Colazione sull’erba sintetica

opera
Colazione sull’erba sintetica
Colazione sull’erba sintetica
categoria Fotografia
soggetto Politico/Sociale, Figura umana
tags
base 50 cm
altezza 41 cm
profondità 0 cm
anno 2023
Colazione sull'erba sintetica (2023)
Stampa Fine Art su carta WaterColor Epson montata su Dibond, 40,8 x 50 cm
1/3

“Nelle nuove generazioni si denota - e l’estetica trap ne è un chiaro esempio - un’incapacità di mostrarsi per quello che si è veramente: esseri umani, individui singoli, con paure, fragilità e necessità. Questo è quello che viene “dipinto” in un quadro senza tempo né spazio, in un tableau vivant realizzato sotto forma di video e di stampa fotografica [...]. Siamo immersi in un paesaggio naturale, così come nella celebre opera di Édouard Manet, le posizioni dei tre personaggi sono le stesse, sembra esserci un dialogo, ma in realtà nessuno si sta ascoltando. Gli abiti rivelano l’epoca in cui questo tableau vivant è ambientato: gli ski mask coprono i tre volti e solo uno di loro parla. Delle grosse cuffie gli incoronano la testa ed è proprio da lì che escono canzoni trap. Lui le ascolta e le canta ad alta voce nel silenzio di suoni naturali. Nessuna reazione. Nessun contatto fisico, nessun contatto visivo. Ognuno è immerso nell’oscurità del suo passamontagna. Bottiglie di “Sprite” sigillate sostituiscono il cestino da pic nic che custodiva la colazione della celebre opera di Manet. La bevanda è una precisa simbologia dell’estetica trap, poiché la gassosa è uno dei due ingredienti per creare la purple drank, nota anche come lean: la droga associata agli interpreti e agli ascoltatori di questo genere musicale. [...]
In Colazione sull’erba sintetica i versi di brani trap vengono prima spogliati della base musicale e poi urlati nel silenzio di quell’ambiente. Da questo processo di decontestualizzazione l’atmosfera rivela la profonda drammaticità di quelle parole che fuoriescono dalla bocca di uno dei tre personaggi. Nella musica trap i testi sono coperti da suoni attraenti e orecchiabili che rendono tutto più “dolce” e digeribile. In questa opera invece tutto si capovolge: non c’è alcuna reazione da parte di chi ascolta, le parole si perdono nell’ambiente e con loro ogni possibile significato. …Parole, parole, parole soltanto parole…, il video si conclude con la voce di Mina, a cui è stato applicato un lieve Auto-Tune. Da una cassa bluetooth, posizionata dove nel quadro originale vi era una donna intenta a lavarsi, sentiamo un canto che sembra essere la colonna sonora perfetta di quello che abbiamo appena visto: ...Parole, parole, parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole tra noi...”

da 'SNITCH. Fenomenologia di un’Italia che cambia', testo critico di Alessio Vigni

artista
plurale
Artista, Verona
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