Il mio percorso artistico nasce inizialmente dall’esigenza di far emergere un profondo senso di irrequietezza, di renderlo tangibile e decifrabile anche per me stesso.
In maniera del tutto irrazionale ho iniziato a creare astratti informali dall’impronta apocalittica, addensando nello sfondo enormi nebulose, simili ad una tempesta in arrivo. Questa “tempesta” l’ho trascinata in tutti i miei quadri, rappresentandola sempre più vicina e tetra. Nella mia visione era un’enorme massa “aliena”, perché io stesso la ritenevo una presenza costante ma estranea, non conosciuta. Ad un certo punto della mia crescita artistica ho sentito l’esigenza di fare un salto indietro, di guardare al passato e ricercare la tecnica e la concretezza dei grandi maestri barocchi. Da quel momento ho iniziato ad introdurre elementi fisici, più tangibili, senza però ignorare la costante esigenza di immergerli in questa tempesta astratta ormai incipiente. Seguendo il flusso di queste sperimentazioni ho concentrato le mie intenzionalità sulla fusione di questa mia esigenza di espressività e anche di razionalità. La mia ricerca ed il mio percorso si basano quindi sulla coesione delle mie esperienze emotive (astratto informale) con la concretezza ed il bagaglio culturale delle mie esperienze esterne (iper realismo) con l’intento di farle non solo coesistere nello stesso ambiente ma di farle avvicinare al tal punto da riuscire a creare una terza forma che racchiuda in sé la mia dualità come persona e come artista.
In maniera del tutto irrazionale ho iniziato a creare astratti informali dall’impronta apocalittica, addensando nello sfondo enormi nebulose, simili ad una tempesta in arrivo. Questa “tempesta” l’ho trascinata in tutti i miei quadri, rappresentandola sempre più vicina e tetra. Nella mia visione era un’enorme massa “aliena”, perché io stesso la ritenevo una presenza costante ma estranea, non conosciuta. Ad un certo punto della mia crescita artistica ho sentito l’esigenza di fare un salto indietro, di guardare al passato e ricercare la tecnica e la concretezza dei grandi maestri barocchi. Da quel momento ho iniziato ad introdurre elementi fisici, più tangibili, senza però ignorare la costante esigenza di immergerli in questa tempesta astratta ormai incipiente. Seguendo il flusso di queste sperimentazioni ho concentrato le mie intenzionalità sulla fusione di questa mia esigenza di espressività e anche di razionalità. La mia ricerca ed il mio percorso si basano quindi sulla coesione delle mie esperienze emotive (astratto informale) con la concretezza ed il bagaglio culturale delle mie esperienze esterne (iper realismo) con l’intento di farle non solo coesistere nello stesso ambiente ma di farle avvicinare al tal punto da riuscire a creare una terza forma che racchiuda in sé la mia dualità come persona e come artista.