opera
Delicate moment
categoria | Installazione |
soggetto | Bellezza |
tags | #spiritual, #essenzial, #minimal, #installation , #poetic |
base | 300 cm |
altezza | 20 cm |
profondità | 300 cm |
anno | 2022 |
Sabbia, polvere di marmo, siporex, indumenti cerati
Il titolo dell’Opera , oltre ad evocarne l’atmosfera poetica, intende porre l’accento su un momento delicato inteso come “cruciale”, quello in cui si ricomincia daccapo a seguito di qualcosa che è andato distrutto. Allo scenario “post-apocalittico”, emanato dai frammenti che ingrandendosi richiamano alla mente delle macerie, si contrappone un’intensa percezione di ordine … qualcuno o qualcosa ha posizionato gli elementi in modo che lentamente tutto possa essere ri-costruito con un nuovo equilibrio. L’installazione crea un nuovo spazio-mondo con cui l’essere umano interagirà in modo diverso, con una rinnovata consapevolezza interiore e un dialogo costante ed intimo con quello naturale. Essa è inscritta in un cerchio, simbolo di un mondo spirituale e trascendente in rapporto dialettico con la Terra, rappresentata da una parte dei materiali che la compongono. In tal senso la grande distesa di sabbia e polvere di marmo testimonia l’importanza della natura nella ri-costruzione, evocata dai frammenti di mattoni dapprima spogli e poi avvolti da brandelli di indumenti che simboleggiano l’essere umano. Nel loro progressivo aumentare dimensione verso il centro gli elementi si avvicinano tra loro fino a sovrapporsi, creando un cumulo che simula la creazione di qualcosa che cresce in altezza. L’armonia dell’insieme è ottenuta grazie al trovarsi di ogni forma in quel preciso punto nello spazio, lo spostamento minimo di un singolo frammento finirebbe per alterare l’intero equilibrio. Questo pone in evidenza l’importanza di ogni singola parte che contribuisce stando al proprio posto alla “nascita” della forma centrale e quella dell’azione, una forza vitale basata su nuovi presupposti nella consapevolezza di ciò che è stato. Le scaglie sono protette da resti di indumenti logori perché intrisi di vita, il loro progressivo allentarsi ed espandersi denota il crescente dialogo tra tutti gli elementi. L’opera nel suo insieme emana un misterioso senso di vuoto e un’apparente sospensione del tempo che si verifica solitamente a seguito di un trauma, interiore e nella collettività.
Essa sprigiona un silenzio profondo, suggerendo la necessità di ripartire con un’attitudine nuova volta all’essenzialità, all’equilibrio e al rispetto della natura.
Ph Manuela Giusto
Il titolo dell’Opera , oltre ad evocarne l’atmosfera poetica, intende porre l’accento su un momento delicato inteso come “cruciale”, quello in cui si ricomincia daccapo a seguito di qualcosa che è andato distrutto. Allo scenario “post-apocalittico”, emanato dai frammenti che ingrandendosi richiamano alla mente delle macerie, si contrappone un’intensa percezione di ordine … qualcuno o qualcosa ha posizionato gli elementi in modo che lentamente tutto possa essere ri-costruito con un nuovo equilibrio. L’installazione crea un nuovo spazio-mondo con cui l’essere umano interagirà in modo diverso, con una rinnovata consapevolezza interiore e un dialogo costante ed intimo con quello naturale. Essa è inscritta in un cerchio, simbolo di un mondo spirituale e trascendente in rapporto dialettico con la Terra, rappresentata da una parte dei materiali che la compongono. In tal senso la grande distesa di sabbia e polvere di marmo testimonia l’importanza della natura nella ri-costruzione, evocata dai frammenti di mattoni dapprima spogli e poi avvolti da brandelli di indumenti che simboleggiano l’essere umano. Nel loro progressivo aumentare dimensione verso il centro gli elementi si avvicinano tra loro fino a sovrapporsi, creando un cumulo che simula la creazione di qualcosa che cresce in altezza. L’armonia dell’insieme è ottenuta grazie al trovarsi di ogni forma in quel preciso punto nello spazio, lo spostamento minimo di un singolo frammento finirebbe per alterare l’intero equilibrio. Questo pone in evidenza l’importanza di ogni singola parte che contribuisce stando al proprio posto alla “nascita” della forma centrale e quella dell’azione, una forza vitale basata su nuovi presupposti nella consapevolezza di ciò che è stato. Le scaglie sono protette da resti di indumenti logori perché intrisi di vita, il loro progressivo allentarsi ed espandersi denota il crescente dialogo tra tutti gli elementi. L’opera nel suo insieme emana un misterioso senso di vuoto e un’apparente sospensione del tempo che si verifica solitamente a seguito di un trauma, interiore e nella collettività.
Essa sprigiona un silenzio profondo, suggerendo la necessità di ripartire con un’attitudine nuova volta all’essenzialità, all’equilibrio e al rispetto della natura.
Ph Manuela Giusto