opera
A come Amore, A come Ananas
categoria | Pittura |
soggetto | Astratto, Politico/Sociale |
tags | amore, odio, heart, cuore, hate, love, ananas, pineapple, pop |
base | 100 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2023 |
Acrilico su tela
Opera unica
Il caso genera l’arte, l’arte genera il caso
La relazione tra caso e arte è un argomento dibattuto da tempo nel mondo artistico. Molti artisti hanno sfruttato l’elemento casuale come parte del processo creativo. L’utilizzo del caso ha portato a risultati sorprendenti e inaspettati, consentendo la creazione di opere uniche e originali. Pensiamo al dripping di Jackson Pollock che, lasciando spazio all’imprevedibilità hanno creato magnifiche espressioni artistiche.
Ma se il caso fosse il fattore determinante del soggetto di un quadro e non la casualità dell’azione pittorica, cosa succederebbe?
Può quindi l’arte essere generata dal caso? E, se sì, può a sua volta l’arte generare il caso?
Queste sono le domande che hanno fatto decollare il mio nuovo progetto che prevede, passando attraverso tutte le lettere dell’alfabeto, la realizzazione di un dipinto generato da un elemento casuale, anzi due.
L’idea è quella di utilizzare i social e le amicizie per raccogliere parole sulla base dell’iniziale da me proposta e, attraverso un sorteggio casuale, averne due che saranno il fattore determinante per la creazione dell’opera. Questi due termini devono però essere prima analizzati, studiati ed elaborati perché diventino qualcosa che abbia un senso.
Quindi il caso, che è dato da coloro che mi regalano le parole e dall’estrazione che determina le due prescelte, genera effettivamente l’arte, ma l’arte, almeno per quanto mi riguarda non genera il caso, poiché le opere devono avere messaggio da comunicare, una loro storia, un loro perché, che implica un processo di pensiero e selezione.
A come Amore, A come Ananas
Il caso genera l’arte, l’arte genera il caso. Amore e Ananas le due parole sorteggiate per il primo dipinto.
L’amore è rappresentato dal cuore, l’ananas invece dalla granata Mk2 di fabbricazione statunitense soprannominata, per la sua caratteristica forma che ricorda questo frutto, pineapple.
Nell’Impero Romano uno dei più importanti poeti del tempo, Valerio Catullo, scriveva “Odio e amo. Perché lo faccia, forse mi chiedi, non lo so, ma sento che succede e mi struggo”, esponendo in maniera esemplare il grande contrasto di amore e odio nelle relazioni, a qualunque livello.
Perché in un rapporto che dovrebbe essere solo amore si innescano meccanismi di odio? Tante sono le ragioni e si riconducono sempre ad un sentimento malato in qualche modo, più o meno gravemente. Chi di noi non è stato mai toccato direttamente o indirettamente da una tale situazione, dove un legame che dovrebbe essere sinonimo di unità sfocia in atteggiamenti aggressivi?
Nel quadro un cuore, raffigurato come in un’antica illustrazione accademica a voler rimarcare il suo esserci da sempre, si contrappone all’odio, rappresentato da una granata. È lei che qui prevale e diventa la cosa importante, bella e colorata in contrasto al semplice tratto dell’amore, come uno Yin e Yang, oggetto di lusso da possedere e che, oggi più che mai, rappresenta la nostra necessità di apparire, a scapito di essere. Amore per noi stessi, odio per tutti gli altri. Ciò che rimane è il tentativo dell’amore di invadere lo spazio dell’odio che deve lasciarci con la speranza di un possibile cambiamento.
Opera unica
Il caso genera l’arte, l’arte genera il caso
La relazione tra caso e arte è un argomento dibattuto da tempo nel mondo artistico. Molti artisti hanno sfruttato l’elemento casuale come parte del processo creativo. L’utilizzo del caso ha portato a risultati sorprendenti e inaspettati, consentendo la creazione di opere uniche e originali. Pensiamo al dripping di Jackson Pollock che, lasciando spazio all’imprevedibilità hanno creato magnifiche espressioni artistiche.
Ma se il caso fosse il fattore determinante del soggetto di un quadro e non la casualità dell’azione pittorica, cosa succederebbe?
Può quindi l’arte essere generata dal caso? E, se sì, può a sua volta l’arte generare il caso?
Queste sono le domande che hanno fatto decollare il mio nuovo progetto che prevede, passando attraverso tutte le lettere dell’alfabeto, la realizzazione di un dipinto generato da un elemento casuale, anzi due.
L’idea è quella di utilizzare i social e le amicizie per raccogliere parole sulla base dell’iniziale da me proposta e, attraverso un sorteggio casuale, averne due che saranno il fattore determinante per la creazione dell’opera. Questi due termini devono però essere prima analizzati, studiati ed elaborati perché diventino qualcosa che abbia un senso.
Quindi il caso, che è dato da coloro che mi regalano le parole e dall’estrazione che determina le due prescelte, genera effettivamente l’arte, ma l’arte, almeno per quanto mi riguarda non genera il caso, poiché le opere devono avere messaggio da comunicare, una loro storia, un loro perché, che implica un processo di pensiero e selezione.
A come Amore, A come Ananas
Il caso genera l’arte, l’arte genera il caso. Amore e Ananas le due parole sorteggiate per il primo dipinto.
L’amore è rappresentato dal cuore, l’ananas invece dalla granata Mk2 di fabbricazione statunitense soprannominata, per la sua caratteristica forma che ricorda questo frutto, pineapple.
Nell’Impero Romano uno dei più importanti poeti del tempo, Valerio Catullo, scriveva “Odio e amo. Perché lo faccia, forse mi chiedi, non lo so, ma sento che succede e mi struggo”, esponendo in maniera esemplare il grande contrasto di amore e odio nelle relazioni, a qualunque livello.
Perché in un rapporto che dovrebbe essere solo amore si innescano meccanismi di odio? Tante sono le ragioni e si riconducono sempre ad un sentimento malato in qualche modo, più o meno gravemente. Chi di noi non è stato mai toccato direttamente o indirettamente da una tale situazione, dove un legame che dovrebbe essere sinonimo di unità sfocia in atteggiamenti aggressivi?
Nel quadro un cuore, raffigurato come in un’antica illustrazione accademica a voler rimarcare il suo esserci da sempre, si contrappone all’odio, rappresentato da una granata. È lei che qui prevale e diventa la cosa importante, bella e colorata in contrasto al semplice tratto dell’amore, come uno Yin e Yang, oggetto di lusso da possedere e che, oggi più che mai, rappresenta la nostra necessità di apparire, a scapito di essere. Amore per noi stessi, odio per tutti gli altri. Ciò che rimane è il tentativo dell’amore di invadere lo spazio dell’odio che deve lasciarci con la speranza di un possibile cambiamento.