La visione artistica di Eve affonda le sue radici nella celebrazione della natura, della connessione tra uomo e natura, e nella ricerca dell’autenticità attraverso l’introspezione, l’inconscio e un’eventuale - se non inevitabile - processo di cambiamento.
Il lavoro di Eve é un viaggio intimo verso l’accettazione di sé, tramite l’esorcizzazione pittorica di emozioni e pensieri, che vanno dal vasto e pesante disagio sociale contemporaneo alla meraviglia di una possibile nuova civiltà inclusiva.
Il suo lavoro è un invito a riflettere criticamente, lasciarsi andare a se stessi, a sognare, a dialogare apertamente con le proprie emozioni per conoscersi meglio, e a condividere queste emozioni, ognuno con i propri mezzi, per generare una risonanza empatica nella collettività. Eve lavora per portare un’energia nuova che ispiri al cambiamento e all'azione per rivoluzionare se stessi e la società.
I dipinti di Eve comprendono elementi ricorrenti dal significato simbolico, quali: lumache/chiocciole (1), occhi (2) (vuoti, pieni, languidi, stanchi, piangenti, sanguinanti, dentro i fiori e/o rivolti al cielo), bruchi (3), insetti (4), parti del corpo umano. La nudità viene utilizzata non come carattere di sensualità ma come simbolo di vulnerabilità, autenticità, anticapitalismo, e necessità del rispetto dei diritti umani.
Eve ritrae personaggi immaginari, surreali, e compone la scena avvolgendola in un contesto anonimo ma naturale, dove foglie, insetti ed altri elementi si intrecciano e sostengono sia la figura rappresentata che la composizione.
L’arte astratta è un linguaggio che Eve adotta per esprimere emozioni travolgenti, quando la necessità di sfogarsi prende il sopravvento. Tramite la spontaneità e l’immediatezza del gesto e del segno casuale vuole dare vita a emozioni profonde e contrastanti, come la paura, il caos, la paranoia, l’ansia, ma anche l'incredibile energia e resilienza dello spirito umano.
Eve utilizza principalmente acrilici e predilige tonalità vivaci e fluorescenti donando così alle sue opere un’aura intensa ed energica. Sperimenta su carta, tela e, più recentemente, vecchi lenzuoli di cotone preparati con gesso.
Attraverso il suo lavoro, Eve vuole stimolare l’osservatore a guardare oltre la rappresentazione pittorica, a esplorare il proprio mondo interiore e a porsi domande, in un viaggio intimo e personale.
Note:
1 - la chiocciola è il simbolo dell’andare passo dopo passo verso il proprio obiettivo, con i propri tempi, il vivere con calma senza lasciarsi prendere dalla freneticità della vita contemporanea. E’ simbolo dell’uguaglianza per Eve, in quanto animale ermafrodita, e dell’essere indipendente, in quanto viaggiatore nomade.
2 - Gli occhi sono lo specchio dell’anima, dice un vecchio detto. Gli occhi di Eve sono stanchi, rivolti al cielo perché sconvolti da ciò che hanno visto, piangenti di disperazione, sanguinanti di dolore, vuoti per introspezione o impossibilità emotiva di guardare ancora fuori. Silenziosi amici osservatori.
3 - Il bruco è un animale in cui Eve si ritrova, è lo stadio intermedio della metamorfosi da larva a farfalla, nel mezzo del cambiamento tra il vecchio e il nuovo. E’ anche una citazione del brucaliffo, nella storia di Alice nel paese delle Meraviglie.
4 - Eve è affascinata dal mondo degli insetti e spessissimo troviamo mosche, formiche (come suggeriscono quadri di Dalì) e altri piccoli esseri volanti, o parti di essi.
BIO
Alice, in arte Eve, (Fucecchio, 1982) è un’artista autodidatta e indipendente nata in Toscana (Italia), cresciuta da madre operaia, padre artigiano e nonni paterni contadini.
Durante gli anni di studio per diventare perito aziendale (una scelta non sua) A. rimane totalmente affascinata dall’arte delle avanguardie storiche, specialmente Dada, Surrealismo e Metafisica. Sono i pittori di quel periodo a influenziare il suo pensiero, ed in particolare rimane affascinata dalla definizione del surrealismo, che Breton identifica in “Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale”. Questa definizione dà un senso di autenticità a Alice, e prova attrazione, familiarità e accoglienza. Percepisce e adora la ribellione intellettuale alle regole classiche dell’arte, l’amore per l’immaginazione, l’indagare nell’inconscio dell’essere umano tramite la libera rappresentazione, la provocazione, la follia, la complicatezza della memoria e la paranoia. Non a caso, la sua tesi per il diploma in perito aziendale e corrispondente in lingue estere, sarà incentrata sul sogno e la paranoia, parlando della Coscienza di Zeno, e del surrealismo, in particolare quello di Max Ernst.
Alice sente che non lavorerà mai come perito, né come impiegata alla posta, o in banca, come tanto desiderato dalla famiglia. Si laureerà in Cinema ed immagine elettronica nel 2007, dopodiché frequenterà un corso per diventare grafica e web designer, trovando un compromesso per stare più vicino possibile al mondo delle immagini e non deludere i sui familiari. Infatti il suo viaggio nella pittura è iniziato nel 2020, ma la sua esperienza nel design visivo abbraccia oltre un decennio.
La sua carriera professionale è fiorita come Visual Designer ed ha collaborato con editori di moda, aziende Saas e rinomate società di scommesse online, in Italia e a livello internazionale.
Nel Natale 2019, già residente a Malta dal 2016, Alice riceve un premuroso regalo a base di tele, pennelli e acrilici che risveglia la sua bambina interiore e la sua emozione artistica. Questo dono è diventato particolarmente significativo nei mesi successivi del 2020, durante l’ennesimo burnout lavorativo e l’isolamento dovuto alla pandemia COVID-19. Dipingere per la prima volta la spinge a riflettere profondamente sulla possibilità e necessità di cambiare vita e mestiere, spostandosi dalla progettazione digitale a laddove avrebbe voluto essere fin da quando ha iniziato a studiare storia dell’arte: nel (proprio) mondo dell’arte.
Con lo pseudonimo di “Eve”, Alice lancia su Instagram “eveartproject”, una galleria digitale per condividere i suoi studi e lavori, che vogliono incarnare i propri valori personali (libertà, autenticità, creatività, entusiasmo, salute mentale) ed emozioni e lo fa come riscatto e salvezza dalla subdola oppressione e omologazione sociale.
Eve ha abbracciato pienamente la sua passione per l’arte pittorica dall’inizio del 2023, sperimentando dal suo intimo studio a Bologna, in Italia.
EDUCAZIONE
2007 - Università di Pisa - Lettere e filosofia - Laurea in cinema musica e teatro, indirizzo in cinema e immagine elettronica
2006 - Università di Pisa - Corso di Light designer per il teatro
2010 - Istituto Modartech (Pisa) - Corso specialistico in Web and graphic design
GROUP EXHIBITION
Maggio 2024 - “Art for Na(i)ture” a cura di Elisabetta Eliotropio, Bologna IT
Il lavoro di Eve é un viaggio intimo verso l’accettazione di sé, tramite l’esorcizzazione pittorica di emozioni e pensieri, che vanno dal vasto e pesante disagio sociale contemporaneo alla meraviglia di una possibile nuova civiltà inclusiva.
Il suo lavoro è un invito a riflettere criticamente, lasciarsi andare a se stessi, a sognare, a dialogare apertamente con le proprie emozioni per conoscersi meglio, e a condividere queste emozioni, ognuno con i propri mezzi, per generare una risonanza empatica nella collettività. Eve lavora per portare un’energia nuova che ispiri al cambiamento e all'azione per rivoluzionare se stessi e la società.
I dipinti di Eve comprendono elementi ricorrenti dal significato simbolico, quali: lumache/chiocciole (1), occhi (2) (vuoti, pieni, languidi, stanchi, piangenti, sanguinanti, dentro i fiori e/o rivolti al cielo), bruchi (3), insetti (4), parti del corpo umano. La nudità viene utilizzata non come carattere di sensualità ma come simbolo di vulnerabilità, autenticità, anticapitalismo, e necessità del rispetto dei diritti umani.
Eve ritrae personaggi immaginari, surreali, e compone la scena avvolgendola in un contesto anonimo ma naturale, dove foglie, insetti ed altri elementi si intrecciano e sostengono sia la figura rappresentata che la composizione.
L’arte astratta è un linguaggio che Eve adotta per esprimere emozioni travolgenti, quando la necessità di sfogarsi prende il sopravvento. Tramite la spontaneità e l’immediatezza del gesto e del segno casuale vuole dare vita a emozioni profonde e contrastanti, come la paura, il caos, la paranoia, l’ansia, ma anche l'incredibile energia e resilienza dello spirito umano.
Eve utilizza principalmente acrilici e predilige tonalità vivaci e fluorescenti donando così alle sue opere un’aura intensa ed energica. Sperimenta su carta, tela e, più recentemente, vecchi lenzuoli di cotone preparati con gesso.
Attraverso il suo lavoro, Eve vuole stimolare l’osservatore a guardare oltre la rappresentazione pittorica, a esplorare il proprio mondo interiore e a porsi domande, in un viaggio intimo e personale.
Note:
1 - la chiocciola è il simbolo dell’andare passo dopo passo verso il proprio obiettivo, con i propri tempi, il vivere con calma senza lasciarsi prendere dalla freneticità della vita contemporanea. E’ simbolo dell’uguaglianza per Eve, in quanto animale ermafrodita, e dell’essere indipendente, in quanto viaggiatore nomade.
2 - Gli occhi sono lo specchio dell’anima, dice un vecchio detto. Gli occhi di Eve sono stanchi, rivolti al cielo perché sconvolti da ciò che hanno visto, piangenti di disperazione, sanguinanti di dolore, vuoti per introspezione o impossibilità emotiva di guardare ancora fuori. Silenziosi amici osservatori.
3 - Il bruco è un animale in cui Eve si ritrova, è lo stadio intermedio della metamorfosi da larva a farfalla, nel mezzo del cambiamento tra il vecchio e il nuovo. E’ anche una citazione del brucaliffo, nella storia di Alice nel paese delle Meraviglie.
4 - Eve è affascinata dal mondo degli insetti e spessissimo troviamo mosche, formiche (come suggeriscono quadri di Dalì) e altri piccoli esseri volanti, o parti di essi.
BIO
Alice, in arte Eve, (Fucecchio, 1982) è un’artista autodidatta e indipendente nata in Toscana (Italia), cresciuta da madre operaia, padre artigiano e nonni paterni contadini.
Durante gli anni di studio per diventare perito aziendale (una scelta non sua) A. rimane totalmente affascinata dall’arte delle avanguardie storiche, specialmente Dada, Surrealismo e Metafisica. Sono i pittori di quel periodo a influenziare il suo pensiero, ed in particolare rimane affascinata dalla definizione del surrealismo, che Breton identifica in “Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale”. Questa definizione dà un senso di autenticità a Alice, e prova attrazione, familiarità e accoglienza. Percepisce e adora la ribellione intellettuale alle regole classiche dell’arte, l’amore per l’immaginazione, l’indagare nell’inconscio dell’essere umano tramite la libera rappresentazione, la provocazione, la follia, la complicatezza della memoria e la paranoia. Non a caso, la sua tesi per il diploma in perito aziendale e corrispondente in lingue estere, sarà incentrata sul sogno e la paranoia, parlando della Coscienza di Zeno, e del surrealismo, in particolare quello di Max Ernst.
Alice sente che non lavorerà mai come perito, né come impiegata alla posta, o in banca, come tanto desiderato dalla famiglia. Si laureerà in Cinema ed immagine elettronica nel 2007, dopodiché frequenterà un corso per diventare grafica e web designer, trovando un compromesso per stare più vicino possibile al mondo delle immagini e non deludere i sui familiari. Infatti il suo viaggio nella pittura è iniziato nel 2020, ma la sua esperienza nel design visivo abbraccia oltre un decennio.
La sua carriera professionale è fiorita come Visual Designer ed ha collaborato con editori di moda, aziende Saas e rinomate società di scommesse online, in Italia e a livello internazionale.
Nel Natale 2019, già residente a Malta dal 2016, Alice riceve un premuroso regalo a base di tele, pennelli e acrilici che risveglia la sua bambina interiore e la sua emozione artistica. Questo dono è diventato particolarmente significativo nei mesi successivi del 2020, durante l’ennesimo burnout lavorativo e l’isolamento dovuto alla pandemia COVID-19. Dipingere per la prima volta la spinge a riflettere profondamente sulla possibilità e necessità di cambiare vita e mestiere, spostandosi dalla progettazione digitale a laddove avrebbe voluto essere fin da quando ha iniziato a studiare storia dell’arte: nel (proprio) mondo dell’arte.
Con lo pseudonimo di “Eve”, Alice lancia su Instagram “eveartproject”, una galleria digitale per condividere i suoi studi e lavori, che vogliono incarnare i propri valori personali (libertà, autenticità, creatività, entusiasmo, salute mentale) ed emozioni e lo fa come riscatto e salvezza dalla subdola oppressione e omologazione sociale.
Eve ha abbracciato pienamente la sua passione per l’arte pittorica dall’inizio del 2023, sperimentando dal suo intimo studio a Bologna, in Italia.
EDUCAZIONE
2007 - Università di Pisa - Lettere e filosofia - Laurea in cinema musica e teatro, indirizzo in cinema e immagine elettronica
2006 - Università di Pisa - Corso di Light designer per il teatro
2010 - Istituto Modartech (Pisa) - Corso specialistico in Web and graphic design
GROUP EXHIBITION
Maggio 2024 - “Art for Na(i)ture” a cura di Elisabetta Eliotropio, Bologna IT