opera
l’attesa
categoria | Pittura |
soggetto | Figura umana |
tags | fede amore non luogo comune , complessità umana denuncia |
base | 90 cm |
altezza | 70 cm |
profondità | 20 cm |
anno | 2022 |
MOSTRA COLLETTIVA SULLA "NATIVITA'"
Il tema della natività è sviluppato in una forma espressiva che esce dalla bidimensionalità di una superficie attraverso un processo di interdipendenza che si articola su materiali assunti come luoghi-spazi simbolici per riflettere sulla figura di Giuseppe.
Elementi che si propongono di offrire una centralità a colui che è stato capace di essere padre esemplare di un figlio “che non era suo nella carne”, un immenso gesto d’amore per non esporre la sua sposa all’infamia ed a tutto ciò che ne avrebbe comportato un pubblico ripudio.
L’opera cerca di uscire dalla rappresentazione di un tema didascalico, la narrazione della vicenda si concentra nell’attesa del nascituro e di una risposta all’inquietante interrogativo.
Viene così innescato un gioco di sovrapposizioni con immagini che riflettono, attraverso una dimensione tra figurativo e simbolico, una tensione emotiva.
Giuseppe disvela nella sua opposizione binaria l’immagine di un giovane pervaso dal dubbio per un qualcosa di inspiegabile e di un anziano saggio e consapevole come rappresentato nella maggior parte delle opere artistiche e letterarie .
Questa contrapposizione può essere letta come l’espressione della complessità umana alla ricerca di una sua definizione
L’interpretazione è completata da uno spazio di sfondo ove fluttua una struttura scomposta che allude a Giuseppe Tékton .
Perché il cammello?
Oltre la sua attestazione nei racconti patriarcali ed il rimando alla terra d’Egitto a questo animale sono associati valori quali protezione, obbedienza, umiltà, fiducia, adattamento.
L’opera vuole essere anche un messaggio a tutti quegli uomini che usano azioni di violenza fisica e/o morale verso le donne perché convinti di avere sempre un buon motivo.
MATERIALI: Tela, colori acrilici e pigmenti, plexiglass giallo trasparente , filo di ferro, gesso, acetato adesivo.
Il tema della natività è sviluppato in una forma espressiva che esce dalla bidimensionalità di una superficie attraverso un processo di interdipendenza che si articola su materiali assunti come luoghi-spazi simbolici per riflettere sulla figura di Giuseppe.
Elementi che si propongono di offrire una centralità a colui che è stato capace di essere padre esemplare di un figlio “che non era suo nella carne”, un immenso gesto d’amore per non esporre la sua sposa all’infamia ed a tutto ciò che ne avrebbe comportato un pubblico ripudio.
L’opera cerca di uscire dalla rappresentazione di un tema didascalico, la narrazione della vicenda si concentra nell’attesa del nascituro e di una risposta all’inquietante interrogativo.
Viene così innescato un gioco di sovrapposizioni con immagini che riflettono, attraverso una dimensione tra figurativo e simbolico, una tensione emotiva.
Giuseppe disvela nella sua opposizione binaria l’immagine di un giovane pervaso dal dubbio per un qualcosa di inspiegabile e di un anziano saggio e consapevole come rappresentato nella maggior parte delle opere artistiche e letterarie .
Questa contrapposizione può essere letta come l’espressione della complessità umana alla ricerca di una sua definizione
L’interpretazione è completata da uno spazio di sfondo ove fluttua una struttura scomposta che allude a Giuseppe Tékton .
Perché il cammello?
Oltre la sua attestazione nei racconti patriarcali ed il rimando alla terra d’Egitto a questo animale sono associati valori quali protezione, obbedienza, umiltà, fiducia, adattamento.
L’opera vuole essere anche un messaggio a tutti quegli uomini che usano azioni di violenza fisica e/o morale verso le donne perché convinti di avere sempre un buon motivo.
MATERIALI: Tela, colori acrilici e pigmenti, plexiglass giallo trasparente , filo di ferro, gesso, acetato adesivo.