opera
Song for Invisible Garden (serie)
categoria | Video |
soggetto | Paesaggio, Natura, Figura umana, Astratto, Animale |
tags | |
minuti | 2 |
secondi | 50 |
anno | 2022 |
Video, monocanale, 4K, 16:9, colore.
Protagoniste assolute del progetto sono le mute interamente cucite a mano. La leggerezza del tulle ricorda la grande fragilità delle ecdisi di insetto, da cui traggo ispirazione, contenitori soggetti alla temporalità ciclica della natura, che ci porta a cambiare forma in cerca di continuo rinnovamento.
La muta diventa forma aleatoria e sognante che necessita di un corpo fisico per consolidarsi nello spazio, creando con la natura, un rapporto di appartenenza e dipendenza reciproca. Esoscheletri con una valenza organica e una dimensione temporale specifica.
Come per gli insetti, che ciclicamente si spogliano di queste perché divenute troppo piccole rispetto al loro corpo ormai cresciuto, anch’esse hanno il loro momento di esistere.
Abiti che fungono da io-pelle, mediatori tra noi e il mondo, che si fanno stendardi di identità, e che vengono indossati e agiti nel paesaggio da performers. Il luogo dov'è ambientato il video, le Saline di Gozo è stato scelto per la sua potenza immediata: punto di intersezione e contatto tra elementi diversi, diventa scenario in cui la figura umana finisce per perdersi, creando uno stato fusionale tra io e mondo.
Protagoniste assolute del progetto sono le mute interamente cucite a mano. La leggerezza del tulle ricorda la grande fragilità delle ecdisi di insetto, da cui traggo ispirazione, contenitori soggetti alla temporalità ciclica della natura, che ci porta a cambiare forma in cerca di continuo rinnovamento.
La muta diventa forma aleatoria e sognante che necessita di un corpo fisico per consolidarsi nello spazio, creando con la natura, un rapporto di appartenenza e dipendenza reciproca. Esoscheletri con una valenza organica e una dimensione temporale specifica.
Come per gli insetti, che ciclicamente si spogliano di queste perché divenute troppo piccole rispetto al loro corpo ormai cresciuto, anch’esse hanno il loro momento di esistere.
Abiti che fungono da io-pelle, mediatori tra noi e il mondo, che si fanno stendardi di identità, e che vengono indossati e agiti nel paesaggio da performers. Il luogo dov'è ambientato il video, le Saline di Gozo è stato scelto per la sua potenza immediata: punto di intersezione e contatto tra elementi diversi, diventa scenario in cui la figura umana finisce per perdersi, creando uno stato fusionale tra io e mondo.