opera
Annunciazione
categoria | Installazione |
soggetto | Natura, Astratto |
tags | |
base | 86 cm |
altezza | 155 cm |
profondità | 180 cm |
anno | 2016 |
L’opera è l’atto conclusivo di un’esperienza che ho vissuto alcuni anni fa nell’ entroterra ligure, quando condividevo con altri artisti lo spazio no profit SP333. L’inverno 2012 fu molto rigido e la temperatura scendendo sotto lo zero fece congelare le tubature rendendo impossibile l’utilizzo dell’acqua per più di 10 giorni. In quel periodo l’assenza dell’acqua ha condizionato la nostra esistenza e tutto ruotava attorno a quella necessità. Un giorno mi allontanai da casa e istintivamente raccolsi un blocco di ghiaccio e una pietra: in studio filmai la decomposizione del ghiaccio che avevo posto affianco alla roccia e conservai l’acqua, decantandola in una bottiglia.
Questo materiale è rimasto fermo fino ad oggi quando, a distanza di anni l ’opera di Filippo Lippi “L’Annunciazione Martelli ”, databile al 1440, mi ha riportato a quell’episodio. Il vaso trasparente, posto in un ambiguo primo piano nell’opera di di F.Lippi, tra l’Angelo e la Vergine, è il simbolo che ha permesso la connessione con l’acqua che ho custodito per anni, contenitore e memoria del concepimento: il messaggio di annunciazione è custodito nel ghiaccio che sciogliendosi in acqua si fa veicolo della buona novella nutrendo la roccia, dandole vita.
Come nel processo alchemico “Solve et Coagula” (dissolvi e solidifica) dove condensazione e dissoluzione si alternano dando origine a forme cangianti, riconosciute e percepite sotto forma di differenti frequenze, in “Annunciazione” questo continuum di materia-energia è come l’acqua che cambia continuamente di stato. La dimensione meditativa trascende, finché non diventiamo noi stessi partecipi della dissoluzione e della solidificazione: il soggetto si fonde con l’oggetto, col processo e con l’osservatore.
Edizione Unica - Tecnica: post produzione video, ampolla in vetro soffiato, tavola in legno, monitor
Questo materiale è rimasto fermo fino ad oggi quando, a distanza di anni l ’opera di Filippo Lippi “L’Annunciazione Martelli ”, databile al 1440, mi ha riportato a quell’episodio. Il vaso trasparente, posto in un ambiguo primo piano nell’opera di di F.Lippi, tra l’Angelo e la Vergine, è il simbolo che ha permesso la connessione con l’acqua che ho custodito per anni, contenitore e memoria del concepimento: il messaggio di annunciazione è custodito nel ghiaccio che sciogliendosi in acqua si fa veicolo della buona novella nutrendo la roccia, dandole vita.
Come nel processo alchemico “Solve et Coagula” (dissolvi e solidifica) dove condensazione e dissoluzione si alternano dando origine a forme cangianti, riconosciute e percepite sotto forma di differenti frequenze, in “Annunciazione” questo continuum di materia-energia è come l’acqua che cambia continuamente di stato. La dimensione meditativa trascende, finché non diventiamo noi stessi partecipi della dissoluzione e della solidificazione: il soggetto si fonde con l’oggetto, col processo e con l’osservatore.
Edizione Unica - Tecnica: post produzione video, ampolla in vetro soffiato, tavola in legno, monitor