opera
NONFINITO [omaggio a Emilio ISGRÒ]
categoria | Pittura |
soggetto | Bellezza, Astratto |
tags | emilio isgrò, isgrò, leopardi, Michele Laurenzana, Abstract, Conceptual, Minimalism, Mitch laurenzana , infinito, calce del brenta |
base | 72 cm |
altezza | 92 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2022 |
Calce del Brenta, pittura bituminosa e materiali vari
Una rimembranza leopardiana a tratti, a intermittenza.
I brandelli di una delle opere più celebri, e riconoscibili, del malinconico Leopardi, lasciati leggibili così da trasformarne il ricordo in qualcosa di nuovo, e bello. Un testo scoordinato, ma che funziona perché capace di tenere chi legge in uno stato di positività preservando l’essenza de L'Infinito in un'avventura della mente tenuta stretta ai ricordi, materializzata artisticamente da un cavo o-ring in gomma nitrilica che avvolge un libro di “POESIE” Giacomo Leopardi, edizione originale Salani del 1901.
Un quadro realizzato sulla scia di moderne scelte grafiche, ma che ad opera conclusa ha portato alla luce la conoscenza dell'arte della "cancellatura" ideata dal Maestro Emilio Isgrò. Una scoperta che ha di conseguenza spinto a pensieri di soggezione per la sua esposizione in pubblico in rispetto del grande Maestro che, tutt'altro, contattato attraverso l'Archivio Isgrò e presentatogli il progetto ha dato il suo grato benestare.
Una rimembranza leopardiana a tratti, a intermittenza.
I brandelli di una delle opere più celebri, e riconoscibili, del malinconico Leopardi, lasciati leggibili così da trasformarne il ricordo in qualcosa di nuovo, e bello. Un testo scoordinato, ma che funziona perché capace di tenere chi legge in uno stato di positività preservando l’essenza de L'Infinito in un'avventura della mente tenuta stretta ai ricordi, materializzata artisticamente da un cavo o-ring in gomma nitrilica che avvolge un libro di “POESIE” Giacomo Leopardi, edizione originale Salani del 1901.
Un quadro realizzato sulla scia di moderne scelte grafiche, ma che ad opera conclusa ha portato alla luce la conoscenza dell'arte della "cancellatura" ideata dal Maestro Emilio Isgrò. Una scoperta che ha di conseguenza spinto a pensieri di soggezione per la sua esposizione in pubblico in rispetto del grande Maestro che, tutt'altro, contattato attraverso l'Archivio Isgrò e presentatogli il progetto ha dato il suo grato benestare.