La giuria selezionerà e pubblicherà quelli che entreranno a far parte della rosa dei finalisti di exibart prize.
Non essendoci un ordine di votazione, ogni iscritto potrebbe essere selezionato come finalista in qualsiasi momento!
In modo indipendente dal momento in cui si è iscritto.
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Gianni Depaoli
Gianni Depaoli artista materico è nato a Ivrea il 04 marzo 1961. Vive a Candia Canavese e lavora in un ex magazzino frigorifero ribattezzato Museo Menotrenta, le sale espositive sono ex celle frigorifere. Dal 2007 realizza opere e installazioni che testimoniano il degrado ambientale e sociale attraverso progetti itineranti sostenuti da musei e da Enti Istituzionali: iniziative note con il nome di “Mare Nero” Museo di Bergamo, “Allarme Ambiente” Museo di Scienze Genova, Museo “A come Ambiente” Torino, Museo Garda di Ivrea, Museo Acquario di Milano, Museo La Specola di Firenze, Museo Tecnologicamente di Ivrea, Museo Acquario di Messina, AAM Spazio 24 di Milano, Casa Ernesto Francotto a Busca. Tra le installazioni ricordiamo “Anime Silenziose” inaugurato all’ Acquario civico di Milano, “Verso il Quinto mondo” presso la rassegna Paratissima Torino, “Oceaniche Alchimie” Biennale Italia-Cina a Torino, 54° Biennale Internazionale d’ Arte della Biennale di Venezia, “Hopeart Jungle” alla Venaria Reale.
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Gianluigi Antonelli
Negli ultimi otto anni, il mio lavoro ha esplorato in profondità il concetto di spazio, sia nella sua dimensione geometrica e architettonica che in quella cosmica. Esamino l’ordine ignoto dell’universo, mettendolo a confronto con l’ordine simbolico dell’essere umano. Tra i miei riferimenti, un omaggio costante va al Rinascimento, a figure come Piero della Francesca o Brunelleschi, così come a Frank Stella, De Chirico, Fontana e a tutti gli artisti che hanno celebrato le armonie astrali in simbiosi con le creazioni umane, considerandole come elementi intrinsecamente consonanti.
I miei lavori, pur nella loro bidimensionalità, combinano rigore eclettico, creando una tensione tra prospettiva costruttiva e contemplazione. Evocano vastità, solitudine e una sorta di stasi magica, simboleggiando quell’ “oltre” che Leopardi già intuiva al di là della siepe. Esploro così il conflitto irrisolto della condizione umana, perennemente in equilibrio tra la realtà concreta dell’hic et nunc e l’aspirazione trascendente.
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Lisa Eleuteri Serpieri
Mi interessa la condizione esistenziale femminile, profondamente scissa tra l’aspirazione a realizzarsi fuori, nel mondo dell’uomo (l’avventura, la conquista, il potere, la carriera professionale, l’identità culturale) e l’altra, quella più intima e nascosta, del corpo-relazione e il suo ritmo profondo e autentico connesso con la natura, il sacro, il mistero. Dunque il mio campo d’indagine è il corpo femminile poiché porta all’interno di sé la nostalgia dell’Altrove, la nostalgia di un legame con la Natura che la società contemporanea ha irrimediabilmente perduto.
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Mattefix
La selezione di opere che presento, fà parte del progetto di ricerca “Beyond Layers“, progetto di ricerca di grafica d’arte, disegno e pittura attivo dal 2021. Ogni giorno disegno su blocchi di carta quadrettata schizzi e rappresentazioni simboliche degli oggetti e delle icone della vita di tutti i giorni. Realizzo così nel tempo album di pagine di segni che, a un certo punto del processo, decido di strappare in tanti piccoli pezzi di carta, in tante piccole figurine isolate. Questi pezzi di carta, incollati e ricomposti tra di loro, costituiscono il materiale attraverso il quale vado a realizzare serie di collages e inedite composizioni pittoriche che possono assumere diverse formalità.
È una pratica che cerco di svolgere quotidianamente da tre anni a questa parte: ogni giorno provo a disegnare qualcosa che mi ha particolarmente affascinato della realtà, poi, ciclicamente, strappo tutto e ricompongo. Trovo che sia un modo molto confidenziale per tradurre l’esperienza quotidiana in immagini.