opera
Pisa
categoria | Altro |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio |
tags | collage, fusioni, cemento, retro d'affiches, Decollage |
base | 50 cm |
altezza | 70 cm |
profondità | 1 cm |
anno | 2020 |
In un mondo stretto nelle morse di una pandemia globale, in cui il numero dei morti aumenta di giorno in giorno, in cui il modo di concepire la vita e i rapporti interpersonali ha subito un cambiamento inimmaginabile, non è forse la volontà di resistere dell’uomo ad ergersi fiera dalle macerie di una vita destrutturata?
Parola d’ordine dunque: resistenza, resistenza per ricostruire, per ristrutturare.
Dell’arte come resistenza ho fatto il mio manifesto, quindi ho dedicato la mia ultima collezione a un’Italia che resiste (nome: L'Italia che resiste), utilizzando anche i retro d’affiches di manifesti pubblicitari raccolti durante il lockdown, testimoni del vuoto che ha avvolto le città.
I principali monumenti e scorci di varie città italiane emergono dirompenti da un cemento che tenta di soffocarli e che rappresenta, in questo particolare momento storico, il nemico invisibile e la paura.
Emergono, perché resistono.
Il contrasto cromatico tra le immagini simbolo delle città e il cemento, che caratterizza l’intera collezione, si fa ancora più evidente nel quadro “Pisa”.
Gli accostamenti materici, inoltre, creano all’intero dell’opera un dinamismo che culmina nello sgretolamento del cemento sotto la spinta inesorabile della torre.
Concludo con una citazione che mi ha ispirato per questo lavoro: “L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
Viva l'Italia, l'Italia che resiste.”
- Viva l’Italia, Francesco De Gregori
Decollage, collage, fusioni e spatolate di cemento su carta.
*Fusione: trasferimento di inchiostro da un foglio ad un altro mediante solventi.
Opera unica
Parola d’ordine dunque: resistenza, resistenza per ricostruire, per ristrutturare.
Dell’arte come resistenza ho fatto il mio manifesto, quindi ho dedicato la mia ultima collezione a un’Italia che resiste (nome: L'Italia che resiste), utilizzando anche i retro d’affiches di manifesti pubblicitari raccolti durante il lockdown, testimoni del vuoto che ha avvolto le città.
I principali monumenti e scorci di varie città italiane emergono dirompenti da un cemento che tenta di soffocarli e che rappresenta, in questo particolare momento storico, il nemico invisibile e la paura.
Emergono, perché resistono.
Il contrasto cromatico tra le immagini simbolo delle città e il cemento, che caratterizza l’intera collezione, si fa ancora più evidente nel quadro “Pisa”.
Gli accostamenti materici, inoltre, creano all’intero dell’opera un dinamismo che culmina nello sgretolamento del cemento sotto la spinta inesorabile della torre.
Concludo con una citazione che mi ha ispirato per questo lavoro: “L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
Viva l'Italia, l'Italia che resiste.”
- Viva l’Italia, Francesco De Gregori
Decollage, collage, fusioni e spatolate di cemento su carta.
*Fusione: trasferimento di inchiostro da un foglio ad un altro mediante solventi.
Opera unica