opera
CC.Beta
categoria | Sound art |
soggetto | Natura |
tags | smart technology, human activity, anthropology, pollution, noise pollution, climate change, environment, deep listening |
minuti | 10 |
secondi | 0 |
anno | 2020 |
Arte Elettronica, Media, Pezzo unico.
Installazione di sound art e scultura sonora focalizzata sul monitoraggio dell'inquinamento acustico e
i cambiamenti climatici nell'ambiente naturale devono essere protetti dall'attività antropica. Progetto basato su comunicazione a distanza via web.
Materiali
sonda: Acciaio, ferro, plexiglass, pannello solare, sistema elettrico, computer board, modem USB, SIM card, Arduino, sensori gas, microfono;
installazione: Acciaio, ferro, plexiglass, computer board, schermo, modem antenna, altoparlante, amplificatore, cenere.
Dimensioni: sonda: 80 x 80 x 100 cm; installazione: 35 x 35 x 135 cm
La cenere rappresenta la condizione corruttibile dell’uomo ed è un simbolo di penitenza. Attraverso le varie epoche, trasversalmente alle differenti culture e religioni, essa è impiegata per evocare la morte, la caducità, il pentimento, ma anche la purificazione e la resurrezione. La cenere esprime, contestualmente, l’intensità della preghiera dei credenti per ottenere il perdono e la resilienza dell’Araba Fenice che da questa risorge. In tali termini Pier Alfeo la impiega – spogliandola della sua dimensione atemporale per rivestirla di un ‘eterno ora’ che la àncora al presente - come grido da rivolgere alla società contemporanea affinché essa si svegli dal suo torpore e apra gli occhi sugli effetti nocivi dell’antropizzazione sulla natura. È giunto il momento che l’uomo si fermi ad ascoltare.
Grazie a CC.beta, la Natura comunica con noi, il suo pubblico.
Mediante un sistema composto da una sonda e da un’installazione, luoghi anche infinitamente distanti - in tempo reale, via web – inviano e ricevono i dati delle rilevazioni effettuate a livello di inquinamento sonoro e della qualità dell’aria: un monitoraggio costante, da remoto, delle mutazioni e/o delle alterazioni ambientali del territorio ove è collocato il dispositivo. La tecnologia diventa, quindi, uno strumento virtuoso nelle mani dell’uomo per invertire la rotta del suo destino, per iniziare uno scambio e un’interazione, questa volta fruttuose, con quella stessa natura che sta portando al collasso. Con "CC.beta" ci si vuole concentrare pienamente sull'analisi e sull'assistenza continuativa di un luogo specifico da proteggere e da salvaguardare, per creare un ponte tra arte e consapevolezza, ambiente e tecnologia, suono e ascolto.
Opera commissionata dalla curatrice pugliese Lia De Venere e dalla Teca del Mediterraneo-Biblioteca del Consiglio regionale della Puglia come promotrice del progetto “Di terra di mare di cielo”, realizzato dall'Associazione Culturale Etra Ets.
Installazione di sound art e scultura sonora focalizzata sul monitoraggio dell'inquinamento acustico e
i cambiamenti climatici nell'ambiente naturale devono essere protetti dall'attività antropica. Progetto basato su comunicazione a distanza via web.
Materiali
sonda: Acciaio, ferro, plexiglass, pannello solare, sistema elettrico, computer board, modem USB, SIM card, Arduino, sensori gas, microfono;
installazione: Acciaio, ferro, plexiglass, computer board, schermo, modem antenna, altoparlante, amplificatore, cenere.
Dimensioni: sonda: 80 x 80 x 100 cm; installazione: 35 x 35 x 135 cm
La cenere rappresenta la condizione corruttibile dell’uomo ed è un simbolo di penitenza. Attraverso le varie epoche, trasversalmente alle differenti culture e religioni, essa è impiegata per evocare la morte, la caducità, il pentimento, ma anche la purificazione e la resurrezione. La cenere esprime, contestualmente, l’intensità della preghiera dei credenti per ottenere il perdono e la resilienza dell’Araba Fenice che da questa risorge. In tali termini Pier Alfeo la impiega – spogliandola della sua dimensione atemporale per rivestirla di un ‘eterno ora’ che la àncora al presente - come grido da rivolgere alla società contemporanea affinché essa si svegli dal suo torpore e apra gli occhi sugli effetti nocivi dell’antropizzazione sulla natura. È giunto il momento che l’uomo si fermi ad ascoltare.
Grazie a CC.beta, la Natura comunica con noi, il suo pubblico.
Mediante un sistema composto da una sonda e da un’installazione, luoghi anche infinitamente distanti - in tempo reale, via web – inviano e ricevono i dati delle rilevazioni effettuate a livello di inquinamento sonoro e della qualità dell’aria: un monitoraggio costante, da remoto, delle mutazioni e/o delle alterazioni ambientali del territorio ove è collocato il dispositivo. La tecnologia diventa, quindi, uno strumento virtuoso nelle mani dell’uomo per invertire la rotta del suo destino, per iniziare uno scambio e un’interazione, questa volta fruttuose, con quella stessa natura che sta portando al collasso. Con "CC.beta" ci si vuole concentrare pienamente sull'analisi e sull'assistenza continuativa di un luogo specifico da proteggere e da salvaguardare, per creare un ponte tra arte e consapevolezza, ambiente e tecnologia, suono e ascolto.
Opera commissionata dalla curatrice pugliese Lia De Venere e dalla Teca del Mediterraneo-Biblioteca del Consiglio regionale della Puglia come promotrice del progetto “Di terra di mare di cielo”, realizzato dall'Associazione Culturale Etra Ets.