opera
2017 LE COINCIDENZE – IL MAGICO QUADRATO libro d’artista a tiratura limitata
categoria | Fotografia |
soggetto | Figura umana |
tags | storia della fotografia, digital art, mobile art |
base | 30 cm |
altezza | 21 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2017 |
2017 LE COINCIDENZE – IL MAGICO QUADRATO libro d’artista a tiratura limitata
Diretta conseguenza della serie Wundergram è il libro delle Coincidenze. Cento e una foto della storia della fotografia, dalla prima immagine di Niepce, nel 1827, fino ai giorni nostri, rivivono inconsciamente in altrettante foto dell’autore, pescate tre le migliaia che hanno fatto da forziere alla gallery su Instagram.
DALLA INTRODUZIONE DI NICOLA DAVIDE ANGERAME:
“In questo progetto artistico in forma di libro Privitera non intende ricostruire una storia della fotografia ma mostrarci come la storia della fotografia che egli conosce operi fattivamente sul suo nervo ottico al fine di fargli vedere la realtà attraverso il filtro (ben diverso da quelli di Instagram) di un sapere che si è condensato nell'arco di una vita spesa nella e per la fotografia, in special modo quella istantanea e sperimentale di cui Privitera è un esponente di spicco.
Quello che affascina di un'impresa così titanica, nel suo piccolo grande essere parte di un mondo che conosciamo bene ma che sta probabilmente scomparendo (così com'è scomparso per lo più il vinile nel mondo musicale), è il suo autentico scoprirsi, quel suo desiderio di ammettere con sincerità che anche nel fare più nuovo esiste un debito di riconoscenza verso coloro che ci hanno preceduto, riconoscendo di far parte di una storia”
Diretta conseguenza della serie Wundergram è il libro delle Coincidenze. Cento e una foto della storia della fotografia, dalla prima immagine di Niepce, nel 1827, fino ai giorni nostri, rivivono inconsciamente in altrettante foto dell’autore, pescate tre le migliaia che hanno fatto da forziere alla gallery su Instagram.
DALLA INTRODUZIONE DI NICOLA DAVIDE ANGERAME:
“In questo progetto artistico in forma di libro Privitera non intende ricostruire una storia della fotografia ma mostrarci come la storia della fotografia che egli conosce operi fattivamente sul suo nervo ottico al fine di fargli vedere la realtà attraverso il filtro (ben diverso da quelli di Instagram) di un sapere che si è condensato nell'arco di una vita spesa nella e per la fotografia, in special modo quella istantanea e sperimentale di cui Privitera è un esponente di spicco.
Quello che affascina di un'impresa così titanica, nel suo piccolo grande essere parte di un mondo che conosciamo bene ma che sta probabilmente scomparendo (così com'è scomparso per lo più il vinile nel mondo musicale), è il suo autentico scoprirsi, quel suo desiderio di ammettere con sincerità che anche nel fare più nuovo esiste un debito di riconoscenza verso coloro che ci hanno preceduto, riconoscendo di far parte di una storia”