opera
Prove di Rarefazione su Superfici Bidimensionali in Serie: Overload ttec
categoria | Pittura |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 85 cm |
altezza | 150 cm |
profondità | 8 cm |
anno | 2017 |
Tecnica mista su tela
Questa serie di lavori si focalizza sul trattamento che il tempo, sia esso climatico o ciclico, riversa sulla materia e la superficie. La mia attenzione si è posata dalle pareti degli edifici storici ai muri in rovina egli edifici recenti; sulle ruggini e le muffe che hanno a mano a mano intacca- to lastre di metallo, alberi, macchine, rocce. I soggetti d’ispirazione li trovo nel mondo in cui vivo, spesso per strada, abbandonati, lasciati ulteriormente a subire il tempo che passa. Una visualizzazione di dettagli, scorci, microscopie che unite tra loro e ingrandite formano luoghi, oggetti, persone e tutto quello che può rientrare nel campo visivo. L'obiettivo di questo approccio serve in particolare per creare l’innesco di una concezione/riflessione (attraverso un input visivo del micromondo invisibile che costituisce la realtà) che qualunque cosa può essere inaspettatamente diversa da come è sempre apparsa: a fronte di uno sguardo più o meno lungo a seconda di come e dove si guardano, i riempimenti del campo e i loro elementi costituenti, sono in costante movimento e costantemente mutano.
Questa serie di lavori si focalizza sul trattamento che il tempo, sia esso climatico o ciclico, riversa sulla materia e la superficie. La mia attenzione si è posata dalle pareti degli edifici storici ai muri in rovina egli edifici recenti; sulle ruggini e le muffe che hanno a mano a mano intacca- to lastre di metallo, alberi, macchine, rocce. I soggetti d’ispirazione li trovo nel mondo in cui vivo, spesso per strada, abbandonati, lasciati ulteriormente a subire il tempo che passa. Una visualizzazione di dettagli, scorci, microscopie che unite tra loro e ingrandite formano luoghi, oggetti, persone e tutto quello che può rientrare nel campo visivo. L'obiettivo di questo approccio serve in particolare per creare l’innesco di una concezione/riflessione (attraverso un input visivo del micromondo invisibile che costituisce la realtà) che qualunque cosa può essere inaspettatamente diversa da come è sempre apparsa: a fronte di uno sguardo più o meno lungo a seconda di come e dove si guardano, i riempimenti del campo e i loro elementi costituenti, sono in costante movimento e costantemente mutano.