Fatma Ibrahimi

Artista
Jesi
Foto del profilo di Fatma Ibrahimi
Fatma Ibrahimi nasce a Durrës. Il suo primo approccio al mondo dell'arte è nel campo dell'interpretazione musicale: a 6 anni inizia lo studio del pianoforte nella sua città natale. Nel 1997 si trasferisce in Italia e prosegue i suoi studi musicali al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro. Contemporaneamente nutre una forte passione per il disegno, la pittura e le arti figurative, che successivamente verranno elette veicolo ideale della propria ricerca espressiva. Diplomata all'Accademia di Belle Arti di Urbino in Pittura, ha svolto per diversi anni l’attività di tatuatrice. Vive e lavora a Jesi.
É stata premiata in diversi concorsi d’arte: nel 2022 è la vincitrice della sezione Illustrazione e Grafica della Biennale MArteLive Italia con il progetto “Giardini”.  Nel 2024 vince il Premio Sulmona (sezione Accademia) con l’opera Neraria-Herbarium 2020-2024 in progress.  Nel 2023 pubblica il suo primo libro, Neraria-Herbarium, edito da Psicografici Editore. Il volume inaugura la prima parte del suo erbario immaginario, un progetto in divenire nato durante la pandemia e composto da piante ibride e multiformi. Nel 2024 partecipa alla collettiva Chiamata alle Arti 2021-2024 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York. Ha inoltre esposto le sue opere in diverse gallerie nazionali e ha partecipato a numerosi festival di illustrazione e fiere d’arte in tutta Italia. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Il recente lavoro di Fatma prende forma a partire dal suo erbario immaginario, nato come un tentativo di esorcizzare un periodo buio come quello del post parto. Riveste un ruolo fondamentale la natura e il paesaggio, ma anche il corpo e l’identità. In particolare, l'attenzione è rivolta alla dimensione femminile, nelle sue molteplici ibridazioni e nelle interazioni con l'universo maschile e con l’ambiente circostante. Si tratta di un’indagine introspettiva che cerca di districarsi tra la natura e la tecnologia, tra il simbolico e la narrazione.
Il suo è un repertorio di figure e composizioni che esplodono in un mondo altro, una realtà parallela e immaginaria, popolata da micro e macrocosmi organizzati minuziosamente in composizioni multiformi. In questa costante evocazione della vita naturale, l’organico e l’astratto si fondono in contrazioni e esplosioni di luce e buio.
Le sue figure nascono e si sviluppano nel nostro mondo tecnologizzato, in cui la natura si mescola con l'artefatto umano. Il suo intento è quello di sviscerare gli invasivi e continui input, rielaborandoli attraverso un filtro personale.
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