a dare forma visibile ciascuna a una lettera della parola - forte e potente - "distanziamento", terribile e allo stesso tempo necessaria in questo tempo, colorandola dei colori della speranza e dell'arcobaleno attraverso l'utilizzo di fili colorati per un rito collettivo di riparazione e condivisione.
Il fazzoletto, da luogo intimo di lacrime, è diventato, prima spazio di espressione personale e poi spazio della condivisione.
Ogni lettera, infatti, parla della sua ricamatrice, chiamata a gestire lo scoglio del colore richiesto (la partecipanti hanno usato fili già a loro disposizione), la scelta del punto e gli imprevisti incontrati (“Avevo finito il filo. Lo volevo ricomprare ma poi ho pensato che mi piaceva di più così”, “All'inizio l'ho maledetta. Non sapevo come fare quella lettera così difficile!”, “Quando ricamavo la “t”, ho pensato alla parola “tenerezza””), ricostruiti e restituiti attraverso i colloqui con la mediatrice e le interviste finali.
Il gesto, piccolo e solitario, del ricamo apparentemente inutile perché parte di un tutto ancora non visibile e - in maniera deliberata - non del tutto spiegato, ha assunto senso solo alla fine del progetto artistico con l'intervento dell'artista a unire i singoli contributi in un lungo arcobaleno (3,50 m) per la condivisione con la comunità e il passaggio di restituzione alla collettività.
Con un effetto paradossale il ricamo della parola “distanziamento” consente di provare a superare le distanze sia fisiche che emotive e il senso di isolamento ad esso correlato e di dare senso insieme al nostro vissuto, sia individuale che collettivo, nel tempo della pandemia.
Il progetto ha voluto in primo luogo ridare importanza e visibilità agli anziani, che, a causa della pandemia, erano stati socialmente isolati, sia come singoli che come membri della nostra comunità.
Nello specifico, sono state coinvolte delle signore iscritte al Centro Servizi Anziani.
Attraverso la messa in atto della pratica antica del ricamo, le signore coinvolte sono state chiamate a dare forma visibile ciascuna a una lettera della parola - forte e potente - "distanziamento", terribile e allo stesso tempo necessaria in questo tempo, colorandola dei colori della speranza e dell'arcobaleno attraverso l'utilizzo di fili colorati per un rito collettivo di riparazione e condivisione.
Il fazzoletto, da luogo intimo di lacrime, è diventato, prima spazio di espressione personale e poi spazio della condivisione.
Ogni lettera, infatti, parla della sua ricamatrice, chiamata a gestire lo scoglio del colore richiesto (la partecipanti hanno usato fili già a loro disposizione), la scelta del punto e gli imprevisti incontrati (“Avevo finito il filo. Lo volevo ricomprare ma poi ho pensato che mi piaceva di più così”, “All'inizio l'ho maledetta. Non sapevo come fare quella lettera così difficile!”, “Quando ricamavo la “t”, ho pensato alla parola “tenerezza””), ricostruiti e restituiti attraverso i colloqui con la mediatrice e le interviste finali.
Il gesto, piccolo e solitario, del ricamo apparentemente inutile perché parte di un tutto ancora non visibile e - in maniera deliberata - non del tutto spiegato, ha assunto senso solo alla fine del progetto artistico con l'intervento dell'artista a unire i singoli contributi in un lungo arcobaleno (3,50 m) per la condivisione con la comunità e il passaggio di restituzione alla collettività.
Con un effetto paradossale il ricamo della parola “distanziamento” consente di provare a superare le distanze sia fisiche che emotive e il senso di isolamento ad esso correlato e di dare senso insieme al nostro vissuto, sia individuale che collettivo, nel tempo della pandemia.