roberta rose cavallari

Painter
Rovereto
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Roberta Cavallari è un’artista ferrarese attiva tra Bologna e Rovereto, dove attualmente vive e lavora; si è diplomata in pittura e poi si è specializzata in fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. 
Nella sua formazione, avvenuta tra Bologna e Berlino, l’interesse per l’architettura ha avuto un ruolo importante, orientando gli esordi della ricerca verso la fotografia e la videoarte. I primi progetti sono caratterizzati da performance, fotografie e videoinstallazioni incentrate sul tema degli spazi e dei luoghi.
A livello internazionale oggi collabora con Aucart (London); dal 2012 al 2020 ha lavorato con la galleria Proarta di Zurigo, (Svizzera); si segnalano la partecipazione alla rassegna di performance presso il museo Ex Teresa Arte Actual a Città del Messico (2001), e una residenza artistica a Buenos Aires, conclusasi con una mostra personale presso il Centro Cultural Borges.
In Italia i suoi lavori sono stati esposti presso gallerie e spazi pubblici quali Galleriapiù, (Bologna), galleria Curva Pura (Roma), e spazi museali: Arsenale di Venezia, Palazzo delle Esposizioni, Sala Nervi (Torino), Museo Civico Ludovico Ariosto (Ferrara), Museo Civico del Santo (Padova), Palazzo delle Esposizioni (Torino), Oratorio della Passione - Basilica di Sant’Ambrogio (Milano), Fondazione Durini (Milano). Ha realizzato due mostre personali presso l’Istituto di Cultura tedesco (Goethe Institut), e francese, (Alliançe Francaise), di Bologna. 
Durante la Biennale di Venezia del 2009 ha realizzato una video installazione a Palazzo Zenobio degli Armeni, a cura di Christian Maretti, e nel 2011 ha partecipato alla Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. La sua attività video e performativa in Italia si è esplicata in vari festival e spazi pubblici tra cui la Porta Degli Angeli (Ferrara), a cura di A. Andreotti, la Tenuta dello Scompiglio, (Lucca), a cura di A. Moya Garcia, The Scientist (Ferrara), a cura di F. Landini, Artefiera, Artelibro, Booming Art show.
Tra i vari premi in cui è finalista si segnalano: Premio Combat, Prima Pagina Art prize, Premio Nocivelli, Premio Samp, Premio Celeste. 
Dal 2014 si focalizza sulla pittura: dalla narrazione pop ispirata alla graphic novel che ha caratterizzato gli anni accademici, giunge alla figurazione. Spazi interni, arredi e oggetti, caratterizzano il progetto “Silent furniture”. Nato durante la pandemia è un ciclo pittorico centrato sulla rappresentazione di spazi interni immersi in una immobilità atemporale. Gli oggetti, come totem silenti su un palcoscenico, sono protagonisti, più raramente appare il corpo. Si configura una dimensione immateriale, silenziosa, dove ogni immagine sembra indagare nell’intimo piuttosto che nel mondo reale, tra realismo e metafisica. 
Nel più recente progetto “In the dark”, gli interni non sono più silenti prospettive, ma luoghi popolati. La figura femminile è protagonista attraverso dettagli anatomici che sembrano ispezionati da un obiettivo fotografico. I soggetti sono alienati e subalterni agli oggetti. Ossessioni e ipocondrie trovano forma e spazio, come quella per l’atto di mangiare zuccheri, di mordere compulsivamente, metafora della dipendenza dai media e dalla società dei consumi, tema su cui si sono realizzate dal 2011 al 2013 varie performances, poi metabolizzate e in seguito scandagliate attraverso la pittura.
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