opera
Memoria
categoria | Pittura |
soggetto | Astratto, Politico/Sociale |
tags | grandeguerra, Dolina, terra |
base | 50 cm |
altezza | 80 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2024 |
Quest'opera è un'immersione profonda nella storia e nella memoria, raccontata attraverso l'uso di materiali che hanno un simbolismo ricco di significato. La tela stessa è un palinsesto di terre provenienti da oltre 70 siti cimiteriali provvisori della Grande Guerra, unendo fisicamente il passato con il presente. Questa scelta non solo conferisce profondità materiale all'opera, ma evoca anche il rispetto e l'omaggio ai caduti di quel periodo tumultuoso. La localizzazione di questi luoghi è avvenuta grazie ad una ricerca approfondita, presso gli archivi militari, dei verbali di esumazione. Questo aggiunge un livello di autenticità e profondità storica, portando alla luce i dettagli e le storie degli individui sepolti in quei luoghi.
La croce come simbolo commemorativo si erge al centro dell'opera, rievocando la spiritualità e l'onore associati ai caduti. L'aggiunta dei residui di legna carbonizzata provenienti dal devastante incendio del 2022 sul Carso italo-sloveno, crea un ponte temporale sorprendente, collegando il passato con il presente attraverso la devastazione condivisa e la ciclicità della storia.
La cornice, datata ai primi del Novecento e volutamente ammalorata, agisce come un perimetro temporale in sé, rappresentando il passaggio del tempo e la trasformazione delle frontiere fisiche e culturali. Il riferimento alla città divisa di Gorizia in Gorizia e Nova Gorica, che ora si prepara a unire le forze come Capitale Europea della Cultura 2025 (GO!2025), aggiunge un ulteriore strato di significato, celebrando la resilienza e la capacità umana di superare le divisioni.
Insieme, questi elementi compongono un'opera che non solo commemora il passato, ma riflette sul presente e guarda al futuro, invitando gli spettatori a “riflettere” sulla natura ciclica della storia e sulla forza della speranza e della solidarietà umana.
La croce come simbolo commemorativo si erge al centro dell'opera, rievocando la spiritualità e l'onore associati ai caduti. L'aggiunta dei residui di legna carbonizzata provenienti dal devastante incendio del 2022 sul Carso italo-sloveno, crea un ponte temporale sorprendente, collegando il passato con il presente attraverso la devastazione condivisa e la ciclicità della storia.
La cornice, datata ai primi del Novecento e volutamente ammalorata, agisce come un perimetro temporale in sé, rappresentando il passaggio del tempo e la trasformazione delle frontiere fisiche e culturali. Il riferimento alla città divisa di Gorizia in Gorizia e Nova Gorica, che ora si prepara a unire le forze come Capitale Europea della Cultura 2025 (GO!2025), aggiunge un ulteriore strato di significato, celebrando la resilienza e la capacità umana di superare le divisioni.
Insieme, questi elementi compongono un'opera che non solo commemora il passato, ma riflette sul presente e guarda al futuro, invitando gli spettatori a “riflettere” sulla natura ciclica della storia e sulla forza della speranza e della solidarietà umana.