https://www.economymagazine.it/arte-il-flusso-del-tempo-nei-punti-e-linee-tessili-dellalfabeto-morse-di-diana-pintaldi/
STATEMENT
Studio come gli eventi, le parole, le idee si muovono nel tempo compenetrandosi, come si trasmettono, trasformano, evolvono e connettono con il tutto per ampliarsi. Rinnego l’immobilità e la mancanza di prospettiva: nel considerare l’individuo come sintesi di infinite connessioni di eventi, ho abbandonato la tela bianca verso supporti con un vissuto. Ho cominciato instaurando una connessione cucendo con ago e filo punti e linee in alfabeto Morse. Poi i punti e le linee in Morse sono divenute fessure che attraversate dalla luce permettono di muoversi nello spazio tempo. Uso il codice Morse, i palindromi, i bifrasici, il segno, il dipinto, il cucito, la luce, il suono. Attraverso i dipinti, i tessuti, le risonanze magnetiche, le lastre di metallo…l’aria…per scoprire una storia, trovare una proiezione futura.
BIO
Sono nata a Roma in una famiglia di musicisti nel 1988. Fin da bambina, sono stata affascinata dalle successioni dei fotogrammi che generano i filmati attraverso i quali comincio il mio approccio al disegno. Mi sono diplomata al liceo scientifico con una tesi dal titolo “la percezione del tempo nella realtà dell’uomo”, successivamente mi sono laureata in Scienze Motorie. Nel 2014 apro il mio studio artistico in un ex locale cassoni di Via Lima 28 a Roma dove è iniziata la mia ricerca pittorica sul movimento. È nel 2016 che cambia la mia prospettiva della tela bianca: comincio a ribaltare la tela preparata per lavorare sul retro grezzo, poi utilizzo stencil cercando di alterare la trama. Scopro in realtà di aver bisogno di una trama vera e propria che abbia un vissuto e una storia, così nel 2019 lavoro su un vecchio tappeto di famiglia su cui cucio un mio dipinto su tela e inizio una serie di lavori su tessili che rimaneggio più volte. Alla fine del 2021 comincio un nuovo periodo di ricerca: riempio le pareti del mio studio di parole chiave e pensieri ricorrenti a partire dalla mia infanzia. Lavoro su quelle parole e quei pensieri per settimane finché trovo nel codice Morse il filo conduttore di tutta la mia mappa concettuale e lo trasformo nel mio medium. Il punto linea del codice Morse si collega al concetto del cucito, del connettere, e quindi del trasmettere. Il codice Morse diventa per me il mezzo per muovere concetti, trasmettere parole, lavorare sul movimento e l’evoluzione delle parole stesse. È un codice apparentemente segreto che necessita di un ulteriore movimento e azione da parte del ricevente : la traduzione. L’atto del tradurre crea una connessione più intensa con la parola, essa viene interiorizzata , sviscerata nelle sue declinazioni e diventa una scoperta. Questo processo di codificare e decodificare , come l’uso dei palindromi, è un continuo sezionare e analizzare il movimento nel tempo.
STATEMENT
Studio come gli eventi, le parole, le idee si muovono nel tempo compenetrandosi, come si trasmettono, trasformano, evolvono e connettono con il tutto per ampliarsi. Rinnego l’immobilità e la mancanza di prospettiva: nel considerare l’individuo come sintesi di infinite connessioni di eventi, ho abbandonato la tela bianca verso supporti con un vissuto. Ho cominciato instaurando una connessione cucendo con ago e filo punti e linee in alfabeto Morse. Poi i punti e le linee in Morse sono divenute fessure che attraversate dalla luce permettono di muoversi nello spazio tempo. Uso il codice Morse, i palindromi, i bifrasici, il segno, il dipinto, il cucito, la luce, il suono. Attraverso i dipinti, i tessuti, le risonanze magnetiche, le lastre di metallo…l’aria…per scoprire una storia, trovare una proiezione futura.
BIO
Sono nata a Roma in una famiglia di musicisti nel 1988. Fin da bambina, sono stata affascinata dalle successioni dei fotogrammi che generano i filmati attraverso i quali comincio il mio approccio al disegno. Mi sono diplomata al liceo scientifico con una tesi dal titolo “la percezione del tempo nella realtà dell’uomo”, successivamente mi sono laureata in Scienze Motorie. Nel 2014 apro il mio studio artistico in un ex locale cassoni di Via Lima 28 a Roma dove è iniziata la mia ricerca pittorica sul movimento. È nel 2016 che cambia la mia prospettiva della tela bianca: comincio a ribaltare la tela preparata per lavorare sul retro grezzo, poi utilizzo stencil cercando di alterare la trama. Scopro in realtà di aver bisogno di una trama vera e propria che abbia un vissuto e una storia, così nel 2019 lavoro su un vecchio tappeto di famiglia su cui cucio un mio dipinto su tela e inizio una serie di lavori su tessili che rimaneggio più volte. Alla fine del 2021 comincio un nuovo periodo di ricerca: riempio le pareti del mio studio di parole chiave e pensieri ricorrenti a partire dalla mia infanzia. Lavoro su quelle parole e quei pensieri per settimane finché trovo nel codice Morse il filo conduttore di tutta la mia mappa concettuale e lo trasformo nel mio medium. Il punto linea del codice Morse si collega al concetto del cucito, del connettere, e quindi del trasmettere. Il codice Morse diventa per me il mezzo per muovere concetti, trasmettere parole, lavorare sul movimento e l’evoluzione delle parole stesse. È un codice apparentemente segreto che necessita di un ulteriore movimento e azione da parte del ricevente : la traduzione. L’atto del tradurre crea una connessione più intensa con la parola, essa viene interiorizzata , sviscerata nelle sue declinazioni e diventa una scoperta. Questo processo di codificare e decodificare , come l’uso dei palindromi, è un continuo sezionare e analizzare il movimento nel tempo.