opera
Bubu – negli intrecci del fanciullino
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | |
base | 240 cm |
altezza | 260 cm |
profondità | 240 cm |
anno | 2023 |
Guardare il mondo attraverso gli occhi di un bambino, tutti lo abbiamo fatto, eppure negli anni lo abbiamo spesso dimenticato. Ci diciamo: ”è la vita, si cresce”, incontriamo ostacoli e delusioni ma la magia non deve necessariamente essere spezzata.
Quest’opera vuole rievocare la meraviglia, la purezza d’animo, lo stato di amore e di fiducia che il nostro essere bambino ha. Perché c’è ancora, è ancora lì in un cantuccio, intrecciata insieme a tutte le altre stratificazioni del nostro essere, intrappolata tra le varie sovrastrutture culturali e sociali che ci plasmano.
Perché rievocare? Perché la nostra vita è legata al mondo che abitiamo, alle persone che incrociamo, a quelle che perdiamo, a quelle che non conosciamo. E' correlata al “Tutto” che ci circonda e questo “Tutto” è fatto di energia. Allora perché non dovremmo donare ogni giorno al mondo la nostra energia più bella?
Riuscire a guardare il mondo con gli occhi del fanciullino significa arrivare a delle verità in modo intuitivo, liberi dal preconcetto, liberi da paure, liberi da schemi mentali, guardando ogni cosa con stupore, come fosse la prima volta.
E quanto stupore si può avere nell’ammirare le meraviglie del nostro pianeta.
Guardare l’alba con le sue mille sfumature sempre diverse, guardare un fiore con le sue nuance di colore e la sua consistenza setosa, guardare un cucciolo che corre felice. Tutto questo è un dono e noi non possiamo non fare nulla.
Il nostro pianeta soffre, le microplastiche mettono a repentaglio l'esistenza degli animali e dell'intero ecosistema. Il progresso ha accelerato il consumismo, che fa parte di tutti noi. Ma lo stesso progresso ci dà anche gli strumenti per creare energia pulita, la scienza ci dà moltissime risposte, quello che ci manca è il rispetto, la fiducia e l’amore, non vogliamo credere nei progetti di sostenibilità, non vogliamo metterli al primo posto. Ecco quest’opera parla di sostenibilità, è realizzata con quasi una tonnellata di cime nautiche di recupero per veicolare un messaggio che risvegli le coscienze sociali: tornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino per amarlo e rispettarlo perché è il nostro paradiso.
TECNICA: Scultura tessile in cime nautiche di recupero, verniciatura acrilica, finitura in resina, struttura in ferro zincato a caldo, pezzo unico.
Quest’opera vuole rievocare la meraviglia, la purezza d’animo, lo stato di amore e di fiducia che il nostro essere bambino ha. Perché c’è ancora, è ancora lì in un cantuccio, intrecciata insieme a tutte le altre stratificazioni del nostro essere, intrappolata tra le varie sovrastrutture culturali e sociali che ci plasmano.
Perché rievocare? Perché la nostra vita è legata al mondo che abitiamo, alle persone che incrociamo, a quelle che perdiamo, a quelle che non conosciamo. E' correlata al “Tutto” che ci circonda e questo “Tutto” è fatto di energia. Allora perché non dovremmo donare ogni giorno al mondo la nostra energia più bella?
Riuscire a guardare il mondo con gli occhi del fanciullino significa arrivare a delle verità in modo intuitivo, liberi dal preconcetto, liberi da paure, liberi da schemi mentali, guardando ogni cosa con stupore, come fosse la prima volta.
E quanto stupore si può avere nell’ammirare le meraviglie del nostro pianeta.
Guardare l’alba con le sue mille sfumature sempre diverse, guardare un fiore con le sue nuance di colore e la sua consistenza setosa, guardare un cucciolo che corre felice. Tutto questo è un dono e noi non possiamo non fare nulla.
Il nostro pianeta soffre, le microplastiche mettono a repentaglio l'esistenza degli animali e dell'intero ecosistema. Il progresso ha accelerato il consumismo, che fa parte di tutti noi. Ma lo stesso progresso ci dà anche gli strumenti per creare energia pulita, la scienza ci dà moltissime risposte, quello che ci manca è il rispetto, la fiducia e l’amore, non vogliamo credere nei progetti di sostenibilità, non vogliamo metterli al primo posto. Ecco quest’opera parla di sostenibilità, è realizzata con quasi una tonnellata di cime nautiche di recupero per veicolare un messaggio che risvegli le coscienze sociali: tornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino per amarlo e rispettarlo perché è il nostro paradiso.
TECNICA: Scultura tessile in cime nautiche di recupero, verniciatura acrilica, finitura in resina, struttura in ferro zincato a caldo, pezzo unico.