opera
Rewind
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | |
base | 400 cm |
altezza | 225 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2023 |
L’opera consiste nella realizzazione di una triplice videoinstallazione ispirata al tema del tempo inteso come sinergia tra presente, passato e futuro, nella quale si proiettano simultaneamente i tre momenti in cui fragili manufatti in argilla, costruiti dai partecipanti di un workshop, vengono sospesi, lasciati cadere e infine frantumarti al suolo.
Rewind è un’opera partecipativa frutto della collaborazione di più persone che creano degli oggetti che hanno un destino comune: quello della rottura in frammenti. Questo gesto viene rallentato, sospeso e letto all’indietro in maniera ciclica in tre tracce audiovideo. La parte audio dell’opera consiste nella registrazione del processo creativo dei partecipanti alla quale vengono applicate le stesse tecniche di freeze, lettura in reverse e di rallentamento previste per la parte video.
L’intento finale dell’installazione era quello di rappresentare un tempo che preserva al mondo un unico destino, e di immortalare tutto il processo dalla sua origine alla sua fine in una memoria digitale dell’individualità e della fragilità umana.
I partecipanti del workshop erano, infatti, totalmente all’oscuro di quello che sarebbe accaduto alle loro creazioni, per aprire in questo modo un varco sulla “vera” natura del tempo: essenza divoratrice e distruttrice che nasce dalla relazione tra gli eventi e che genera continua incertezza.
I loop, proiettati a velocità diverse, generano nel visitatore una percezione ciclica, continua e non lineare del destino inesorabile dell’universo, offrendogli, attraverso un loop cristallizzato, uno sguardo simultaneo sul presente, sul passato e sul futuro. Le proiezioni multiple, infatti, descrivono la creazione e la rottura degli oggetti come allegoria della vita, suddividendo il processo nelle seguenti fasi: ideazione, nascita, sospensione, caduta e rottura.
Opera vincitrice della Call Fattore C - Ceramica negli spazi urbani a cura di Benedetta Falteri, Alessio Ferrari e Lorenza Camin ed esposta in occasione di Céramica 2023 nel Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino (giugno 2023)
Rewind è un’opera partecipativa frutto della collaborazione di più persone che creano degli oggetti che hanno un destino comune: quello della rottura in frammenti. Questo gesto viene rallentato, sospeso e letto all’indietro in maniera ciclica in tre tracce audiovideo. La parte audio dell’opera consiste nella registrazione del processo creativo dei partecipanti alla quale vengono applicate le stesse tecniche di freeze, lettura in reverse e di rallentamento previste per la parte video.
L’intento finale dell’installazione era quello di rappresentare un tempo che preserva al mondo un unico destino, e di immortalare tutto il processo dalla sua origine alla sua fine in una memoria digitale dell’individualità e della fragilità umana.
I partecipanti del workshop erano, infatti, totalmente all’oscuro di quello che sarebbe accaduto alle loro creazioni, per aprire in questo modo un varco sulla “vera” natura del tempo: essenza divoratrice e distruttrice che nasce dalla relazione tra gli eventi e che genera continua incertezza.
I loop, proiettati a velocità diverse, generano nel visitatore una percezione ciclica, continua e non lineare del destino inesorabile dell’universo, offrendogli, attraverso un loop cristallizzato, uno sguardo simultaneo sul presente, sul passato e sul futuro. Le proiezioni multiple, infatti, descrivono la creazione e la rottura degli oggetti come allegoria della vita, suddividendo il processo nelle seguenti fasi: ideazione, nascita, sospensione, caduta e rottura.
Opera vincitrice della Call Fattore C - Ceramica negli spazi urbani a cura di Benedetta Falteri, Alessio Ferrari e Lorenza Camin ed esposta in occasione di Céramica 2023 nel Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino (giugno 2023)