opera
Dai! Die! Dai! Die! Dai! Die! Dai!
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | |
base | 25 cm |
altezza | 67 cm |
profondità | 28 cm |
anno | 2021 |
Dai! Die! Dai! Die! Dai! Die! Dai!
Specchio, legno, cassa acustica, trasformatore, cavi, cablaggi, corrente 220v, suono
La base di una piramide capovolta ricoperta di specchi ospita un diffusore acustico
che, ripetutamente, emana e rende udibile la frequenza della corrente domestica [50
Hz]. È stato cablato un trasformatore che permette di abbassare la tensione, mentre la
membrana dell’altoparlante ha subito un processo di vulcanizzazione per sopportare
le costanti e continue sollecitazioni. Senza il sostegno ed il contributo di questi
interventi la cassa si disintegrerebbe: friggerebbe, salterebbe in aria e prenderebbe
fuoco.
La costante oscillazione riprodotta ha un’indole furba e contraddittoria: non è
diminuita ma semplicemente contenuta. Questa miope e irrequieta stabilità è
permessa da raggiri e scappatoie: è una castrazione totale di possibilità e probabilità
che, parallelamente, dipendono anche dalla furfantesca decisone di staccare la spina
della corrente in un istante [in]definito. Il tutto, in qualsiasi caso, è un cappio che
stringe e strozza fino a sprofondare nel precipizio di una gola acuminata, il punto più
fragile in cui le forze spingono e da cui tutto può cambiare.
Specchio, legno, cassa acustica, trasformatore, cavi, cablaggi, corrente 220v, suono
La base di una piramide capovolta ricoperta di specchi ospita un diffusore acustico
che, ripetutamente, emana e rende udibile la frequenza della corrente domestica [50
Hz]. È stato cablato un trasformatore che permette di abbassare la tensione, mentre la
membrana dell’altoparlante ha subito un processo di vulcanizzazione per sopportare
le costanti e continue sollecitazioni. Senza il sostegno ed il contributo di questi
interventi la cassa si disintegrerebbe: friggerebbe, salterebbe in aria e prenderebbe
fuoco.
La costante oscillazione riprodotta ha un’indole furba e contraddittoria: non è
diminuita ma semplicemente contenuta. Questa miope e irrequieta stabilità è
permessa da raggiri e scappatoie: è una castrazione totale di possibilità e probabilità
che, parallelamente, dipendono anche dalla furfantesca decisone di staccare la spina
della corrente in un istante [in]definito. Il tutto, in qualsiasi caso, è un cappio che
stringe e strozza fino a sprofondare nel precipizio di una gola acuminata, il punto più
fragile in cui le forze spingono e da cui tutto può cambiare.