Salvatore Sparavigna

Photographer
Naples

ADESCAMENTO

ADESCAMENTO+

RACKET

RACKET+

SCRATCH

The presented image asserts itself with its brutal and incisive energy, a snapshot of an action sedimented over time, a gesture that transforms into urban memory. The window of a subway train is transfigured into a visual palimpsest, where the "mark"—the deep and decisive scratch—becomes a linguistic code of metropolitan contemporaneity. An act of appropriation of public space, a scratch that cries out presence, existence, resistance. The intensity of black and white emphasizes the contrast between the scratched glass and the light passing through it, resulting in an image with an almost graphic character, as if the metropolis itself were speaking through the anonymous gesture of those who engraved these lines.

Now let us imagine thirty more similar photographs, a series that constructs a visual alphabet of these urban tags, one after another, composing a metropolitan poem engraved on the skin of the city. Each window is a canvas, each incision an anonymous signature, a manifesto of contemporaneity, of underground rebellion pulsing beneath the streets of New York. Here, graffiti dematerializes, becoming pure abstract sign, a graphic trace that evokes the tradition of Pollock's Action Painting or the gestural experiments of European Informalism. But unlike these pictorial experiences, the gesture is no longer that of the artist in the studio: it is that of the graffiti artist who leaves their imprint in the chaotic flow of the metropolis, in the speed of subway cars carrying stories, bodies, identities.

The modernity of these scratches lies in their purely semiotic essence: the absence of color and the repetition of the stroke make them something different from traditional graffiti. There is no figuration, no decorative lettering, no spray exploding into chromatic fields. Here, everything is synthesis, a stripped-down code, almost a secret street language, an asemic writing that transforms the smooth surface of the glass into a battlefield of vision.

In New York’s subway stations, these scratches multiply, creating an archive of spontaneous gestures, a mapping of human presence. Each incision is an irreversible action, a sort of wound on the skin of public transport, an imprint of an individual choosing to leave a mark of their existence. In an era dominated by digital technology, where images dissolve into a continuous and immaterial flow, these scratches are a form of concrete resistance, an inscribed writing that cannot be erased with a click, a primordial gesture reaffirming the physicality of the mark in the age of the ephemeral.

Digitale file
Salvatore Sparavigna, napoletano, è un narratore visivo la cui carriera abbraccia oltre quarant’anni di fotogiornalismo, arte e impegno civile, tessendo storie che uniscono la crudezza della realtà alla poesia dell’immagine. Fotografo, videomaker, giornalista ed euro progettista, il suo lavoro è un mosaico di identità culturali, battaglie sociali e sperimentazione artistica, radicato nel Sud Italia ma proiettato verso orizzonti globali.

**Dagli esordi all’eccellenza nel fotogiornalismo**

La sua avventura inizia nel 1980 tra i vicoli di Napoli, dove, da freelance, documenta cronaca e costume per testate locali. La svolta arriva nel 1986 con la fondazione di FO.R.N.ASS. (FOtografi & Reporter Napoletani ASSociati), prima agenzia fotogiornalistica campana, che diventa un faro per raccontare il Mezzogiorno oltre gli stereotipi. Le sue immagini, pubblicate su *L’Espresso* e *Il Venerdì di Repubblica*, catturano non solo eventi, ma l’anima di un territorio: dalla devianza minorile alle lotte contro la camorra, ogni scatto è un manifesto di verità. Negli anni ’90, il suo sguardo si allarga all’Europa, collaborando con riviste internazionali e agenzie, mentre nel 1997 anticipa la rivoluzione digitale con "Napoli Live Web News", tra le prime testate multimediali online in Italia.

**Arte come denuncia, identità come missione**

La fotografia per Sparavigna non è solo professione, ma linguaggio universale. Nei progetti artistici, mescola passato e presente: "Carne di Piperno" (1990-2005) sovrappone ritratti contemporanei a reperti architettonici, creando un dialogo tra epoche, mentre "Le pose del caffè a…" (2003-2006 www.leposedelcaffe.org) trasforma la tazzina di caffè espresso in un simbolo di appartenenza, immortalando personaggi da Napoli a New York in momenti di intima riflessione. Nel 2007, su invito della municipalità di New York, porta negli USA "Faces of ItaliaNY", mostra che celebra le radici italoamericane attraverso volti e rituali, dalla processione di Brooklyn ai salotti eleganti di Manhattan.

**Cinema sociale e webTV: dare voce agli invisibili**

Il suo impegno civile si fa cinema con documentari che scorticano le piaghe sociali. "A camorra…song io?" (2009), presentato a Casal di Principe nella Giornata della memoria delle vittime di mafia, svela le complicità silenziose della società napoletana, mentre "Le rughe del tempo" (2014) intreccia immagini d’archivio e luoghi attuali per riscoprire la memoria collettiva. Nel 2010 fonda "La mia strada TV", prima webTV del Sud Italia dedicata agli emarginati: tra reportage sui senza fissa dimora e dirette da laboratori scolastici, trasforma il digitale in uno strumento di inclusione.

**Europrogettazione e formazione: costruire futuro**

Accanto all’arte, Sparavigna coltiva una visione strategica. Dal 2019, come **Social Change Manager** ed euro progettista, disegna percorsi di innovazione per enti del Terzo Settore, gestendo bandi UE e coordinando iniziative come la "Nuova Agenda del Mediterraneo". In aula, da Napoli alle scuole di Torre Annunziata, insegna ai giovani a usare macchine fotografiche e social media come armi di consapevolezza, guidando progetti come "TV a colori" (2019), dove studenti diventano autori di webTV. Le recenti certificazioni in *Intelligenza Artificiale per il Terzo Settore* (2024) e *Management turistico* testimoniano una curiosità intellettuale mai spenta.

**Mostre e riconoscimenti: l’eredità di un visionario**

Le sue opere hanno viaggiato dal PAN di Napoli all’Italian American Museum di New York, passando per festival internazionali. Mostre come "Adolescenza: quale futuro?" (1996-2000), esposta a Firenze e Napoli, o "Emergency room" (2009), con finestre bruciate a simboleggiare il racket, sono gridi silenziosi contro l’indifferenza. Tra i premi, spiccano il **Leone d’Oro** (2018) per l’impegno sociale e il **Premio alla Carriera** (2013) dell’Associazione VerbinalandrArt, tributi a un artista che ha fatto della fotografia un atto politico.

**Tecnica e cuore: il dualismo di un artista**

Esperto di software di editing e diritti d’autore, padroneggia linguaggi analogici e digitali con uguale maestria. Le sue immagini, spesso in bianco e nero, giocano con contrasti drammatici e geometrie urbane, mentre i video uniscono estetica cinematografica a un ritmo documentaristico. Ma è l’umanità il vero filo rosso: dietro ogni progetto c’è una domanda, una sfida, un invito a guardare oltre l’apparenza.

Oggi, tra consulenze per Getty Images e mostre sensoriali come "DECUMANI – Voci del cuore di Napoli" (2017), Salvatore Sparavigna incarna il ruolo dell’artista engagé: un ponte tra arte e società, tra memoria e innovazione, che dimostra come la bellezza possa nascere anche dall’impegno.
exibart prize N5
ideato e organizzato da exibartlab srl,
Via Placido Zurla 49b, 00176 Roma - Italy
 
web design and development by Infmedia

Sending

Log in with your credentials

or    

Forgot your details?

Create Account

Discover the latest news every day
in the world of art, cinema,
fashion, and culture.
Enter your email and press subscribe.