opera
DISTANZIAMENTO SOCIALE
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | doctor, medicine, socialdistancing, pandemic, design, covid-19, stethoscope, stetoscopio, hospi, hospital, ospedale, illness, malattia, visita, cuore, heart |
base | 30 cm |
altezza | 500 cm |
profondità | 3 cm |
anno | 2025 |
Stetoscopio il cui tubo di congiunzione tra padiglioni e testina viene prolungato fino ad un massimo di dieci metri.
Lo stetofonendoscopio (detto comunemente fonendoscopio o anche stetoscopio) è uno strumento utilizzato in campo sanitario (spesso identificato come il simbolo stesso della professione di medico), per sentire i rumori dei visceri addominali e toracici.
Il tubo (singolo o doppio) che connette i padiglioni auricolari alla testina con membrana fluttuante è tipicamente lunga 60 cm, distanza che prevede una prossimità tra medico e paziente. Prima dell’invenzione dello stetoscopio i medici appoggiavano l'orecchio al petto o sulla schiena del paziente nella speranza di sentire qualche rumore rivelatore di una patologia.
Considerato strumento di connessione tra medico e paziente, lo stetoscopio viene utilizzato come oggetto simbolo per denunciare la straordinaria reticenza dei medici, durante la pandemia per covid-19, nel visitare i pazienti malati, ed in generale le restrizioni ed il clima di paura, diffusosi in quel periodo, per la prossimità tra individui.
L’opera è parte di una serie di lavori sviluppati negli anni post-pandemia, come l’opera “Effetti Collaterali” candidata all’Arte Laguna Prize di Venezia.
Lo stetofonendoscopio (detto comunemente fonendoscopio o anche stetoscopio) è uno strumento utilizzato in campo sanitario (spesso identificato come il simbolo stesso della professione di medico), per sentire i rumori dei visceri addominali e toracici.
Il tubo (singolo o doppio) che connette i padiglioni auricolari alla testina con membrana fluttuante è tipicamente lunga 60 cm, distanza che prevede una prossimità tra medico e paziente. Prima dell’invenzione dello stetoscopio i medici appoggiavano l'orecchio al petto o sulla schiena del paziente nella speranza di sentire qualche rumore rivelatore di una patologia.
Considerato strumento di connessione tra medico e paziente, lo stetoscopio viene utilizzato come oggetto simbolo per denunciare la straordinaria reticenza dei medici, durante la pandemia per covid-19, nel visitare i pazienti malati, ed in generale le restrizioni ed il clima di paura, diffusosi in quel periodo, per la prossimità tra individui.
L’opera è parte di una serie di lavori sviluppati negli anni post-pandemia, come l’opera “Effetti Collaterali” candidata all’Arte Laguna Prize di Venezia.