opera
2014-2016 WUNDERGRAM serie fotografica
categoria | Fotografia |
soggetto | Figura umana |
tags | mobile art, instagram, digital art |
base | 21 cm |
altezza | 21 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2014 |
Qui di seguito sono selezionati i progetti degli ultimi anni, a partire dal 2014, in cui l’autore si interroga sulla ridefinizione del ruolo della fotografia nell’epoca della realtà virtuale e di internet. A volte le immagini sono legate ad un referente reale, provenienti da scatti realizzati esclusivamente con uno smartphone, altre volte sono rielaborazioni di foto prelevate direttamente dal web o sono generate attraverso un lavoro di post produzione digitale
Primo e fondamentale progetto dedicato alla dimensione virtuale dell’immagine, la serie Wundergram: a digital wunderkammer experience raccoglie un imponente numero di foto, circa 900, scattate ed elaborate con filtri ed effetti direttamente con un cellulare, nonché pubblicate, una al giorno per tre anni, dal 2014 al 2016, sul social Instagram. Wundergram è una camera delle meraviglie del terzo millennio, allestita attraverso una sorta di diario informatico del quotidiano.
2016 NOTA CRITICA DI ROBERTA VALTORTA SUL PROGETTO WUNDERGRAM
Il lavoro più recente di Pietro Privitera, importante fotografo attivo da una lunga stagione nel campo del teatro, della moda, della ricerca artistica, nonché studioso dei linguaggi della fotografia, si collega con sentimentale coerenza alle invenzioni visive dei suoi esordi. In estrema sintesi, potremmo dire che l’attitudine che lo portava inizialmente a produrre ampie e colorate serie di immagini polaroid, organizzate per temi e brevi storie, lo conduce oggi a misurarsi in modo analogo con l’immagine instagram, per certi aspetti considerata l’erede contemporanea della ormai mitica fotografia istantanea inventata da Edwin Land.
L’universo di Privitera è da sempre assai variegato e tocca argomenti svariati, dal corpo alla natura, dall’architettura ai volti umani, agli animali, alle figure astratte, in una dimensione di tipo quasi enciclopedico sostenuta anche da una notevole felicità produttiva. Pur vicino all’idea di serialità, uno dei concetti che costituiscono il cuore della fotografia, egli non si dedica a una vera e propria “catalogazione” di tono sistematico, ma, piuttosto, e non senza ironia, a frequenti e veloci incursioni nell’immensa quantità delle figure che popolano la nostra civiltà contemporanea. Così, in Privitera, l’idea di arte è costantemente vicina a quella di comunicazione di massa, la decisione di lavorare con le forme, i colori, ma anche i concetti della fotografia, sta accanto allo stupore naturale di fronte al proliferare delle immagini che segna la vita quotidiana di tutti.
L’aspetto concettuale e riflessivo del suo lavoro si coniuga dunque con l’aspetto ludico del guardare, del cercare, del collezionare, e infine del possedere il mondo attraverso l’immagine, attraverso molte immagini. Proprio per questo le forme tecniche e visuali della fotografia che Privitera predilige sono la polaroid in passato e instagram oggi: si tratta infatti delle immagini che maggiormente e nel modo più pragmatico e immediato possono rispondere al desiderio antichissimo dell’uomo di entrare in contatto con la realtà attraverso la cattura veloce delle figure, un desiderio che nell’epoca contemporanea è entrato nei vortici di un delirio. La fase successiva del lavoro, quella che riguarda l’organizzazione in serie o piccoli racconti da un lato, l’elaborazione delle forme e dei colori dall’altro, l’individuazione di accostamenti e richiami dall’altro ancora, rappresenta il completamento di un processo nella direzione dell’arte, qui intesa come “visibile” e dichiarato atto creativo. Se l’aspetto del raccogliere immagini, infatti, è molto importante nel lavoro di questo artista, quello narrativo, rispondente ai criteri di una divertita ars combinatoria, non è minore.
Primo e fondamentale progetto dedicato alla dimensione virtuale dell’immagine, la serie Wundergram: a digital wunderkammer experience raccoglie un imponente numero di foto, circa 900, scattate ed elaborate con filtri ed effetti direttamente con un cellulare, nonché pubblicate, una al giorno per tre anni, dal 2014 al 2016, sul social Instagram. Wundergram è una camera delle meraviglie del terzo millennio, allestita attraverso una sorta di diario informatico del quotidiano.
2016 NOTA CRITICA DI ROBERTA VALTORTA SUL PROGETTO WUNDERGRAM
Il lavoro più recente di Pietro Privitera, importante fotografo attivo da una lunga stagione nel campo del teatro, della moda, della ricerca artistica, nonché studioso dei linguaggi della fotografia, si collega con sentimentale coerenza alle invenzioni visive dei suoi esordi. In estrema sintesi, potremmo dire che l’attitudine che lo portava inizialmente a produrre ampie e colorate serie di immagini polaroid, organizzate per temi e brevi storie, lo conduce oggi a misurarsi in modo analogo con l’immagine instagram, per certi aspetti considerata l’erede contemporanea della ormai mitica fotografia istantanea inventata da Edwin Land.
L’universo di Privitera è da sempre assai variegato e tocca argomenti svariati, dal corpo alla natura, dall’architettura ai volti umani, agli animali, alle figure astratte, in una dimensione di tipo quasi enciclopedico sostenuta anche da una notevole felicità produttiva. Pur vicino all’idea di serialità, uno dei concetti che costituiscono il cuore della fotografia, egli non si dedica a una vera e propria “catalogazione” di tono sistematico, ma, piuttosto, e non senza ironia, a frequenti e veloci incursioni nell’immensa quantità delle figure che popolano la nostra civiltà contemporanea. Così, in Privitera, l’idea di arte è costantemente vicina a quella di comunicazione di massa, la decisione di lavorare con le forme, i colori, ma anche i concetti della fotografia, sta accanto allo stupore naturale di fronte al proliferare delle immagini che segna la vita quotidiana di tutti.
L’aspetto concettuale e riflessivo del suo lavoro si coniuga dunque con l’aspetto ludico del guardare, del cercare, del collezionare, e infine del possedere il mondo attraverso l’immagine, attraverso molte immagini. Proprio per questo le forme tecniche e visuali della fotografia che Privitera predilige sono la polaroid in passato e instagram oggi: si tratta infatti delle immagini che maggiormente e nel modo più pragmatico e immediato possono rispondere al desiderio antichissimo dell’uomo di entrare in contatto con la realtà attraverso la cattura veloce delle figure, un desiderio che nell’epoca contemporanea è entrato nei vortici di un delirio. La fase successiva del lavoro, quella che riguarda l’organizzazione in serie o piccoli racconti da un lato, l’elaborazione delle forme e dei colori dall’altro, l’individuazione di accostamenti e richiami dall’altro ancora, rappresenta il completamento di un processo nella direzione dell’arte, qui intesa come “visibile” e dichiarato atto creativo. Se l’aspetto del raccogliere immagini, infatti, è molto importante nel lavoro di questo artista, quello narrativo, rispondente ai criteri di una divertita ars combinatoria, non è minore.