opera
Broken windows – Dismantle
| categoria | Pittura |
| soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Astratto, Architettura |
| tags | architettura, Greg Jager, postumano, degrado, pittura |
| base | 45 cm |
| altezza | 70 cm |
| profondità | 0 cm |
| anno | 2020 |
Spray, carta, finestre rotte.
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“Broken Windows” è una serie di 6 lavori realizzati su carta nel settembre 2020, nell’ambito di una residenza artistica a Ragusa, all’interno dell’ex stabilimento industriale A. Ancione. Durante l’esplorazione dell’archeologia industriale in stato di abbandono l’artista ha notato una struttura di vetrate rotte, la cui alternanza tra pieni e vuoti formava una sorta di “cartografia del decadimento”. La registrazione della controforma delle finestre rotte è avvenuta attraverso degli stencil realizzati poggiando il supporto cartaceo direttamente sui vetri. L’uso dello spray, oltre ad evocare il background dell’artista, conferisce al supporto una grana ruvida simile ad un rumore bianco.
La serie cita volutamente la “teoria delle finestre rotte”, una teoria criminologica introdotta nel 1982 in un articolo di scienze sociali di James Q. Wilson e George L. Kelling, sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali.
In questo caso le finestre rotte rappresentano dei varchi che abbattono il limite tra un “dentro” e un “fuori” insieme al concetto di “proprietà privata”, dando la possibilità di speculare tra le rovine, oltre i rigidi schemi della nostra società.
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“Broken Windows” è una serie di 6 lavori realizzati su carta nel settembre 2020, nell’ambito di una residenza artistica a Ragusa, all’interno dell’ex stabilimento industriale A. Ancione. Durante l’esplorazione dell’archeologia industriale in stato di abbandono l’artista ha notato una struttura di vetrate rotte, la cui alternanza tra pieni e vuoti formava una sorta di “cartografia del decadimento”. La registrazione della controforma delle finestre rotte è avvenuta attraverso degli stencil realizzati poggiando il supporto cartaceo direttamente sui vetri. L’uso dello spray, oltre ad evocare il background dell’artista, conferisce al supporto una grana ruvida simile ad un rumore bianco.
La serie cita volutamente la “teoria delle finestre rotte”, una teoria criminologica introdotta nel 1982 in un articolo di scienze sociali di James Q. Wilson e George L. Kelling, sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali.
In questo caso le finestre rotte rappresentano dei varchi che abbattono il limite tra un “dentro” e un “fuori” insieme al concetto di “proprietà privata”, dando la possibilità di speculare tra le rovine, oltre i rigidi schemi della nostra società.
