opera
Sogno
categoria | Scultura |
soggetto | Figura umana, Animale |
tags | happiness, carefree time, dream, sculpture, terracotta, laurel crown, animal mask, selfportrait, fresh gaze, essence of creativity, Goffredo Parise |
base | 30 cm |
altezza | 60 cm |
profondità | 33 cm |
anno | 2023 |
Autoritratto in terracotta, maschera animale modificata, corona di alloro rinnovata una volta all’anno
Frutto di un recente intervento sull’autoritratto in terracotta esercizio di modellato del primo anno di scultura, attraverso la maschera di carnevale modificata e coronata di alloro calata sul volto, l’opera descrive con delicata ironia alla maniera dei classici ritratti allegorici, l’aura sempre un po’ sognante, ingenua, che generalmente avvolge lo studente accademico di arti visive, con il suo bagaglio di aspettative, speranze e più spesso illusioni. Corona di alloro che una volta all’anno (solitamente a primavera inoltrata, quando le piante dato il massimo amore, necessitano di essere rimesse in ordine) viene rinnovata. Allora anche l’odore che per qualche tempo continua ad emanare e si diffonde nell’ambiente accentua quell’aura di incanto che solo in sogno assume convincente parvenza di realtà.
Sogno, non a caso citazione dell’omonimo racconto dei Sillabari di Goffredo Parise, dunque pretesto per ricordare più in generale quella spensieratezza, quella felicità della vita che come scrive l’autore va presto esaurendosi, salvo restare impressa nella materia di pochi oggetti, spesso insignificanti ma cari (la vecchia stilografica conservata in un cassetto, pari ad una scultura-compito degli anni di formazione), che conservano e ad ogni sguardo rinnovano la memoria del solo tempo davvero felice, nel quale a prescindere dagli accadimenti del mondo circostante (guerre, eventi naturali imprevisti o difficoltà di qualsiasi genere) si è stati certamente vivi. E ciò non sarebbe possibile senza quella freschezza di sguardo, che se da un lato espone all’inganno, dall’altro (in ogni ambito) è alla base della creatività, pertanto ricordarsene, cercare di non perderla mai del tutto, per chiunque, ma a maggior ragione per un artista, è essenziale.
Allora forse Sogno, è anche un promemoria, qualcosa che rinnovandosi annualmente riporta l’attenzione all’essenziale.
Frutto di un recente intervento sull’autoritratto in terracotta esercizio di modellato del primo anno di scultura, attraverso la maschera di carnevale modificata e coronata di alloro calata sul volto, l’opera descrive con delicata ironia alla maniera dei classici ritratti allegorici, l’aura sempre un po’ sognante, ingenua, che generalmente avvolge lo studente accademico di arti visive, con il suo bagaglio di aspettative, speranze e più spesso illusioni. Corona di alloro che una volta all’anno (solitamente a primavera inoltrata, quando le piante dato il massimo amore, necessitano di essere rimesse in ordine) viene rinnovata. Allora anche l’odore che per qualche tempo continua ad emanare e si diffonde nell’ambiente accentua quell’aura di incanto che solo in sogno assume convincente parvenza di realtà.
Sogno, non a caso citazione dell’omonimo racconto dei Sillabari di Goffredo Parise, dunque pretesto per ricordare più in generale quella spensieratezza, quella felicità della vita che come scrive l’autore va presto esaurendosi, salvo restare impressa nella materia di pochi oggetti, spesso insignificanti ma cari (la vecchia stilografica conservata in un cassetto, pari ad una scultura-compito degli anni di formazione), che conservano e ad ogni sguardo rinnovano la memoria del solo tempo davvero felice, nel quale a prescindere dagli accadimenti del mondo circostante (guerre, eventi naturali imprevisti o difficoltà di qualsiasi genere) si è stati certamente vivi. E ciò non sarebbe possibile senza quella freschezza di sguardo, che se da un lato espone all’inganno, dall’altro (in ogni ambito) è alla base della creatività, pertanto ricordarsene, cercare di non perderla mai del tutto, per chiunque, ma a maggior ragione per un artista, è essenziale.
Allora forse Sogno, è anche un promemoria, qualcosa che rinnovandosi annualmente riporta l’attenzione all’essenziale.