Ecco tutti i nomi della classifica finale.
Anche questa edizione ci ha lasciati favorevolmente impressionati per la qualità del materiale artistico rappresentato. Anche la giuria ha avuto difficoltà ad esprimere giudizi meramente numerici su una serie di nomi che meritavano probabilmente un ex equo di gruppo. Ma la dura legge del gol vale anche per i premi d’arte e alla fine, nonostante quasi due mesi di gestazione, si è formata una classifica e dunque un vincitore.
La giuria di exibart prize composta da Stefano Raimondi (ArtVerona), Silvia Simoncelli (Naba), Giovanni Iannaccone (Collezionista), Michela Rizzo (Gallerista), Federico Pazzagli (exibart), Gabriel V. Luciani (Curatrice) e Emilio Vavarella (Artista), ha espresso la seguente classifica:
- Luca Staccioli
- Mattia Sugamiele
- Nicola Guastamacchia
- Stefan Milosavljevic
- Edson Luli
- Lucrezia Costa
- Luisa Turuani
- Iacopo Pinelli
- Tatiana Villani 9. Cristiano Carotti
- Elisa Leonini 10. Lisha Liang
Di seguito i profili di tutti i 12 artisti:
Luca Staccioli
Luca Staccioli intende la sua pratica artistica come una ricerca sperimentale, orientata alla processualità, che include differenti media tra cui il video, il suono, la scultura, il ricamo, il disegno, il collage.
Pensate come narrazioni, le sue opere mettono in discussione valori prestabiliti, forme di colonialismo, lo sfruttamento dell’emozionalità, gli immaginari diventati tendenze omologanti.
Mattia Sugamiele
Mi interessa la trasformazione dell’immagine, che muta, fino a scomparire, spesso privata del sistema di segni che essa era in grado di evocare, creando un vuoto in cui la tecnologia trova il suo spazio.
La mia ricerca si interroga sull’interazione tra l’uomo, insieme alle sue memorie, azioni, desideri, speranze e l’evoluzione della sfera tecnologica che plasma il nostro contemporaneo.
Nicola Guastamacchia
Nicola Guastamacchia (Bari, 1990) è un artista e ricercatore indipendente basato tra Bari e Londra. Il suo lavoro si confronta con tematiche politiche e sociali con un focus sulla mappatura contemporanea dei confini e l’importanza di diverse forme di ibridazione e commistione linguistica. Entro questa cornice, i suoi progetti si sviluppano come intersezioni tra produzione artistica, diritto e riflessione politica.
Stefan Milosavljevic
Il mio lavoro si basa principalmente sulla relazione tra le necessità dell’essere umano e la natura. Sono interessato nella mutazione forzata di elementi naturali in relazione ai desideri umani e di come questi cambiamenti permanenti siano connessi alla politica, ricchezza, generi, ruoli sociali e identità, dove gli strati della storia sono determinati da tendenze estetiche. Sono affascinato da elementi quotidiani abbandonati di design, decorazione e varie utilità che un tempo sono stati costruiti a partire da un grande desiderio e poi lasciati in balia del loro destino.
Edson Luli
La percezione della realtà da parte dell’individuo in relazione all’ambiente, al tempo, agli stimoli esterni e ai modelli di pensiero veicolati dai mass media sono alcuni dei temi che Edson Luli affronta nella sua ricerca multidisciplinare.
Offrendo al pubblico uno sguardo di tipo partecipativo, Luli si propone, attraverso la sua pratica, di esplorare e osservare ciò che accade quando siamo impegnati nell’attività del pensiero.
Lucrezia Costa
Lucrezia Costa è un’artista emergente ma prima di tutto è una crepa scomoda. Ha iniziato a essere una crepa quando ha deciso di entrare nella “selva oscura” che Dante fronteggia all’inizio del suo viaggio nella Divina Commedia. La laurea triennale in Fotografia, quella magistrale in Arti Visive e Studi Curatoriali e l’emergenza pandemica hanno accelerato il processo, come un terremoto genera fratture dentro a un muro solido.
Luisa Turuani
Luisa Turuani (Milano, 1992) indaga la natura umana per mezzo dei desideri che l’uomo investe sugli oggetti. Dopo aver completato gli studi in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Luisa Turuani inizia a sperimentare le sue prime azioni performative nella dimensione urbana a contatto con il pubblico, spesso ignaro di essere parte fondamentale delle opere dell’artista.
Iacopo Pinelli
Iacopo Pinelli (Gavardo, 1993) si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata in arti visive – Decorazione (2018). La sua cifra stilistica combina installazione e scultura, attraverso differenti media, e indaga problematiche sociali, politiche e relazionali del quotidiano ponendo l’attenzione sulla condizione umana. Traendo spunto dall’analisi fenomenologica del quotidiano, crea nuovi possibili mondi nei quali la coscienza critica collettiva possa risvegliarsi dal torpore.
Tatiana Villani
Tatiana Villani porta avanti una ricerca sulla relazione dell’uomo con se stesso e con l’ambiente, lavora su territori di confine tra i linguaggi visivi e varie aree di intervento, siano esse artistiche, sociali o pedagogiche. I progetti si sviluppano in modo rizomatico, sia individualmente che in collettivo. L’attività spazia dalle arti visive al teatro, fino alla terapia artistica applicata a varie aree del sociale.
Cristiano Carotti
Nato a Terni nel 1981, attualmente vive e lavora a Roma. La sua ricerca si articola fra pittura, scultura ed installazione ed è sempre basata sull’analisi della centralità del simbolo nelle dinamiche sociali. Il potere archetipico che alcuni simboli hanno all’interno delle comunità è il motore dietro al lavoro di Carotti che spesso è coniugata su temi di stretta attualità. La dualità dell’Homo, tanto Naturalis quanto Mechanicus, ed il conflitto che questo dualismo crea sono il fulcro dell’ultima fase nella ricerca di Carotti.
Elisa Leonini
Nell’illusione di una società contemporanea in cui tutto è accessibile, esistono presenze sfuggenti e “immateriali”, ridotte a una dimensione impercettibile. La mia ricerca consiste nell’individuare i punti d’accesso a questa dimensione, cercando di mettere in luce nuove percezioni possibili del reale. L’interesse per lo spazio e il dialogo con l’ambiente, ha diretto il mio lavoro perlopiù verso la realizzazione di installazioni site specific, utilizzando vari mezzi espressivi, dalle sculture al video.
Lisha Liang
La mia direzione di ricerca è quella di entrare nei problemi della comunità e usare il mio lavoro per riflettere sulle diseguaglianze della società sviluppata. Inoltre l’arte contemporanea è uno specchio che riflette le domande della società: cosa possiamo fare per rendere il domani migliore di oggi? Spero che le mie opere potranno indicare quali sono i problemi della vita pubblica. A causa della frequenza di vari temi sociali riguardanti le donne negli ultimi anni, ho gradualmente spostato il mio focus di ricerca sul tema dell’educazione sessuale e della violenza domestica. Attraverso la mia prospettiva e sensibilità femminile, porto una più profonda consapevolezza e analisi dell’esistenza di tali problemi e degli effetti negativi.