Gladys Sica

Artista
Milano
Foto del profilo di Gladys Sica
Gladys Sica

Artista visiva e poeta italo-argentina, dopo aver attraversato l'oceano diverse volte, nei due sensi d'andata e di ritorno fra Buenos Aires e Milano, ora vive e lavora stabilmente in Italia.
Professoressa di Scultura e Storia dell'Arte, Maestro di disegno, vincitrice di oltre cinquanta premi artistici e letterari.
Realizza più di venti mostre Personali, la prima in Italia alla Galleria “Ciovasso” di Milano (1993), l’ultima alla “Galleria degli Artisti” di Milano (2019) e numerosi Murales latinoamericani, due dei quali di m. 130 x 3. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private d’Argentina, Italia, Francia, Svizzera e Spagna.
E’ presente in diversi cataloghi artistici con codice ISBN:

- “Premio Vittorio Sgarbi”, in sei volumi, Ed. Effetto Arte, Palermo, 2021.

- “CAM 56”, Pittura e Scultura, Cairo Editoriale G. Mondadori, Milano, 2020.

- “Biennale Milano 2019”, International Art Meeting, Ed. G. Mondadori, 2019.

- "L'Elite Selezione arte" a cura di Roberto Perdicaro, Varese, 2019.

- “Circles, 800 Tondi d’arte”, Collezione Duilio Zanni, Milano, 2016.

- “Incontri-Confronti”, Pittura, Associazione Percorsi d’Arte, Massarosa, 2012

- “Ars Futura: Grafica, Disegno, Acquarello”, Caleidoscopio Srl, Carrara, 2011

- “Percorsi nella Scultura”, Caleidoscopio Edizioni, Carrara, 2011.

Attualmente vive fra la città di Milano e i Colli piacentini, sperimentando nuovi paradigmi di conoscenze, a contatto diretto con la natura.

 

La mia arte

L’arte alla base nasce da una vena più intuitiva, molte volte inconscia, dell’intelletto quindi, secondo me, la principale funzione è dare una spinta nuova, smuovere lo sguardo verso angolature poco visitate, evocare un’atmosfera più che informare con precisione su un evento esterno o psichico che sia.

Posso dire che l’arte in generale è l’attività che più ci avvicina all’universo onirico, così come io l’intendo.

 Nella pittura ad olio l’immagine cresce aggruppandosi per zone di macchie materiche, a colpi di spatolate, ai margini di una neo figurazione che non nega eventuali angoli di letture astratte o informali.

I titoli completano l’opera e costituiscono una mappa per entrare nel mio mondo, per conoscere l’humus da dove nascono i miei lavori.

Fare arte è per me come una vera meditazione interiore, una ricerca costante che plasma e modifica completamente il percorso del mio essere nel mondo, necessario per vivere come l’aria, la pioggia, il sole, la terra.

La scultura è una presenza che non manca mai fra i miei pezzi, ma non credo si possa individuare una linea retta attraverso i decenni; più che altro la vedo come un percorso ciclico, a spirale: ritorno allo stesso luogo, ma da una posizione più ampia, una visione maggiore. E’ il mio primo amore la scultura, a cui torno sempre in qualche modo, o da cui non mi sono mai andata del tutto via neanche nelle assenze, forse.

Io intendo l’arte come un viaggio alla radice atemporale della vita, al punto dell’origine della nostra realtà, come un’archeologia dell’essere per riprendere il nostro sogno primordiale…

 Le opere su cartone intagliato sono praticamente bassorilievi pittorici di mia invenzione, dove il materiale viene pressato, scavato, spezzato, scolpito. Le stesure di colore sono un inchiostro da me creato, luci e ombre ricavate sui diversi strati o scanalature del materiale.

Un materiale che non è altro che comune cartone delle scatole, un imballaggio ormai consumato, usato, scartato, inutile, dimenticato.

Arte povera, arte del riciclo direi che trasforma  i nostri rifiuti postindustriali in qualcosa di utile o bello per noi, speriamo.
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