opera
I.N.R.I.
categoria | Pittura |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana, Bellezza, Astratto |
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base | 160 cm |
altezza | 40 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 1996 |
L’opera esprime un senso volutamente provocatorio, attraverso l’enfatizzazione e la sproporzione dimensionale dell’acronimo INRI ( Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum) e l’utilizzo di materiali antinaturalistici e freddi. La lettera è l’elemento texturizzante che, ripetendosi arbitrariamente sul piano, ne conferisce la forma plastica e il rigore formale. I modelli che mi hanno ispirato sono di derivazione nordica, tra i quali la pittura tedesca e fiamminga del sedicesimo secolo, soprattutto nella scelta e nell’abbinamento dei colori: il nero e il rosso, infatti, richiamano alla mente crocifissioni e ritratti che hanno reso celebri artisti a me cari come Brueghel, Altdorfer, Cranach, Durer e Baldung. L’opera è provocatoria ma non denigratoria, vuole essere, semmai, una testimonianza appassionata e contemporanea di quell’episodio che si consumò sul monte Golgota più duemila anni fa.