opera
Archè
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Figura umana, Architettura |
tags | assemblage, sostenibilità , riciclo |
base | 150 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 31 cm |
anno | 2014 |
"Archè"
-Tecnica : assemblage realizzato con materiali di recupero, materiali elettronici, manichino e pigmento applicati su legno.
- Tiratura : 1/1
Se eliminassimo la funzione originale di ogni cosa considerandone solo la loro forma, in che modo cambia la nostra prospettiva?
Se osservassimo uno schema elettrico con gli occhi di un bambino che cosa vedremmo?
Qui inizia il processo di astrazione in cui spoglio una scheda madre dal suo complesso ruolo di cuore del computer, ricavandone la base, o meglio, la planimetria di una spazio architettonico.
"Archè" nel vocabolario greco significa "principio, origine". Gergo utilizzato in filosofia da Anassimandro per designare il principio o sostanza di tutte le cose.
Colonna portante di quest'opera è l'utilizzo di materiali di recupero, esclusivamente materiali elettronici, sia per la loro attualità che per suggestioni nate da esperienze passate. L'intento è quello di salvare l'oggetto, dargli una nuova posizione, nuovi confini che ne facciano risaltre le proprietà espressive.
La somma di hardware, transistor, resistenze, regolatori e componenti vari , vanno a creare luoghi, periferie, abitazioni in cui tutti noi ci ritroviamo e portiamo avanti il nostro quotidiano, il nostro micro.
Il macro, prefigurato da un archetipo, come a vegliare su tutto e tutti, viene rappresentato da una donna.
Centrale, portatrice e custode di vita, veglia, osserva e studia il frutto del suo creato.
-Tecnica : assemblage realizzato con materiali di recupero, materiali elettronici, manichino e pigmento applicati su legno.
- Tiratura : 1/1
Se eliminassimo la funzione originale di ogni cosa considerandone solo la loro forma, in che modo cambia la nostra prospettiva?
Se osservassimo uno schema elettrico con gli occhi di un bambino che cosa vedremmo?
Qui inizia il processo di astrazione in cui spoglio una scheda madre dal suo complesso ruolo di cuore del computer, ricavandone la base, o meglio, la planimetria di una spazio architettonico.
"Archè" nel vocabolario greco significa "principio, origine". Gergo utilizzato in filosofia da Anassimandro per designare il principio o sostanza di tutte le cose.
Colonna portante di quest'opera è l'utilizzo di materiali di recupero, esclusivamente materiali elettronici, sia per la loro attualità che per suggestioni nate da esperienze passate. L'intento è quello di salvare l'oggetto, dargli una nuova posizione, nuovi confini che ne facciano risaltre le proprietà espressive.
La somma di hardware, transistor, resistenze, regolatori e componenti vari , vanno a creare luoghi, periferie, abitazioni in cui tutti noi ci ritroviamo e portiamo avanti il nostro quotidiano, il nostro micro.
Il macro, prefigurato da un archetipo, come a vegliare su tutto e tutti, viene rappresentato da una donna.
Centrale, portatrice e custode di vita, veglia, osserva e studia il frutto del suo creato.