Visioni al Femminile - Riflessi urbani
“Quelle che vediamo, scrive Francesca Di Giorgio sul lavoro dell’artista, sono porzioni di verità tanto quanto i particolari di architetture trasposti sulla tela. Non vedremo mai le architetture nella loro totalità [...] Non parliamo però di valore dell'incompiuto e del non finito. Tutte le opere sono complete, evocano una parte mancante pur non desiderandola affatto. Perché il momento della pittura di Ramadori vive nel tempo della scelta, dell'artista stessa, di cosa dipingere, a quale particolare affidare autonomia espressiva e il ruolo da protagonista sulla scena”.
Biografia
Marilena Ramadori nasce nel 1965 a Montegiorgio. Si laurea in Architettura all’Università degli Studi di Roma La Sapienza e successivamente frequenta il corso di perfezionamento in Storia della Progettazione Architettonica. Nel 2003 consegue il master europeo in Storia dell’Architettura all’Università degli Studi Roma Tre, completando poi l’iter con un internship presso gli uffici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma. Nel 2014 si avvicina alla pittura e contemporaneamente sperimenta anche la scultura. Nel 2017 e nel 2018 frequenta i corsi di pittura tenuti dal Prof. Fabrizio dell’Arno presso la RUFA (Rome University of Fine Art) determinanti per continuare, con maggior consapevolezza e conoscenza, il suo percorso artistico. Dal 2015 ha partecipato a numerose mostre ottenendo vari premi e riconoscimenti. Nel 2020 è tra i finalisti del 14° Arte Laguna Prize. Nel 2021 è finalista al Premio Yicca, al Premio Marchionni e al Premio Mestre. Nel 2022 è vincitrice del 2° premio all’international art contest Arte Borgo e finalista alla Mostra 100 Artisti a Palazzo Fani, al Premio Accademico Apollo Dionisiaco, al 24° Premio Vittorio Viviani e al Quarterly Art Review della Circle Foundation for the Arts. Nel 2023 viene selezionata e pubblicata nel catalogo 50 Artist to Watch da Florence Contemporary Gallery. Nel 2024 è finalista della 4ª edizione dell'Exibart Prize, al concorso internazionale aPalazzo Contemporary Art Prize, al 26° Premio Vittorio Viviani e al Premio Arteam Cup. Nel 2025 è stata relatrice in diverse conferenze e webinar promossi dall’Ordine degli Architetti di Roma insieme ad altri architetti-artisti che interpretano l’architettura con i loro disegni e opere per riflettere sull’equilibrio tra disegno, progetto e città costruita. Le sue opere sono state acquisite da diverse Fondazioni.
Statement
Al centro della sua ricerca c’è l’architettura. Gli edifici accompagnano da sempre l’umanità e indagare sul loro linguaggio espressivo diventa un’esigenza alla quale l’artista non vuole rinunciare. Le città cambiano e l’architettura, più di ogni altra cosa, concorre alla costruzione del paesaggio urbano essendo sempre presente nella vita dell’uomo con caratteristiche e aspetti differenti secondo civiltà ed epoche. L’idea di cosa dipingere le viene suggerita dalle architetture stesse. Quelle studiate durante il suo percorso alla Facoltà di Architettura di Roma, quelle scoperte viaggiando ma anche quelle architetture meno referenziali, quelle che si incontrano mentre si cammina e ci si perde nello spazio urbano, soprattutto se si ha la fortuna di vivere in una città come Roma, una sorta di archivio a cielo aperto. L’artista focalizza il proprio sguardo su edifici di grande rigore geometrico ripresi da prospettive personali, preferendo il dettaglio all’insieme, proponendone così una rinnovata interpretazione. Lo studio compositivo dell’opera si sviluppa attorno all'idea di un’inquadratura personale dove il bilanciamento tra pieni e vuoti, tra zone chiare e scure non lascia spazio per quelli che l’artista definisce elementi di distrazione. Colature verticali, con gradazioni di poche tonalità, fanno da sfondo all’immagine architettonica rigorosa. Usa la materia pittorica fluida, il colore trasparente per far vedere le diverse stratificazioni del dipinto in modo da narrare le fasi della sua realizzazione, a partire dalla prima cioè quella del disegno.
Marilena Ramadori nasce nel 1965 a Montegiorgio. Si laurea in Architettura all’Università degli Studi di Roma La Sapienza e successivamente frequenta il corso di perfezionamento in Storia della Progettazione Architettonica. Nel 2003 consegue il master europeo in Storia dell’Architettura all’Università degli Studi Roma Tre, completando poi l’iter con un internship presso gli uffici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma. Nel 2014 si avvicina alla pittura e contemporaneamente sperimenta anche la scultura. Nel 2017 e nel 2018 frequenta i corsi di pittura tenuti dal Prof. Fabrizio dell’Arno presso la RUFA (Rome University of Fine Art) determinanti per continuare, con maggior consapevolezza e conoscenza, il suo percorso artistico. Dal 2015 ha partecipato a numerose mostre ottenendo vari premi e riconoscimenti. Nel 2020 è tra i finalisti del 14° Arte Laguna Prize. Nel 2021 è finalista al Premio Yicca, al Premio Marchionni e al Premio Mestre. Nel 2022 è vincitrice del 2° premio all’international art contest Arte Borgo e finalista alla Mostra 100 Artisti a Palazzo Fani, al Premio Accademico Apollo Dionisiaco, al 24° Premio Vittorio Viviani e al Quarterly Art Review della Circle Foundation for the Arts. Nel 2023 viene selezionata e pubblicata nel catalogo 50 Artist to Watch da Florence Contemporary Gallery. Nel 2024 è finalista della 4ª edizione dell'Exibart Prize, al concorso internazionale aPalazzo Contemporary Art Prize, al 26° Premio Vittorio Viviani e al Premio Arteam Cup. Nel 2025 è stata relatrice in diverse conferenze e webinar promossi dall’Ordine degli Architetti di Roma insieme ad altri architetti-artisti che interpretano l’architettura con i loro disegni e opere per riflettere sull’equilibrio tra disegno, progetto e città costruita. Le sue opere sono state acquisite da diverse Fondazioni.
Statement
Al centro della sua ricerca c’è l’architettura. Gli edifici accompagnano da sempre l’umanità e indagare sul loro linguaggio espressivo diventa un’esigenza alla quale l’artista non vuole rinunciare. Le città cambiano e l’architettura, più di ogni altra cosa, concorre alla costruzione del paesaggio urbano essendo sempre presente nella vita dell’uomo con caratteristiche e aspetti differenti secondo civiltà ed epoche. L’idea di cosa dipingere le viene suggerita dalle architetture stesse. Quelle studiate durante il suo percorso alla Facoltà di Architettura di Roma, quelle scoperte viaggiando ma anche quelle architetture meno referenziali, quelle che si incontrano mentre si cammina e ci si perde nello spazio urbano, soprattutto se si ha la fortuna di vivere in una città come Roma, una sorta di archivio a cielo aperto. L’artista focalizza il proprio sguardo su edifici di grande rigore geometrico ripresi da prospettive personali, preferendo il dettaglio all’insieme, proponendone così una rinnovata interpretazione. Lo studio compositivo dell’opera si sviluppa attorno all'idea di un’inquadratura personale dove il bilanciamento tra pieni e vuoti, tra zone chiare e scure non lascia spazio per quelli che l’artista definisce elementi di distrazione. Colature verticali, con gradazioni di poche tonalità, fanno da sfondo all’immagine architettonica rigorosa. Usa la materia pittorica fluida, il colore trasparente per far vedere le diverse stratificazioni del dipinto in modo da narrare le fasi della sua realizzazione, a partire dalla prima cioè quella del disegno.