opera
Light pillars
categoria | Installazione |
soggetto | Architettura |
tags | |
base | 25 cm |
altezza | 3 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2019 |
La colonna è il fondamento, il luogo della verticalità umana percorsa sin dall’arte greca, da quella stessa forza che scorre nell'albero, elemento di l'unione dei due cieli: l’uno al di sopra di noi e l’altro sotto i nostri piedi nell’emisfero opposto. L'opera indaga la spazialità della luce e il colore tra architettura e ambiente, tra effetto speciale e naturale; nel gioco mimetico del materiale impiegato - l'ologramma, che da un lato scompone la luce nei colori dello spettro, e dall’altro la riporta alla solidità di una colonna scanalata, o al fusto di una pianta tropicale come adesempio il Rainbow Eucalyptus. L'installazione è composta da 7 colonne di ologramma in poliuretano, disposte lungo il piazzale del Chiostro quattrocentesco del Museo che l’ha ospitata durante la mostra personale “Il sole è nuovo ogni giorno”.
La connotazione plastica del materiale, permette di entrare nella dinamica di rifrazione e riverbero della luce, che viene scomposta nei colori dello spettro. Così facendo il colore è un elemento percettivo, l’ accadimento reale che continuamente muta al passaggio del tempo. La presenza dello spettatore è un’altra, sempre nuova variazione d'intensità.
ferro saldato, pvc ologramma, Ø cm 25 h 300cm cadauno.
Area occupata 35 m2.
Installazione presso Museo ArcheologicoSanta Scolastica, Bari.
La connotazione plastica del materiale, permette di entrare nella dinamica di rifrazione e riverbero della luce, che viene scomposta nei colori dello spettro. Così facendo il colore è un elemento percettivo, l’ accadimento reale che continuamente muta al passaggio del tempo. La presenza dello spettatore è un’altra, sempre nuova variazione d'intensità.
ferro saldato, pvc ologramma, Ø cm 25 h 300cm cadauno.
Area occupata 35 m2.
Installazione presso Museo ArcheologicoSanta Scolastica, Bari.