Biografia
Francesco Meloni (Italia, 1973) vive tra Cagliari e Milano.
La sua formazione inizia al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue con il London College of Communication e la Photofusion di Londra per concludersi con la Laurea in Filosofia e il Master in “Pedagogia dell’Espressione” presso l’Università Roma Tre.
Artista multidisciplinare noto con lo pseudonimo di Mei Ziqian fino al 2020, Francesco Meloni utilizza le metafore architettoniche, il reportage e l'indagine sul campo nel contesto delle aree di costruzione, instaurando strette connessioni con gli operai coinvolti nei progetti, al fine di ottenere una descrizione autentica delle dinamiche operative del lavoro. La classe operaia è quindi considerata in chiave dinamica di interpretazione del presente, più che come mero esito e riflesso dei mezzi di produzione. Nell'ultimo periodo l’artista è andato destrutturando le fondamenta valutative del lavoro in termini di senso nel presente, come lettura e specchio delle interazioni sociali.
In questo contesto il progetto più recente, C-Paisagens#3, porta con sé un significato ontologico; ispirato alla lingua portoghese, il termine richiama idealmente dei “contro-paesaggi” come proposte alternative per guardare il mondo con occhi rivoluzionari che stimolino l’individuo a generare nuove possibilità. I “contro-paesaggi” ipostatizzano la possibilità di raccontare esteticamente una visione critica, offrendo un punto di vista alternativo attraverso il prisma delle relazioni sociali e del lavoro in senso ampio. Tale prassi valutativa mira a rappresentare il rapporto tra lavoro ed essenza della vita per offrire le modalità attraverso cui la realtà si manifesta, ci influenza e, talvolta, ci illude.
Si definisce così un “universo architettonico”, un’estetica che plasticamente dà forma a semi-strutture abitative provvisorie, o a parti di queste, composte da cemento a vista o caratterizzate dai richiami al tessile e al geometrico, e da elementi con cui “l'operaio” convive e dialoga. Si tratta di "mondi abitativi" che, superando l’aspetto materiale, offrono una prospettiva critica e dialettica degli spazi e del lavoro.
Selezionato in più occasioni, l'artista ha conseguito premi nazionali e internazionali tra i quali il primo premio alla Florence Biennal del 2011 (sezione installazioni), Signal Festival, Factory Art Berlin, Combat Prize, Yicca Prize, Premio Nocivelli (terzo classificato), Exibart Prize 20, Un-fair Milano, Viafarini-in-Residence nelle annualità 2022 e 2023 ed è attualmente in residenza presso lo Studio Frem Milano.
Francesco Meloni (Italia, 1973) vive tra Cagliari e Milano.
La sua formazione inizia al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue con il London College of Communication e la Photofusion di Londra per concludersi con la Laurea in Filosofia e il Master in “Pedagogia dell’Espressione” presso l’Università Roma Tre.
Artista multidisciplinare noto con lo pseudonimo di Mei Ziqian fino al 2020, Francesco Meloni utilizza le metafore architettoniche, il reportage e l'indagine sul campo nel contesto delle aree di costruzione, instaurando strette connessioni con gli operai coinvolti nei progetti, al fine di ottenere una descrizione autentica delle dinamiche operative del lavoro. La classe operaia è quindi considerata in chiave dinamica di interpretazione del presente, più che come mero esito e riflesso dei mezzi di produzione. Nell'ultimo periodo l’artista è andato destrutturando le fondamenta valutative del lavoro in termini di senso nel presente, come lettura e specchio delle interazioni sociali.
In questo contesto il progetto più recente, C-Paisagens#3, porta con sé un significato ontologico; ispirato alla lingua portoghese, il termine richiama idealmente dei “contro-paesaggi” come proposte alternative per guardare il mondo con occhi rivoluzionari che stimolino l’individuo a generare nuove possibilità. I “contro-paesaggi” ipostatizzano la possibilità di raccontare esteticamente una visione critica, offrendo un punto di vista alternativo attraverso il prisma delle relazioni sociali e del lavoro in senso ampio. Tale prassi valutativa mira a rappresentare il rapporto tra lavoro ed essenza della vita per offrire le modalità attraverso cui la realtà si manifesta, ci influenza e, talvolta, ci illude.
Si definisce così un “universo architettonico”, un’estetica che plasticamente dà forma a semi-strutture abitative provvisorie, o a parti di queste, composte da cemento a vista o caratterizzate dai richiami al tessile e al geometrico, e da elementi con cui “l'operaio” convive e dialoga. Si tratta di "mondi abitativi" che, superando l’aspetto materiale, offrono una prospettiva critica e dialettica degli spazi e del lavoro.
Selezionato in più occasioni, l'artista ha conseguito premi nazionali e internazionali tra i quali il primo premio alla Florence Biennal del 2011 (sezione installazioni), Signal Festival, Factory Art Berlin, Combat Prize, Yicca Prize, Premio Nocivelli (terzo classificato), Exibart Prize 20, Un-fair Milano, Viafarini-in-Residence nelle annualità 2022 e 2023 ed è attualmente in residenza presso lo Studio Frem Milano.