opera
ISPIR AZIONE “Istanti di latenze energetiche, flussi di pensiero che potrebbero divenire tangibili, scambi di polarità”
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | Metafora, Pittura, Fotografia, Vita, Installazioni, Acquerelli, Natura, Scultura, Filosofia |
base | 150 cm |
altezza | 250 cm |
profondità | 30 cm |
anno | 2010 |
Installazione
Acquerelli su carta a mano/Bambù/Stampa fotografica su alluminio/Corde/Pietra di Luserna
"Istanti di latenze energetiche, flussi di pensiero che potrebbero divenire tangibili,
scambi di polarità"
Letteralmente il termine significa "respirare su"
Abbiamo agito molto, forse anche troppo, da quando siamo entrati nella nostra nuova pelle di
animali culturali, da quando, posata la clava, abbiamo iniziato a lasciare segni tangibili del
nostro esistere. Per moltissimo tempo, migliaia e migliaia di anni, pare che l'essere umano
non provasse alcun bisogno o desiderio di trascrivere, fermare, immortalare le proprie
conoscenze, il proprio sentire. Ci restano solo pochi preziosissimi reperti fossili su cui ci
arrovelliamo, sondando frammenti, comunque contaminati, cercando di indagare su un
ipotetico lontanissimo vissuto umano o umanoide.
Trovandoci dunque a vivere in un presente che è già sempre passato, la nostra percezione
spazio/temporale si è estremamente contratta, provocando in noi un continuo senso di
perdita e di vuoto. Un vuoto che richiede prepotentemente di essere colmato con parole
parlate e scritte, con immagini (viste e create). Moltitudini di parole, suoni, immagini che,
come un'enorme massa indistinta di informazioni, ci sovraccaricano e ci confondono,
mascherando il reale. La nostra vita è basata principalmente sul possesso di una moltitudine
di oggetti, spesso inutili ma indispensabili.
Abbiamo tutto e - come bambini molto viziati - non ci rendiamo assolutamente conto di quanto
possediamo e di quanto il nostro modus vivendi ci renda così poco propensi alla condivisione
di questo nostro "tesoro".
I tre grandi acquerelli, raffiguranti altrettanti visi/nuvole, evocano un'auspicato collegamento
tra il cielo e la terra, uno scambievole legame energetico, immaginato come un continuo e
creativo flusso dal basso verso l'alto e viceversa. Frammenti di bambù, immortalati in uno
scatto fotografico, creano un fondale, memoria del nostro giusto cammino.
©mirellasannazzaro
Acquerelli su carta a mano/Bambù/Stampa fotografica su alluminio/Corde/Pietra di Luserna
"Istanti di latenze energetiche, flussi di pensiero che potrebbero divenire tangibili,
scambi di polarità"
Letteralmente il termine significa "respirare su"
Abbiamo agito molto, forse anche troppo, da quando siamo entrati nella nostra nuova pelle di
animali culturali, da quando, posata la clava, abbiamo iniziato a lasciare segni tangibili del
nostro esistere. Per moltissimo tempo, migliaia e migliaia di anni, pare che l'essere umano
non provasse alcun bisogno o desiderio di trascrivere, fermare, immortalare le proprie
conoscenze, il proprio sentire. Ci restano solo pochi preziosissimi reperti fossili su cui ci
arrovelliamo, sondando frammenti, comunque contaminati, cercando di indagare su un
ipotetico lontanissimo vissuto umano o umanoide.
Trovandoci dunque a vivere in un presente che è già sempre passato, la nostra percezione
spazio/temporale si è estremamente contratta, provocando in noi un continuo senso di
perdita e di vuoto. Un vuoto che richiede prepotentemente di essere colmato con parole
parlate e scritte, con immagini (viste e create). Moltitudini di parole, suoni, immagini che,
come un'enorme massa indistinta di informazioni, ci sovraccaricano e ci confondono,
mascherando il reale. La nostra vita è basata principalmente sul possesso di una moltitudine
di oggetti, spesso inutili ma indispensabili.
Abbiamo tutto e - come bambini molto viziati - non ci rendiamo assolutamente conto di quanto
possediamo e di quanto il nostro modus vivendi ci renda così poco propensi alla condivisione
di questo nostro "tesoro".
I tre grandi acquerelli, raffiguranti altrettanti visi/nuvole, evocano un'auspicato collegamento
tra il cielo e la terra, uno scambievole legame energetico, immaginato come un continuo e
creativo flusso dal basso verso l'alto e viceversa. Frammenti di bambù, immortalati in uno
scatto fotografico, creano un fondale, memoria del nostro giusto cammino.
©mirellasannazzaro