opera
Floating objects
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale, Astratto, Architettura |
tags | |
base | 100 cm |
altezza | 80 cm |
profondità | 100 cm |
anno | 2019 |
L'opera “Floating Objects” è stata realizzata durante la residenza presso il Museo Must (Museo del Territorio Vimercatese) e indaga una parte della sua collezione, ovvero la sezione che riguarda le descrizioni di beni archeologici rinvenuti sul territorio, ma conservati presso altri enti o dispersi. L’opera riflette sul tema della non presenza fisica dell’oggetto, sui suoi spostamenti nel tempo e nello spazio, sull’atto immaginativo-percettivo dell’osservatore. Elementi come la frammentarietà, la fragilità, vengono estremizzati attraverso l’utilizzo di vetri rotti sui quali sono presenti le didascalie di alcune opere, la loro provenienza e collocazione. L‘unione di questi frammenti, di questa grana di vetro, all'interno di teche vuote trovate nel museo crea nuove sovrapposizioni e connessioni attraverso la luce, mostrando oggetti dai contorni mobili che riflettendosi attraverso specchi deformanti produrranno effetti ottici luminosi, sia all’interno che, all’esterno dell’opera. Le opere non presenti fisicamente nel museo, questi “oggetti fluttuanti” che appartengono allo stesso modo a diversi luoghi, vengono quindi uniti e riportati a nuova luce, connessi tra loro, in una nuova struttura che si fonderà con lo spazio espositivo.
L’installazione si propone come un’esperienza immersiva per l'osservatore che illuminando con delle torce gli specchi posti alla base dell'opera, potrà rendere visibili con giochi di luce alcune zone della sala i cui affreschi ricordano il tema del viaggio. I concetti di storia, tempo, spazio e realtà vengono letti attraverso la luce, l’installazione evoca e richiama l’esperienza archeologica invitando il fruitore al continuo movimento e scoperta, al gioco della percezione, dove quello che viene illuminato in basso si proietta in alto e segue i suoi movimenti.
Si propone infine per i visitatori l’uso dei tappi auricolari, agendo sulla deprivazione del suono attraverso l’orecchio, si accederà ad un’esperienza più intima, accentuando l’eco dei propri passi, del proprio respiro e destabilizzando il senso dell’equilibrio.
Installazione interattiva
Luce, torce, plexiglass, velluto, vetro, carta, specchio, tappi auricolari
Esemplare unico, collezione Museo Must
L’installazione si propone come un’esperienza immersiva per l'osservatore che illuminando con delle torce gli specchi posti alla base dell'opera, potrà rendere visibili con giochi di luce alcune zone della sala i cui affreschi ricordano il tema del viaggio. I concetti di storia, tempo, spazio e realtà vengono letti attraverso la luce, l’installazione evoca e richiama l’esperienza archeologica invitando il fruitore al continuo movimento e scoperta, al gioco della percezione, dove quello che viene illuminato in basso si proietta in alto e segue i suoi movimenti.
Si propone infine per i visitatori l’uso dei tappi auricolari, agendo sulla deprivazione del suono attraverso l’orecchio, si accederà ad un’esperienza più intima, accentuando l’eco dei propri passi, del proprio respiro e destabilizzando il senso dell’equilibrio.
Installazione interattiva
Luce, torce, plexiglass, velluto, vetro, carta, specchio, tappi auricolari
Esemplare unico, collezione Museo Must