opera
Gioc’onda
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Natura, Figura umana |
tags | #inspired, #Millais, #floatinginstallation, #semiotics, #iconic, #icon , #gioconda , #Ophelia |
base | 70 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 16 cm |
anno | 2021 |
Stampa diretta a colori della “Gioconda” di L. Da Vinci su cartoncino 300 gr, 70x100cm su una base galleggiante di pannelli in polistirolo. Risulta composta in totale da 11 pannelli di polistirolo sagomati in rettangoli fino al viso della Monnalisa e disposti in altezza formando un tronco di piramide su una base galleggiante in polistirolo con un incollaggio manuale a colla vinavil. "Gioc'onda" è pensata per essere solo temporaneamente installata su uno stagno al fine di essere ecocompatibile e rispettosa dell’ambiente.
Vedere icone culturali trasformate in oggetti di consumo è innanzitutto un fenomeno che affonda le sue radici nella riproducibilità tecnica. Tutte le icone culturali sono “pop” e in quanto popular, appartengono al popolo appunto. L’opera d’arte post-auratica si rivolge al popolo. Il fatto che le icone siano scelte come motivo decorativo per oggetti di consumo è perché sono rivolte innanzitutto per target promettente, cioè tutta la popolazione.
Dappertutto si può vedere la stampa di una Gioconda su una t-shirt che fa la dab dance con gli occhiali da sole ed è sicuramente un’esperienza cringe, ma anche interessante. Questi oggetti piacciono e sono esperienze ormai sono accettate dalla maggioranza, in breve il fatto che corrispondano a un gusto estetico è il risultato dell’operazioni ben riuscite di mercato.
Sono metaforicamente i frutti maturi dei cosiddetti “baffi” alla Gioconda. Un’icona che in casi come questi si vede ridotta a un gadget, sembra invece dover fare i conti con una vera e propria dissacrazione del suo valore, ma ciò è necessario per la sua sopravvivenza in un’epoca dominata dalla sovraesposizione delle immagini.
Con piglio darwiniano un’immagine attualmente per permanere nel tempo deve essere «instagrammabile». L’instagrammabilità attualmente è l’effetto dell’iconogenia di un’immagine.
"Gioc'onda" ha un valore citazionale, è frutto di un insieme di rettangoli sovrapposti proprio per risaltare la sovraesposizione delle immagini diffuse nei new media attraverso gli iconici layout rettangolari di Instagram.
La scelta di installare la scultura galleggiante in uno stagno è per sottolineare la condizione stantia della sovraesposizione a cui un’immagine è sottoposta per poter essere eletta a icona.
Come afferma Eco “ogni veggente vede quello che sa” motivo per cui l’opera si ispira all’ “Ophelia” del pittore preraffaellita John Everett Millais perché per poter prevedere la condizione futura delle icone o almeno riuscire a intravederle è necessario «sedersi sulle spalle dei giganti».
Vedere icone culturali trasformate in oggetti di consumo è innanzitutto un fenomeno che affonda le sue radici nella riproducibilità tecnica. Tutte le icone culturali sono “pop” e in quanto popular, appartengono al popolo appunto. L’opera d’arte post-auratica si rivolge al popolo. Il fatto che le icone siano scelte come motivo decorativo per oggetti di consumo è perché sono rivolte innanzitutto per target promettente, cioè tutta la popolazione.
Dappertutto si può vedere la stampa di una Gioconda su una t-shirt che fa la dab dance con gli occhiali da sole ed è sicuramente un’esperienza cringe, ma anche interessante. Questi oggetti piacciono e sono esperienze ormai sono accettate dalla maggioranza, in breve il fatto che corrispondano a un gusto estetico è il risultato dell’operazioni ben riuscite di mercato.
Sono metaforicamente i frutti maturi dei cosiddetti “baffi” alla Gioconda. Un’icona che in casi come questi si vede ridotta a un gadget, sembra invece dover fare i conti con una vera e propria dissacrazione del suo valore, ma ciò è necessario per la sua sopravvivenza in un’epoca dominata dalla sovraesposizione delle immagini.
Con piglio darwiniano un’immagine attualmente per permanere nel tempo deve essere «instagrammabile». L’instagrammabilità attualmente è l’effetto dell’iconogenia di un’immagine.
"Gioc'onda" ha un valore citazionale, è frutto di un insieme di rettangoli sovrapposti proprio per risaltare la sovraesposizione delle immagini diffuse nei new media attraverso gli iconici layout rettangolari di Instagram.
La scelta di installare la scultura galleggiante in uno stagno è per sottolineare la condizione stantia della sovraesposizione a cui un’immagine è sottoposta per poter essere eletta a icona.
Come afferma Eco “ogni veggente vede quello che sa” motivo per cui l’opera si ispira all’ “Ophelia” del pittore preraffaellita John Everett Millais perché per poter prevedere la condizione futura delle icone o almeno riuscire a intravederle è necessario «sedersi sulle spalle dei giganti».