opera
senza parole
categoria | Installazione |
soggetto | Figura umana |
tags | donna |
base | 10000 cm |
altezza | 15 cm |
profondità | 30000 cm |
anno | 2012 |
Senza, è una spirale che si avvolge ritmicamente su se stessa e si avvita in un gorgo che pian piano si dirada e si orienta in mille infinite direzioni, formata da 300 sagome di scarpe dall'intensa cromia verde smeraldo, la composizione, evocando i simboli stessi della violenza sulle donne, ne capovolge il carattere doloroso per trasformarlo in un vasto e trascinante percorso di riscatto e speranza. Recuperati dagli scarti di una fabbrica, i modelli si danno come orme frementi che si incamminano silenziosamente. Ma la raggiera è luogo impercorribile nel suo stringente andamento, spazio inviolabile concesso solo alla presenza femminile, custode della propria intimità. Decise però, le donne qui celate, a cercare sentieri praticabili di umana convivenza. L'intento di Genesio Pistidda è dunque quello di superare la funzione denunciataria, implicita nel simbolismo della forma, per farsi riflessione più vasta e corale di un mondo in cui, azzerati brutalità e soprusi, possa prendere consistenza una condizione di assoluta libertà e fiducia. A questo allude la poetica struttura, dinamica e armonica, che si anima di forza propria e si compenetra dei suoni e dei sussurri diffusi nello spazio colmo di sollecitazioni. Quei suoni provengono da voci di donne, da loro racconti e dalle loro storie che, come un'eco lontana, vibrano nell'aria saturando l'atmosfera. Mariolina Cosseddu