opera
resistenze
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | resistenze, video, installazione site-specific, mix media, cura |
base | 0 cm |
altezza | 0 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2021 |
installazione site specific | in occasione di Unconformity project
n.3 video a colori | in loop | stampa digitale | stoffa 70x100 cm | plaid 100x180 cm | cornici multimediali 7 pollici | schermi 16:9, 20
x 2 x 12,3 cm ognuno
Tre resistenze si inseriscono in tre punti dello spazio urbano di Roma. Nella prima via, Via Fra’ Mauro, sventola una bandiera sulla quale è riprodotta la fotografia di un albero, un pino, tagliato nel corso del 2020, sul quale si arrampicava un glicine,
due diversità che trovavano nello spazio un equilibrio nella loro modalità d’esistenza. Pino e glicine, forma di opposizione ad un ambiente che li rifiuta, dei quali la bandiera, posizionata nel luogo in cui crescevano, racchiude il memoriale mentre, nello stesso tempo, il vento ne sostiene le forme, ridando loro una dimensione vitale.
Il secondo punto di "resistenza" sono tre video installati davanti ai cassonetti, luogo dei rifiuti, ma anche del ciclo vitale degli oggetti e delle azioni abitudinarie. I video in loop producono un’insistenza: temporale – spaziale – tattile; una circolarità si adagia nel luogo e si ri-propone.
La terza resistenza è la lettera “E” (“spazio” nei mantra tibetani) stampata su plaid, plaid disteso lungo il muro nel punto in cui il bivio della strada si apre nelle due vie dove si trovano le prime "resistenze" (bandiera e video), in una forma ad angolo.
n.3 video a colori | in loop | stampa digitale | stoffa 70x100 cm | plaid 100x180 cm | cornici multimediali 7 pollici | schermi 16:9, 20
x 2 x 12,3 cm ognuno
Tre resistenze si inseriscono in tre punti dello spazio urbano di Roma. Nella prima via, Via Fra’ Mauro, sventola una bandiera sulla quale è riprodotta la fotografia di un albero, un pino, tagliato nel corso del 2020, sul quale si arrampicava un glicine,
due diversità che trovavano nello spazio un equilibrio nella loro modalità d’esistenza. Pino e glicine, forma di opposizione ad un ambiente che li rifiuta, dei quali la bandiera, posizionata nel luogo in cui crescevano, racchiude il memoriale mentre, nello stesso tempo, il vento ne sostiene le forme, ridando loro una dimensione vitale.
Il secondo punto di "resistenza" sono tre video installati davanti ai cassonetti, luogo dei rifiuti, ma anche del ciclo vitale degli oggetti e delle azioni abitudinarie. I video in loop producono un’insistenza: temporale – spaziale – tattile; una circolarità si adagia nel luogo e si ri-propone.
La terza resistenza è la lettera “E” (“spazio” nei mantra tibetani) stampata su plaid, plaid disteso lungo il muro nel punto in cui il bivio della strada si apre nelle due vie dove si trovano le prime "resistenze" (bandiera e video), in una forma ad angolo.