opera
POV
| categoria | Performance |
| soggetto | Figura umana, Nudo, Politico/Sociale |
| tags | |
| minuti | 5 |
| secondi | 24 |
| anno | 2022 |
POV – 2022
Performance, durata variabile: circa 5’
Oggetto performativo: banda elastica
Video (colore, suono, 4K), durata: 5’24” 1/3
Stampa Fine Art su carta Hahnemühle Ultra Smooth montata su Dibond, 17 x 30 cm 1/3
Un corpo che cerca di aprirsi, nella posizione più intima che abbia mai assunto, in un incontro con le sue resistenze. Lo stimolo dato da un’introversione tossica non rilascia un piacere liquido, solo lo scarto salato di uno sforzo. Fuori allenamento, un tremolio. Non resistere alle resistenze è facile.
- plurale
"C’è un uomo in una stanza bianca, è supino con le gambe alzate e le ginocchia piegate. Una banda elastica si oppone all’apertura delle gambe. La tensione è visibile, le cosce tremano nel tentativo di immedesimazione, a un tratto cedono.
L’uomo è di nuovo uomo.
La poetica di plurale si sviluppa a partire da e attraverso il corpo. La vista e i suoi punti si diramano in traiettorie opposte, contraddittorie, sicure. Lo spazio del corpo è simbolico, portatore del senso del mondo che in sé traduce in modalità rappresentativa. Così di volta in volta ciò che era l’atto surrealista di farsi altro diventa realista, conscio e proprio per questo politico.
Il gesto diventa allora parte di un’azione che è necessariamente attivismo. Un attivismo per tentativi e ricerche piuttosto che per dichiarazioni. Il valore in potenza della simbiosi dell’uno con gli altri diventa statuto: non sono un attivistə del piacere ma voglio esserlo, voglio poter esserlo. Questo sottolinea un fare trasformativo del sé che mette in discussione l’idea di identità assoluta, per ritrovare invece Un’identità composta da tutti gli stadi successivi che avvengono nel tempo attraverso una costruzione personale che ha alla base la possibilità e la volontà di cambiamento.
Allora essere altro da sé non significa non essere più sé, quanto raggiungere una nuova forma delle rappresentazioni possibili che si danno della propria identità riflettendo su quanto trasformare le proprie azioni e le proprie posizioni corrisponda a una trasformazione del sé e del mondo."
- Mirco Marino
Performance, durata variabile: circa 5’
Oggetto performativo: banda elastica
Video (colore, suono, 4K), durata: 5’24” 1/3
Stampa Fine Art su carta Hahnemühle Ultra Smooth montata su Dibond, 17 x 30 cm 1/3
Un corpo che cerca di aprirsi, nella posizione più intima che abbia mai assunto, in un incontro con le sue resistenze. Lo stimolo dato da un’introversione tossica non rilascia un piacere liquido, solo lo scarto salato di uno sforzo. Fuori allenamento, un tremolio. Non resistere alle resistenze è facile.
- plurale
"C’è un uomo in una stanza bianca, è supino con le gambe alzate e le ginocchia piegate. Una banda elastica si oppone all’apertura delle gambe. La tensione è visibile, le cosce tremano nel tentativo di immedesimazione, a un tratto cedono.
L’uomo è di nuovo uomo.
La poetica di plurale si sviluppa a partire da e attraverso il corpo. La vista e i suoi punti si diramano in traiettorie opposte, contraddittorie, sicure. Lo spazio del corpo è simbolico, portatore del senso del mondo che in sé traduce in modalità rappresentativa. Così di volta in volta ciò che era l’atto surrealista di farsi altro diventa realista, conscio e proprio per questo politico.
Il gesto diventa allora parte di un’azione che è necessariamente attivismo. Un attivismo per tentativi e ricerche piuttosto che per dichiarazioni. Il valore in potenza della simbiosi dell’uno con gli altri diventa statuto: non sono un attivistə del piacere ma voglio esserlo, voglio poter esserlo. Questo sottolinea un fare trasformativo del sé che mette in discussione l’idea di identità assoluta, per ritrovare invece Un’identità composta da tutti gli stadi successivi che avvengono nel tempo attraverso una costruzione personale che ha alla base la possibilità e la volontà di cambiamento.
Allora essere altro da sé non significa non essere più sé, quanto raggiungere una nuova forma delle rappresentazioni possibili che si danno della propria identità riflettendo su quanto trasformare le proprie azioni e le proprie posizioni corrisponda a una trasformazione del sé e del mondo."
- Mirco Marino
