opera
Il gabbiano Matt
categoria | Scultura |
soggetto | Natura, Animale |
tags | |
base | 200 cm |
altezza | 360 cm |
profondità | 160 cm |
anno | 2024 |
L’opera permanente"Il gabbiano Matt" è stata realizzata in occasione del sessantesimo compleanno della fondazione del borgo di Porto Rotondo.
Porto Rotondo, la materializzazione di un sogno, fortemente voluto dai Conti veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, nasce dal progetto e dall'impegno dei due fratelli nel 1964 con l’idea di creare un luogo d’incontro per artisti ed intellettuali. Una fucina di creatività, estro ed idee immerse in un Eden.
Un paradiso naturale, progettato e definito nel rispetto dei luoghi, del paesaggio e della bellezza.
L’opera è stata scelta dal Consorzio di Porto Rotondo per celebrare lo spirito di sogno, di libertà e di coraggio che ha contraddistinto la fondazione del borgo stesso e continua a permeare ancora oggi in ogni singolo scorcio del borgo. Installata in uno dei due moli di ingresso al porto, accoglie nell’abbraccio dello stesso tutte le imbarcazioni. Un’opera imponente che saluta la comunità sia dal mare che da terra.
Una scultura tessile in cime nautiche di recupero che evoca il forte simbolismo del gabbiano.
L’opera diventa così custode di una moltitudine di echi, dalla forza alla ricerca spirituale del gabbiano, ai simbolismi delle cime nautiche, al rispetto per l’ambiente.
La scelta del “gabbiano”, come anticipato, porta con se i molti principi che hanno contraddistinto ed ispirato i fondatori.
Simbolo di libertà e di spensieratezza. Il suo volteggiare leggero richiama immagini di spazi immensi in cui regna una libertà che vola con sguardo sempre rivolto verso l'alto. Simbolo della ricerca spirituale. Evoca la bellezza del tempo che si ferma in un istante infinito alla sola contemplazione dell'orizzonte. Il Gabbiano sprona a porsi delle domande, si innalza verso la luce del sole e osserva il suo territorio da una prospettiva più ampia e completa. Invita dunque all’elevazione spirituale per giungere ad una condizione più alta dell’Essere. È il simbolo del coraggio, uno status intrinseco che per essere raggiunto fa appello alla forza interiore, alla determinazione e all’amor proprio.
Altro elemento predominante nell’opera è la cima nautica.
Nell’elemento “cima” l’artista coglie molti simbolismi: la cima risponde alla legge della spirale logaritmica, una struttura onnipresente in natura dal DNA alle galassie. Descrive e racchiude il “Tutto” dal microcosmo al macrocosmo; la cima come simbolo dei legàmi che sono parte dell’esistenza di ogni persona.
Un’opera che vuole quindi essere un omaggio alla libertà, alla bellezza, al coraggio, ma anche al senso di comunità, ad una collettività che guarda al futuro con rispetto ed amore verso il nostro pianeta.
TECNICA: scultura tessile in cime nautiche di recupero, verniciatura acrilica e finitura in resina, struttura in ferro zincato a caldo, elementi metallici a vista in acciaio inox lucidato, basamento in granito, pezzo unico.
Porto Rotondo, la materializzazione di un sogno, fortemente voluto dai Conti veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, nasce dal progetto e dall'impegno dei due fratelli nel 1964 con l’idea di creare un luogo d’incontro per artisti ed intellettuali. Una fucina di creatività, estro ed idee immerse in un Eden.
Un paradiso naturale, progettato e definito nel rispetto dei luoghi, del paesaggio e della bellezza.
L’opera è stata scelta dal Consorzio di Porto Rotondo per celebrare lo spirito di sogno, di libertà e di coraggio che ha contraddistinto la fondazione del borgo stesso e continua a permeare ancora oggi in ogni singolo scorcio del borgo. Installata in uno dei due moli di ingresso al porto, accoglie nell’abbraccio dello stesso tutte le imbarcazioni. Un’opera imponente che saluta la comunità sia dal mare che da terra.
Una scultura tessile in cime nautiche di recupero che evoca il forte simbolismo del gabbiano.
L’opera diventa così custode di una moltitudine di echi, dalla forza alla ricerca spirituale del gabbiano, ai simbolismi delle cime nautiche, al rispetto per l’ambiente.
La scelta del “gabbiano”, come anticipato, porta con se i molti principi che hanno contraddistinto ed ispirato i fondatori.
Simbolo di libertà e di spensieratezza. Il suo volteggiare leggero richiama immagini di spazi immensi in cui regna una libertà che vola con sguardo sempre rivolto verso l'alto. Simbolo della ricerca spirituale. Evoca la bellezza del tempo che si ferma in un istante infinito alla sola contemplazione dell'orizzonte. Il Gabbiano sprona a porsi delle domande, si innalza verso la luce del sole e osserva il suo territorio da una prospettiva più ampia e completa. Invita dunque all’elevazione spirituale per giungere ad una condizione più alta dell’Essere. È il simbolo del coraggio, uno status intrinseco che per essere raggiunto fa appello alla forza interiore, alla determinazione e all’amor proprio.
Altro elemento predominante nell’opera è la cima nautica.
Nell’elemento “cima” l’artista coglie molti simbolismi: la cima risponde alla legge della spirale logaritmica, una struttura onnipresente in natura dal DNA alle galassie. Descrive e racchiude il “Tutto” dal microcosmo al macrocosmo; la cima come simbolo dei legàmi che sono parte dell’esistenza di ogni persona.
Un’opera che vuole quindi essere un omaggio alla libertà, alla bellezza, al coraggio, ma anche al senso di comunità, ad una collettività che guarda al futuro con rispetto ed amore verso il nostro pianeta.
TECNICA: scultura tessile in cime nautiche di recupero, verniciatura acrilica e finitura in resina, struttura in ferro zincato a caldo, elementi metallici a vista in acciaio inox lucidato, basamento in granito, pezzo unico.