Riflesso della genesi di una intuizione

opera
Riflesso della genesi di una intuizione
Riflesso della genesi di una intuizione
categoria Installazione
soggetto Politico/Sociale
tags sustainability, fiberart, textilesculpture
base 200 cm
altezza 40 cm
profondità 200 cm
anno 2024
L’installazione è stata realizzata in occasione dell’annuale appuntamento di S.E.M.I. e nasce dalla riflessione sui valori stessi della convention.
Cultura Italiea dal 2017 ha dato vita ad un appuntamento annuale dal titolo S.E.M.I. (storie di eccellenza, merito e innovazione) che si svolge di anno in anno nella capitale della cultura eletta. L'evento punta a generare dibattito sui temi del patrimonio culturale immateriale. Un appuntamento colmo di incontri che mira a creare e ad alimentare una rete di scambio culturale.

Il titolo dell’istallazione è “Riflesso della genesi di una intuizione”
Un’installazione che vuole mettere al centro il tema della condivisione, della comunione e della connessione. Un’opera che mette in discussione le proprie prospettive, mostrandone sempre di nuove, un’opera che vuole evidenziare il potenziale di un seme dal quale tutto si genera.

L’opera è composta da 12 sfere ovoidali, come dei grandi semi composti da cime di recupero, posizionati su 12 specchi circolari, il tutto disposto a terra a formare un cerchio di circa 2 m.
Si possono rintracciare due elementi principali, le sfere ovoidali e gli specchi.
L’elemento ovoidale è un potente elemento di significato che trascende culture e discipline. Sia nell'arte che nella psicologia, rappresenta i concetti di vita, di potenziale, di vulnerabilità e di rinnovamento. Carl Jung potrebbe interpretare il seme come simbolo di persone o idee pronte a germogliare e svilupparsi.
Questo elemento definito da cime si carica ancor più di echi, il simbolo della vita è qui definito da cime che rappresentano i legami e le connessioni, questo pone la condivisione come condizione necessaria affinché il germoglio della vita e del rinnovamento possa effettivamente “essere”.
Condivisione, connessioni, legami divengono le parole chiave, protagoniste del dibattito.
Ad amplificare il concetto di “connessioni”, l’istallazione fa riferimento al numero 12, un numero legato a concetti potenti come il ciclo temporale, il cosmo, la completezza.
Il tutto è disposto a formare un cerchio, una forma di perenne rinnovamento che non ha né un punto di partenza né di fine. Il cerchio è una geometria in cui ogni punto che la compone è equidistante dal centro, il che allude ai differenti punti di vista che seguendo questa logica hanno il medesimo peso, è una forma che parla di condivisione, di integrazione. Il cerchio come agorà, il cerchio come una grande tavola rotonda.
Lo specchio pone l’accento sul concetto di relatività e prospettiva. Spostando leggermente il punto di vista lo specchio può restituirci una immagine differente, l’elemento dello specchio ci conduce quindi ad una interazione dinamica tra gli elementi, creando un gioco di riflessi e prospettive che invitano lo spettatore ad esplorare la propria percezione.

TECNICA: installazione composta da sculture tessili in trefoli di cime nautiche di recupero, verniciatura acrilica, finitura in resina epossidica e specchi, pezzo unico.
artista
La Giacco
Pittore, Scultore, Artista, Golfo Aranci
Foto del Profilo
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exibart prize N5
ideato e organizzato da exibartlab srl,
Via Placido Zurla 49b, 00176 Roma - Italy
 
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