opera
La pioggia nel pineto
categoria | Illustrazione |
soggetto | Natura, Figura umana, Astratto |
tags | Pioggia, D'Annunzio, Donna, Ombrello, Ragazza, Lirica, Poesia, Glifi, Caratteri, Font |
base | 35 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2019 |
Serigrafia a 3 colori in 2 varianti, 10 copie ciascuna.
Ogni goccia di pioggia è una lettera della lirica D'Annunziana tradotta con una lunghezza differente.
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"La riuscita sintesi di un testo in un'immagine ha del prodigioso, ma in questo processo la figurazione icastica si sostituisce al testo, del quale è invero debita la conoscenza se si intende comprendere appieno la stessa.
A ciò si potrebbe ovviare situando il testo e l'immagine fianco a fianco, ma non se ne potrebbe certo fare un tutt'uno senza che la nostra attenzione si ponga prima sull'uno e poi sull'altro, alternandone la visione.
Pertanto, l'idea senz'altro usitata di integrare testo ed immagine in un'unica soluzione, ha trovato suo ideale svolgimento con la mimesi del testo nell'immagine, portata alle sue estreme conseguenze, ossia per mezzo di una trasfigurazione radicale di esso, per cui vengono additi nuovi glifi in vece alle oltremodo familiari lettere dell'alfabeto (in questo caso romano), ed il testo stesso si fa così parte compenetrante dell'immagine.
Il testo non è smarrito ma solo velato, intimamente trapunto nell'opera, esso si nasconde in ogni singola goccia di pioggia, riposto, cifrato, ma illimitatamente intelligibile per chiunque ne trovi la chiave."
Ogni goccia di pioggia è una lettera della lirica D'Annunziana tradotta con una lunghezza differente.
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"La riuscita sintesi di un testo in un'immagine ha del prodigioso, ma in questo processo la figurazione icastica si sostituisce al testo, del quale è invero debita la conoscenza se si intende comprendere appieno la stessa.
A ciò si potrebbe ovviare situando il testo e l'immagine fianco a fianco, ma non se ne potrebbe certo fare un tutt'uno senza che la nostra attenzione si ponga prima sull'uno e poi sull'altro, alternandone la visione.
Pertanto, l'idea senz'altro usitata di integrare testo ed immagine in un'unica soluzione, ha trovato suo ideale svolgimento con la mimesi del testo nell'immagine, portata alle sue estreme conseguenze, ossia per mezzo di una trasfigurazione radicale di esso, per cui vengono additi nuovi glifi in vece alle oltremodo familiari lettere dell'alfabeto (in questo caso romano), ed il testo stesso si fa così parte compenetrante dell'immagine.
Il testo non è smarrito ma solo velato, intimamente trapunto nell'opera, esso si nasconde in ogni singola goccia di pioggia, riposto, cifrato, ma illimitatamente intelligibile per chiunque ne trovi la chiave."