Arianna Ellero

Artista
Udine
Foto del profilo di Arianna Ellero
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FOCUS – EXPLORING – SOUND – NATURE – CONSCIOUSNESS
l'arte è quel punto dove si forma il pensiero_ Indagini sul rumore sonico naturale 

#EARTH #NATURE #SOUND #SPACE #HUMAN #FULL #COLORS
#TO LISTEN #TO READ #TO FEEL #TO-GO-DEEP #THOUGHT #CONSCIOUSNESS #PURE # AWARENESS #WEARENATURE #ALL #ONE #BOTH #ECHO
#GENERATIVE SPACE
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Lo Spazio Generativo della Natura e la Coscienza

Attraverso il linguaggio della pittura, con i suoi diversi codici e possibilità, Arianna Ellero esplora la relazione fra suono e natura cercando nuovi modi di interagire con la realtà:
Luce e Natura sono forme di frequenza e sono energia, oltre che materia. La sua pratica si focalizza sull’indagine e la ricerca di nuove percezioni di spazio e realtà: Siamo Natura, tutto è energia e tutto è suono. La realtà circostante è in stretta connessione con lo spazio-vuoto creativo presente anche nella nostra coscienza. Attraverso le nostre emozioni e il nostro pensiero, dapprima in forma sottile, percepito come suono, armonico, denso, rarefatto o discordante e attraverso una forma di risonanza, siamo in grado di manifestare piani di realtà che si trasformano in materia. Attraverso il suo lavoro, Ellero si domanda quello che può essere un codice naturale e invita l'osservatore a riflettere sulle potenzialità dell’essere umano, ricercando la riconnessione e la consapevolezza con ciò che siamo: Pensiero, Suono, Natura, Creazione. La stessa Terra ha un suono, l’acqua, gli elementi che percepiamo. Nel rapporto con tutto quello che ci circonda, Ellero esplora il concetto di sintonia e dissonanza fra noi esseri umani e lo spazio naturale, ricercando la connessione con quello spazio generativo che è la nostra forza e la nostra coscienza.
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Il suono e il rumore in natura assumono una complessità affascinante che va oltre la semplice percezione uditiva. Attraverso il mio lavoro invito lo spettatore a entrare in questo spazio, ad ascoltare la natura con una nuova attenzione, concentrandosi sulle vibrazioni sonore che la permeano. Il suono percettivo diventa uno strumento per esplorare la coscienza e la nostra connessione con il mondo naturale, ricordandoci che siamo immersi in un universo sonoro di cui spesso non siamo consapevoli.:
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NOW ABOUT _ The shape of now


La vita è un processo di trasformazione cambiamento, in opposizione all’identificazione e all'immobilità. Penso che siamo esseri multidimensionali e che anche la ricerca artistica, come accade con l'essere, debba lasciarsi trasformare senza chiudersi nei confini dell'identità. Con il mio lavoro intendo esplorare un concetto ed eventualmente espanderlo, senza limitarlo ad una forma finita, cercando di osservare la bellezza e la profondità della vita come un costante processo di scoperta ed evoluzione.
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_ A.Ellero, now, The voice of the empty full new
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Art is that point where thought takes shape _ Sonic natural noise investigations
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Nature's Generative Space and Consciousness
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Through the language of painting, with its different codes and possibilities, Arianna Ellero explores the close relationship between sound and nature, seeking new ways of interacting with reality: Light and Nature are forms of frequency and are energy, as well as matter. Her practice focuses on the investigation and search of new perceptions of space and reality. We are Nature, everything is energy, and everything is sound. The surrounding reality is in close connection with the creative empty space also present in our consciousness. Through our emotions and our thought, initially in a subtle form, perceived as harmonious, dense, rarefied or discordant sound, through a form of resonance, we can manifest planes of reality that are transformed into matter. Through her work, Ellero questions what a natural code can be and invites the observer to reflect on the potential of the human being, seeking awareness with what we are: Thought, Sound, Nature, Creation. Earth itself has a sound, water, the elements we perceive. In the relationship with everything that surrounds us, Ellero explores the concept of harmony and dissonance between us human beings and natural space, in connection with the generative space that is our strength and our consciousness
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Sound and noise
 in nature take on a fascinating complexity that goes beyond mere auditory perception. Through my work, I invite the viewer to enter this generative space, to listen to nature with a new focus, concentrating on the sound vibrations that permeate it. Perceptual sound becomes a tool to explore consciousness and our connection to the natural world, reminding us that we are immersed in a sound universe of which we are often unaware.
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The Shape of Now
Life is a process of transformation and change, as opposed to identification and immobility. I think that we are multidimensional beings and that even artistic investigation, as happens with being, must allow itself to be transformed without closing itself within the confines of identity. With my work I intend to explore a concept and possibly expand it, without limiting it to a fined form, trying to observe the beauty and depth of life as a constant process of discovery and evolution.
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_ A.Ellero, now, the voice of the empty full new
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BIOGRAFIA

Artista visiva, Udine, 1978, da famiglia di sarti

FORMAZIONE 
Inizio i miei studi presso l'Istituto d'Arte G.Sello di Udine per poi seguire le mie ricerche personali in Italia e all’estero. 
2009-2014: Sviluppo i miei studi sulla vibrazione del colore fra la Germania (Berlino) e la Svizzera. A Berlino, dipingo e lavoro al Werkstattraum in Skalitzerstrasse, un progetto cosmopolita di atelier condiviso dove approfondisco la tecnica pittorica attraverso l’uso di pigmenti. Frequento il Kunstquartier Bethanien e incontro musicisti che mi hanno permesso di approfondire la relazione tra musica e pittura: il colore, le frequenze. 2015: tornata in Italia rivisito la ricerca pittorica, ricavando il colore da materiali raccolti in natura, terre, sabbie, fiori. 2019: Studio incisione presso la Stamperia d'Arte Albicocco di Udine. 2018-2021: Per sperimentare un’altra via della pittura e la sua relazione con ‘il suono’, realizzo diverse performances pubbliche, collaborando con artisti e musicisti, tra le quali Pieno e Vuoto (Voll und Leer), un progetto performativo che esplora diversi tipi di frequenza insieme al duo Haiku (Paolo Pascolo e Stefano Giust), artisti di musica contemporanea improvvisata. Da queste performances nascono tele di grande formato, libere da telaio che prendono forma diretta attraverso l’improvvisazione e l’astrazione del suono. Una di queste performances viene realizzata alla Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo in collaborazione con il duo Haiku e Giulia Spanghero (Hybrida space- luce visiva), a cura di Dobialab e Lorenzo Michelli.
2022: decido di focalizzarmi su nuove ricerche e sviluppi di forme di percezione, più che altro su lavori realizzati in studio, come la serie Finestre su uno spazio, nate dalla ricerca Il Suono bianco e sviluppate nel 2023 con Voices. 2024: entro in contatto con dei pionieri dell'arte generativa, arte digitale e intelligenza artificiale che si interessano al mio lavoro e la prima opera fisica + digitale (non-fungibile token) viene acquisita sulla piattaforma Foundation. Alcune mostre e progetti nel 2022: Venezia Madre, mostra collettiva realizzata in occasione della 59. Biennale di Venezia, a cura di Startè Republic, the free State of Art, con testi a cura di Valerio Dehò, Venezia - Tafaruci Domitalia, mostra personale, Salone del Mobile, Milano - La forma dell'acqua, mostra personale a cura di Paolo Asti, Spazio Startè, La Spezia.
2023: My God, mostra personale a cura di Pietro Franesi, The Church, ex Chiesa di San Sebastiano, Città di Castello. 2023/2024: RI-NASCITE, l’arte al femminile, dal Novecento al contemporaneo, collettiva a cura di Stefano Cecchetto, in collaborazione con Fondazione Venezia e Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia, MuPa, Museo del Paesaggio di Torre di Mosto, Venezia.
2024: DYS(U)TOPIA_  Finalisti We Art Open Worldwide a cura di Notitle Gallery e Crea Cantieri del Contemporaneo, Giudecca, Venezia - Giampiero Tagliaferri for Minotti Collection 2024 a cura di Diane Van Impe, Salone del Mobile, Milano, Italia

COLLEZIONI PRIVATE  Italia, Germania, Svizzera, Austria, Isole Canarie
COLLEZIONI PUBBLICHE: Festival Ljubljana, Slovenia
COLLEZIONI FISICHE + DIGITALI (pittura non fungibile + non-fungibile token): Foundation

RESIDENZE: 2021 XXIV. International Arts Colony in Križanke, a cura di Tomo Vran, Knights’ Hall – Festival Ljubljana, Lubiana, Slovenia, 2021: Villa Albrizzi Marini a cura di Spazio Scuderia, San Zenone degli Ezzellini, Treviso, Italia, 2021: Spazio Arte 121, Madrano di Pergine Valsugana, Trento, Italia 

PREMI

2024: Art Matters 10, menzione d'onore, Galerie Biesenbach, Colonia, Germania
2024: We Art Open Worldwide, finalista sez. pittura, a cura di No Title Gallery e Crea Cantieri del Contemporaneo, Crea, Giudecca, Venezia, Italia
2023: Art Matters 8, menzione d'onore, Galerie Biesenbach, Colonia, Germania
2023: exibart prize 22/23, seconda classificata, Roma, Italia
2020: Mostra digitale Limitless, winners, Associazione Nartwork e Fondazione Valenzi, Napoli, Italia
2020: Premio Marchionni, Sez. grafica, opere selezionate, Fondazione Estetica & Progresso, Villacidro, Medio Campidano, Sardegna, Italia.
2019: Premio Lynx, finalista menzione speciale dalla giuria, Trieste, Italia


PUBBLICAZIONI

2024: Catalogo RI-NASCITE, l'arte al femminile, dal Novecento al Contemporaneo, a cura di Giorgio Baldo e Stefano Cecchetto, edito da MuPa, Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (VE), in collaborazione con Fondazione Venezia
2024: Catalogo Finalisti We Art Open, No title Gallery e Crea Cantieri del Contemporaneo, Venezia, Italia
2023: Catalogo Finalisti exibart prize 22/23, exibart, Roma, Italia
2021: 80x80, Infinitamente, catalogo, Allemandi, Torino, Italia
2019: Haiku, (Paolo Pascolo e Stefano Giust), CD del duo di improvvisazione, etichetta discografica Setola di Maiale, Pordenone, Italia
2019: Premio Lynx, catalogo, Trieste, Italia
2019: Artisti a Statuto Speciale, catalogo, Trento, Italia
2012 - 2018: Edizioni Medianaonis, catalogo, Pordenone, Italia

Quotidiani, riviste, pubblicazioni on line e altro:

exibart news sezione Studio Visit, Grandi Stazioni Retail, proiezione su Grandi Stazioni Italiane, 2023
Intervista exibart prize, exibart, 2023
Messaggero Veneto, Corriere del Veneto, Venezia e Meste, Il Piccolo, La Repubblica, La Nazione,  Città della Spezia, Wiener Zeitung, Lettere da Vienna, Vienna-Dubai A/R Tgcom24, Austria vicina,  InstArt magazine, Melo box, Udine20, Triesteprima, Il Friuli, Itinerari nell'Arte, Seecult, Rtv Slo TV Koper- Capodistria, Telefriuli,
Ass. Juliet, 
News il Giornale dell'Arte, Art&Investments, Artribune, exibart, Art-frame magazine
Opere selezionate e pubblicate su: Arttyco Contemporary e Christian Hoffman Collection

RECENTI MOSTRE PERSONALI

2024: Là dove la parola manca, a cura di On Art Udine e Gino Colla, Generali, Udine, Italia
2023: My God, a cura di Pietro Franesi, The Church, ex Chiesa di San Sebastiano, Città di Castello, Italia
2022: La forma dell’acqua, a cura di Paolo Asti, Spazio Startè, La Spezia, Italia
2022: Tafaruci, Domitalia, a cura di Tafaruci, Salone del Mobile, Milano, Italia
2021: Che cosa sono le nuvole, a cura di Giulia Venus Livia e Spazio Scuderia, Villa Albrizzi Marini, San Zenone degli Ezzellini, Treviso, Italia 
2020: Solo, a cura di Andreas Schlichtner, Art Collection Schlichtner, Vienna, Austria
2019: Solo, [A] Arte tra le Calli a cura di Rosella Zentilin e Gruppo [A] – Pescaria Vecia, Marano Lagunare, Udine, Italia
2017: Il Cielo in Atelier, a cura di M. Peressutti con il sostegno dell’Ambasciata Italiana Vienna e Regione FVG, Atelier Nuela, Vienna, Austria, 2016: Di-Segni Naturali bipersonale, a cura di Roberta Tosi, SmartGallery Verona, Italia, 2016: Apparentemente Astratto,  a cura di Teresa Francesca Giffone e Roberta Paciolla, Galleria Mirror, Vicenza, Italia, 2016:In Ascolto di Fonemi,  a cura di Enzo Santese e Medianaonis, Centro Culturale Aldo Moro Cordenons, Pordenone, Italia

RECENTI MOSTRE COLLETTIVE

2024: Giampiero Tagliaferri for Minotti Collection 2024 a cura di Diane Van Impe, Salone del Mobile, Milano, Italia
2024: DYS(U)TOPIA. mostra finalisti We Art Open Worldwide, a cura di No Title Gallery e Crea Cantieri del Contemporaneo, Crea, Giudecca, Venezia, Italia
2023:
RI-NASCITE, l’arte al femminile, dal Novecento al contemporaneo, a cura di Stefano Cecchetto, in collaborazione con Fondazione Venezia e Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia, MuPa, Museo del Paesaggio di Torre di Mosto, Venezia, Italia
2023: FluxJudri, Palazzo Locatelli, Museo Civico del Territorio, Cormons, Gorizia, Italia
2022: Venezia Madre, a cura di Paolo Asti, testi di Valerio Dehò, Startè Republic The Free State of Art - Ca' Cappello Memo, Calle Drio la Pietà, in occasione della 59. Biennale Venezia, Venezia, Italia
2021: Camera  Sextans, a cura di Samantha Benedetti ed Enea Cheriscola, Desidera art Festival, Androna Campo Marzio 8, Trieste, Italia
2021: Artisti in residenza, a cura di Antonello Serra, Spazio Arte 121, Madrano di Pergine Valsugana, Trento, Italia
2021: XXIV. International Arts Colony in Križanke, a cura di Tomo Vran, Knights’ Hall – Festival Ljubljana, Lubiana, Slovenia
2020: 80 x 80 - Infinitamente, a cura di Paolo Asti, Spazio Startè, La Spezia, Italia
2020: Limitless, mostra digitale a cura di associazione Nartwork e Fondazione Valenzi, Napoli, Italia
2019: ‘più o meno positivi #9’, a cura di Massimo Premuda, Palazzo Costanzi, Sala Veruda Trieste, Italia
2019: Premio Lynx, a cura di Enea Chersicola e Riccardo Tripodi, Lokarjeva Galerija, Ajdovščina, Slovenia
2019: Premio Lynx, a cura di Enea Chersicola e Riccardo Tripodi, MIIT Museo Italia Arte, Torino, Italia
2019: Orchestrazione 27, Infinito, a cura di Punto Arte Benandante, Galleria PAB e Galleria ai Molini Portogruaro, Venezia, Italia
2019: Premio Lynx Finalisti, a cura di Enea Chersicola e Riccardo Tripodi, Tivarnella Art Gallery, Trieste, Italia
2019: Vipassana, a cura di Dora Attila, MAMŰ Galéria, Budapest, Ungheria
2019: [A] Arte tra le Calli a cura di Gruppo [A] – Marano Lagunare, Udine, Italia, 2019: Artisti A Statuto Speciale, Palazzo delle Albere, Trento

PERFORMANCES PITTURA FREQUENZA CORPO SUONO

2021: Celebration Concerts: Dante - San Vito Musica - Arianna Ellero, Angelo Floramo, Davide Pitis e Accademia d’Archi Arrigoni, a cura di Domenico Mason, - Auditorium Comunale di San vito al Tagliamento, Udine, Italia, 2021: Storm of forms, in collaborazione con Stefano Giust e Patrizia Oliva, Villa Albrizzi Marini, San Zenone degli Ezzellini, Treviso, Italia, 2018 e 2019 Pieno e Vuoto (Voll und Leer) con il duo d'improvvisazione Haiku, Paolo Pascolo e Stefano Giust: Dobia incontra Spazzapan in collaborazione con Giulia Spanghero (light visual) a cura di Gruppo Area di Ricerca Dobialab e Lorenzo Michelli, Galleria Regionale d'Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d'Isonzo, Gorizia, Italia, [A] Arte tra le Calli a cura di gruppo [A], Pescaria Vecia, Marano Lagunare, Italia, DAE Dobiarteventi a cura di Gruppo Area di Ricerca Dobialab, Staranzano, Gorizia, Italia, Sajeta Art & Music Festival, Tolmino, Slovenia, JAZZMATEČ a cura di Hybrida Space per L’Arte non mente, Udine, Italia, DeM.P. Zone by Ivan Pilat, Vittorio Veneto, Italia, Orchestrazione n. 26 a cura di PAB, Galleria ai Molini Portogruaro, Venezia, Italia

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TESTI: Hoffman Collection, Gino Colla, Pietro Franesi, Francesco Vaccarone, Paolo Asti, Valerio Dehò, Giovanni Cecchinato e Alessandra Santin 

_ IMPRESSIONI E SUGGESTIONI 2024-2023: 

HOFFMAN COLLECTION (Art Collection + art lovers, Berlin, Germany, 2024)

In the mesmerizing realm of Arianna Ellero’s artistic vision, the canvas becomes not merely a surface for paint but a conduit for the exploration of profound interconnectedness. With each brushstroke, she delves deeper into the intricate dance between sound, nature, and human consciousness, inviting viewers to embark on a journey of sensory exploration and contemplation. At the core of Ellero’s practice lies a profound recognition of the inherent vibrancy and resonance that permeate all facets of existence. Drawing inspiration from the boundless beauty of the natural world, she seeks to capture its essence not through mere representation but through an intuitive dialogue between color, form, and texture. Through the language of painting, Ellero transcends the limitations of perception, offering glimpses into the subtle symphony that underpins our reality. Light and nature, she posits, are not merely visual phenomena but manifestations of energy and frequency, pulsating in harmony with the rhythm of the cosmos. Central to Ellero’s artistic inquiry is the notion that we are not separate from nature, but intrinsically woven into its fabric. In her exploration of the relationship between human consciousness and the surrounding environment, she unveils the profound interconnectedness of all things, inviting viewers to reconsider their place within the vast tapestry of existence. In her series on “windows”, Ellero offers portals into alternate realities, where the interplay of light and void becomes a metaphor for the fluidity of perception. Painted at different times of the day, these luminous openings evoke the ever-shifting nature of reality, inviting viewers to witness the transience of existence with fresh eyes. Through a meticulous interplay of pigments and materials sourced from the earth itself, Ellero imbues her work with a visceral, almost primal quality, echoing the raw energy of the natural world. Each canvas becomes a microcosm of the cosmos, pulsating with the life force that animates all things. At the heart of Ellero’s practice lies a deep reverence for the creative void space that permeates both the external world and the recesses of human consciousness. With each artwork, she seeks to unravel the mysteries of existence, questioning the known and unknown natural codes that shape our reality. In doing so, she encourages us to explore the vast expanse of possibility that lies beyond the confines of our perceptions, inviting us to embrace the transformative power of imagination and intuition. Ultimately, Arianna Ellero’s work serves as a poignant reminder of art’s ability to transcend language and perception. As we immerse ourselves in her luminous landscapes, we are reminded of the boundless truths that lie beyond the visible realm – truths that resonate with the eternal rhythm of existence. Through her art, Ellero invites us to embark on a journey of self-discovery and exploration, where the boundaries between the seen and the unseen dissolve, and the beauty of the universe reveals itself in all its splendor.

GINO COLLA ( collezionista, commercialista e presidente di On Art Srl e On Art Associazione Culturale, art Advisory, promozione, consulenza e valorizzazione dell'arte contemporanea, Udine) suggestione in occasione preparativa della mostra personale Là dove la parola manca, a cura di On Art, Assicurazioni Generali, Udine, 2024

IL VUOTO
Il vuoto non esiste. Lo dimostra la fisica quantistica, dove i quanti entrano ed escono dallo spazio osservato. È un problema di osservazione, e l’osservatore influenza le conclusioni dei problemi. In filosofia ne ha scritto Parmenide (non esiste il non essere, solo l’essere si nasconde quando scompare la forma), o più recentemente Sartre (L’essere e il nulla), che in periodo esistenzialista affronta il tema del buco, anche dentro di noi, e la necessità di riempirlo, come vuole il capitalismo. In Oriente il nulla, specie dopo Hiroshima, è un sottostante della realtà. Esso viene rappresentato nei disegni o negli acquerelli del 500 tramite Lao Tse, mostrando litorali che si affacciano nel vuoto del cielo o del mare, o gru che volano nel nulla, come nel noto tempio di Kyoto. Spesso nel vuoto sono iscritti dei brevi haiku (anche gli ideogrammi sono forme). Merz, nel giardino del Guggenheim di Venezia, ha creato una scritta al neon: “Se la forma scompare, la sua radice è eterna”. Frase simbolica e quasi slogan da meditare. Esplorare il vuoto, renderlo in una forma visibile, a sé stessi e agli altri, è una sfida dell’artista. Tanto più in un mondo che con la Pandemia è stato sulla soglia del vuoto di senso, nelle immagini deserte di Venezia o di Piazza San Pietro. Il vuoto è il reale lacaniano, che non si può rappresentare o esprimere. Si può solo intuire o simbolizzare, come hanno fatto vari artisti, tipo Rothko, o il nero di Anish Kapoor. Ogni vuoto ha però sfumature diverse, e sollecita personali riflessioni. In fondo è l’inconscio che si mostra a noi, se abbiamo la pazienza di ascoltarlo, senza volerlo tradurre o ancor peggio, spiegare.

PIETRO FRANESI (curatore, un vagabondo innamorato della vita), in occasione della mostra My God, The Church, ex Chiesa di San  Sebastiano, città di Castello, 2023

Il lavoro di Arianna è caratterizzato da una rigorosa attenzione agli elementi formali come il colore, la forma, l'equilibrio, la profondità, la composizione e la scala. Non è la sola. Certo. Cosa la distingue? Ciò che sta dentro e oltre le sue opere. Il suo vissuto, i suoi dolori, il suo amore, le sue speranze, i suoi alti e bassi di una ragazza che cerca l'armonia con ciò che circonda la sua vita e che lei getta con . Lei dipinge per amore, per cercarlo, per condividerlo. Un artista è tale se riesce a creare un'empatia con chi osserva le sue opere. Se l'arte fosse una questione di tecnica, basterebbe creare un software che contenesse i parametri desiderati, trasferirli ad un robot e non ci sarebbe più bisogno degli artisti. Alcuni lo stanno facendo, ma sono fenomeni da baraccone. L'opera d'arte è lo specchio dell'anima di un artista. Ho scelto Arianna per dedicare quattro opere alle quattro religioni monoteiste. Occorreva un'artista che unisse una scrupolosa ricerca del colore, che ricercasse un equilibrio e  un dialogo con gli affreschi della Chiesa, dove si terrà la personale, che si immerga nei valori immateriali che accomuna credenti di differenti religioni e coloro che non credono ma che condividono certi valori universali. Dietro i suoi colori potrete vedere le virtù ed i drammi che hanno subito e provocato le religioni, vedrete la storia dell'umanità, con la speranza che la luce prevalga sul buio di oggi e nel futuro.

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_ SCRITTI E IMPRESSIONI SULLE OPERE DE 'IL SUONO BIANCO', 2022-2017

FRANCESCO VACCARONE (artista), testo scritto in occasione della mostra La forma dell’Acqua, Spazio Startè La Spezia, 2022

La forma dell’acqua, la natura, gli orizzonti. Ho guardato a lungo il grande dipinto di Arianna Ellero in occasione di una mostra per i miei ottant’anni nel 2020, qui da Startè, dove con me, otto artiste italiane, avevano esposto i loro lavori. Vedevo il dipinto di Arianna ogni giorno ed ero affascinato dal suo universo di aggressiva dolcezza. La sua vitalità si rinnovava ad ogni incontro e questa era la prova della sua inesauribile energia, della sua poetica intensità emotiva. Nella letteratura sul lavoro di Arianna sono frequenti i riferimenti a Kandinski, a Rothko, a Pollock, a Klein, all’Espressionismo astratto. E’ vero che queste scuole hanno arricchito la creatività del Novecento ed attirato anche le attenzioni di Arianna, ma l’aspetto che subito mi ha colpito della sua poetica è la sua origine: Friuli Venezia Giulia.  Da scrittori come Svevo, Saba, Pasolini a pittori e scultori come Music, Afro e Mirko Basaldella, Zigaina e Pizzinato il mettersi a tu per tu con la Natura in una continua interrogazione è aspetto comune delle voci poetiche di questa terra. Ungaretti, il poeta soldato, scrisse qui, a Santa Maria la Longa, nel 1917, la lirica Mattina “M’illumino d’immenso”. E’ di un soldato che esce dalla trincea e si fonde con l’universo. Nella terra di Arianna si sono incrociate le culture del Mediterraneo, quella germanica e quella slava, è una terra fatta di grandi boschi ed aridi altopiani, di montagne e grotte, di verdi colline che degradano verso lunghe distese di sabbia o lagune. Tutto questo mondo è nei suoi dipinti. Ricava i suoi colori da pigmenti e sabbia come ha imparato fin da bambina nella sua famiglia di sarti e mercanti di moda. E’ la Natura naturans di Giordano Bruno che rivive in una concezione panteistica in cui la natura è divina ed in cui Arianna laicamente si immerge per celebrarne il canto. Come anima dell’invisibile rende visibili con i suoi Orizzonti il limite junghiano della vita inventando sudari ricchi di energia e di tensioni al limite di tesissimi equilibri. Equilibri formatisi e cresciuti grazie ai suoi interessi intorno alle relazioni tra la musica e la pittura, iniziati tra il 2009 ed il 2010, lavorando contemporaneamente all’esecuzione di concerti, in cui scopre nuovi percorsi creativi dove il colore, le frequenze e la loro energia sono i protagonisti del suo nuovo rapporto spazio-tempo. Accennate geometrie e suoni della luce, orizzonti sonori figli di concerti, rarefazioni che prendono forma e vita sono tra i doni che Arianna Ellero ha dedicato alla nostra città con questa sua nuova mostra da Startè.

PAOLO ASTI (presidente Associazione Culturale Startè, consulente e sviluppo relazioni commerciali per Il Giornale dell’Arte), testo scritto in occasione della mostra La forma dell’Acqua, Spazio Startè La Spezia, 2022

Esiste un filo rosso che collega Arianna  Ellero tra l’essere e il niente: questo filo è la pittura. I vuoti e i pieni nelle sue opere esprimono proprio questo che sta in fondo alla sua anima e che, con la forza della sua arte, risale in superficie e posto davanti ai nostri occhi. E’ il tema, l’essere e il niente, su cui indaga da sempre, anzi da cui è nato, il pensiero filosofico. Una ricerca costante tra ciò che è e ciò che non è. Arianna Ellero è nella sua pittura, è grazie alla sua pittura. Avvicinando lo sguardo, indagando le tele e i suoi drappi, sfiorando con gli occhi i loro dettagli che ci invogliano al tattile, troviamo tutto il suo mondo celato. La materia per prima cosa, ma anche l’essenza della natura che, attraverso un fiore, o di quel che ne rimane, viene rappresentata prendendo posto sulla tela senza mai debordare in citazioni stilistiche. E’ un movimento, una danza cromatica, che spazia sui bianchi, che ci conduce al suo centro di gravità, l’ombelico primordiale  del suo essere artista: pittrice. Nel gesto performativo la scansione ritmica, che va di pari passo con quella musicale, trova la via maestra per quel disordine armonico che si esprime attraverso una nota vellutata improvvisata, quanto in una pennellata, in ciò che esiste in un modello di fallibilità per entrambi gli spartiti. Chi conosce la musica jazz e al tempo è avvezzo all’arte contemporanea è consapevole che, tra l’action painting di Pollock e una nota acuta piantata da Miles Davis, solo facendo ipotesi e sperimentando, si creano scarti di valori incrementali utili alla presa di coscienza del proprio linguaggio. Questo è quel che l’occhio attento ha ben chiaro guardando il percorso compiuto con il suo lavoro, in questi ultimi anni, da Arianna Ellero. Un percorso e una crescita percepita anche da chi, pur non possedendo l’alfabetizzazione utile a interpretare il contemporaneo, sente  evidente la sua arte sul piano emozionale quando osserva le sue opere. Come già visivamente, ancor prima che olfattivamente e infine con l’approvazione del nostro gusto, riconosciamo un buon vino senza saperne riconoscere la componente tannica, così è per l’arte agli occhi di chi si lascia sorprendere. Arianna ci offre il suo filo, a noi il piacere di lasciarci condurre dalla sua arte per scoprire con lei quel che è nascosto in noi e ritrovarlo insieme. La nostra vita del resto non è come una grande tela dove ogni giorno proviamo a dipingere noi stessi cercando di sfuggire a ogni tipo di conformismo estetico in una società in cui l’estetica è anestetizzante?

VALERIO DEHO' (docente, critico e curatore), testo scritto per la mostra Venezia Madre, Startè Republic in occasione della 59. Biennale di Venezia, 2022

Un lavoro direttamente a contatto con la Natura, con il suo spirito e la sua essenza. Arianna Ellero lavora con e dentro la Natura realizzando opere  legate al colore, ai pigmenti, alle terre e altri elementi assolutamente naturali. Le sue opere spesso provengono da azioni, da performance in cui si fa accompagnare e inspirare dalla musica. E’ come se la sua astrazione provenisse dai ritmi e dal colore delle note espresse in contemporanea dai musicisti. Le opere in seta esposte come drappi appoggiati a telai di legno, provengono da quadri realizzati nel 2016. Sono particolari, dettagli che diventano un Tutto in completa autonomia. L’idea del tessuto prezioso non è legato genericamente ad un elemento fashion che ormai siamo abituati a veder rappresentato nell’arte contemporanea. Sono invece memorie della propria famiglia di sarti. La madre in particolare riusciva a mettere insieme alta sartoria con la poesia. In effetti Arianna riprende una vocazione familiare, ma lo fa ripartendo da se stessa, dal bisogno di mettere insieme il sentimento della Natura con una partecipazione fisica all’opera d’arte. La forma è assenza, immaginario, spiritualità evocata dai pigmenti e dagli elementi naturali, come suggerimenti di una dimensione Altra.

GIOVANNI CECCHINATO (fotografo), testo scritto in occasione della mostra Cosa sono le Nuvole, Villa Albrizzi Marini, San Zenone degli Ezzellini, Treviso, 2021

E se la pittura risvegliasse (sicuramente si) delle forme dall'inconscio sopito? Con una manualità (sciamanica rituale, esoterica metrica della mente) tramite terre, crete e pigmenti, si creasse il connubio tra l'immaginato ed il cielo sopra le nostre teste? Tra luci ed ombre (nei chiaroscuri) emergesse e svanisse come negli ultimi attimi del dormiveglia? E se queste impressioni fossero inserite in una residenza storica, dai sentori  veneziani ed aristocratici, persi (ma recuperati) tra le verdi colline vicine ad Asolo? Respirando storia e riutilizzo dei luoghi per fermarne l'abbandono, grazie alle idee di una parte attiva e vitale della nostra gioventù?

ALESSANDRA SANTIN (Cultore di Pedagogia universitaria, critica e curatrice, Fondazione Giovanni Santin Onlus), testo tratto dal catalogo della mostra Artisti a Statuto Speciale, Palazzo delle Albere, Trento, 2019

Le opere che Arianna Ellero realizza anche durante le performances,  impegnano innanzitutto il suo corpo come strumento per allontanarsi dall’ovvio del quotidiano, e rendere visibili quelle sottili linee di frattura che le consentono di far trasparire visioni inconvenzionali del reale. Le materie scolorite, spalmate di getto o accarezzate con gesti lunghi, offrono un primo effetto perturbante. La cancellazione intenzionale delle forme e il richiamo a un caos primigenio, difficilmente ricomponibile, creano slarghi in cui affiora il respiro vitale di una Natura/Cultura colpevole/innocente. Ogni gesto del corpo si ripete lungo direttici verticali che ricordano ai tempi odierni il rischio del disastro ecologico, il silenzio e la libertà del vuoto, l’ombra enigmatica del bello. L’artista getta fasci energetici sulla radura dell’essere, per permettere lo svelamento, l’apertura verso l’astrazione in un universo di significati costitutivi l’interiorità e il rappresentato. Arianna Ellero riconosce le profonde relazioni esistenti tra bellezza-ritmo-piacere e sconfigge con interventi minimali i limiti dell’inesprimibilità.

 
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