opera
Per sempre alla luce
categoria | Video |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | |
minuti | 4 |
secondi | 3 |
anno | 2020 |
Per sempre alla luce
2020
Video installazione 4.03 m
“Per sempre alla luce” è un video realizzato nel salone di casa di mio nonno. Il grammofono, appartenente al mio bisnonno materno, riproduce il disco 78 giri con la canzone Faccetta nera, canzone fascista che fa riferimento alla guerra in Etiopia con particolare attenzione verso la schiavitù della popolazione abissina. La canzone viene successivamente affiancata da Bella ciao, canto popolare e simbolo per eccellenza della rivolta partigiana. Le due canzoni combattono, cercano di prevalere l’una sull’altra. La voce dei partigiani, che hanno salvato e liberato il nostro paese dall’occupazione nazifascista finisce per sovrastare e mettere a tacere il canto fascista. Mentre la canzone Faccetta nera proviene da un oggetto antico, il canto Bella ciao proviene da qualcosa che non si vede, dal presente, dalla vita di tutti i giorni e dalla realtà che ci circonda. Il titolo dell’opera presenta gli ultimi due versi di una poesia che Giuseppe Ungaretti dedicò ai morti della Resistenza. Un omaggio alle vittime che scelsero di chiudere gli occhi alla luce e accogliere il buio della morte, per far si che un giorno noi potessimo vedere di nuovo la luce, quella della vita vissuta in libertà.
2020
Video installazione 4.03 m
“Per sempre alla luce” è un video realizzato nel salone di casa di mio nonno. Il grammofono, appartenente al mio bisnonno materno, riproduce il disco 78 giri con la canzone Faccetta nera, canzone fascista che fa riferimento alla guerra in Etiopia con particolare attenzione verso la schiavitù della popolazione abissina. La canzone viene successivamente affiancata da Bella ciao, canto popolare e simbolo per eccellenza della rivolta partigiana. Le due canzoni combattono, cercano di prevalere l’una sull’altra. La voce dei partigiani, che hanno salvato e liberato il nostro paese dall’occupazione nazifascista finisce per sovrastare e mettere a tacere il canto fascista. Mentre la canzone Faccetta nera proviene da un oggetto antico, il canto Bella ciao proviene da qualcosa che non si vede, dal presente, dalla vita di tutti i giorni e dalla realtà che ci circonda. Il titolo dell’opera presenta gli ultimi due versi di una poesia che Giuseppe Ungaretti dedicò ai morti della Resistenza. Un omaggio alle vittime che scelsero di chiudere gli occhi alla luce e accogliere il buio della morte, per far si che un giorno noi potessimo vedere di nuovo la luce, quella della vita vissuta in libertà.