opera
Above the Horizon 3/3
categoria | Scultura |
soggetto | Viaggi, Figura umana |
tags | cielo, maschera, volto, figurativo, ritratto, frammenti, alba |
base | 20 cm |
altezza | 35 cm |
profondità | 20 cm |
anno | 2021 |
Above the Horizon
3/3
Resina epossidica e frammenti di carta con varie pellicole
2021
Storicamente, la maschera ha sempre avuto una connotazione spirituale.
Nella cultura africana le maschere venivano utilizzate durante i rituali sacri ed era credenza diffusa che chiunque le indossasse, potesse abbandonare la propria identità per assumere quella che la maschera rappresentava.
Chi indossava la maschera era una sorta di medium, che permetteva la comunicazione con una dimensione ultraterrena.
Prendendo in prestito dalla tradizione, le maschere di Beatrice Spadea sono concepite come strumenti che da un lato stabiliscono una linea di confine tra due realtà, e dall'altro, fungono da ponte di collegamento, tra il dentro e il fuori, tra noi e il trascendente.
La maschera è allo stesso tempo uno strumento di protezione e uno strumento per rafforzare il nostro rapporto con il mondo circostante.
In questa serie ad edizione limitata, ogni maschera è composta figurativamente da piccoli frammenti di cielo. Il cielo ha una simbologia molto importante nelle opere di Beatrice Spadea, perché rappresenta l’ “altrove” e il mondo dell’ immaginazione.
L'opera è un invito a guardare in alto e diventare quel cielo.
Proprio come la maschera ha aiutato lo sciamano ad assumere l'identità della maschera indossata, l'opera permette simbolicamente di trasformare chi l’ indossa nell’ immagine che la maschera rappresenta.
“Diventare cielo” significa guardare le cose dall'alto, volare sui tetti del mondo e vivere da una prospettiva diversa.
Solo abbandonando le nostre posizioni, diventando qualcos'altro, vedendoci dall'esterno e in una forma diversa, esploriamo davvero il nostro potenziale.
3/3
Resina epossidica e frammenti di carta con varie pellicole
2021
Storicamente, la maschera ha sempre avuto una connotazione spirituale.
Nella cultura africana le maschere venivano utilizzate durante i rituali sacri ed era credenza diffusa che chiunque le indossasse, potesse abbandonare la propria identità per assumere quella che la maschera rappresentava.
Chi indossava la maschera era una sorta di medium, che permetteva la comunicazione con una dimensione ultraterrena.
Prendendo in prestito dalla tradizione, le maschere di Beatrice Spadea sono concepite come strumenti che da un lato stabiliscono una linea di confine tra due realtà, e dall'altro, fungono da ponte di collegamento, tra il dentro e il fuori, tra noi e il trascendente.
La maschera è allo stesso tempo uno strumento di protezione e uno strumento per rafforzare il nostro rapporto con il mondo circostante.
In questa serie ad edizione limitata, ogni maschera è composta figurativamente da piccoli frammenti di cielo. Il cielo ha una simbologia molto importante nelle opere di Beatrice Spadea, perché rappresenta l’ “altrove” e il mondo dell’ immaginazione.
L'opera è un invito a guardare in alto e diventare quel cielo.
Proprio come la maschera ha aiutato lo sciamano ad assumere l'identità della maschera indossata, l'opera permette simbolicamente di trasformare chi l’ indossa nell’ immagine che la maschera rappresenta.
“Diventare cielo” significa guardare le cose dall'alto, volare sui tetti del mondo e vivere da una prospettiva diversa.
Solo abbandonando le nostre posizioni, diventando qualcos'altro, vedendoci dall'esterno e in una forma diversa, esploriamo davvero il nostro potenziale.